Querela a napoli per il sequestro della spiaggia di posillipo davanti a palazzo donn’anna

Querela a napoli per il sequestro della spiaggia di posillipo davanti a palazzo donn’anna

A Posillipo, Napoli, la querela di Palazzo Petrucci contro Bagno Elena segue la sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato la proroga concessa dall’Autorità Portuale, in attesa di nuove gare per le spiagge.
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A Posillipo, Napoli, i gestori del ristorante Palazzo Petrucci hanno denunciato il Bagno Elena per occupazione abusiva della spiaggia, dopo la revoca della concessione da parte del Consiglio di Stato; l’Autorità Portuale prepara nuove gare per regolarizzare la gestione degli arenili. - Gaeta.it

La vicenda sulla gestione delle spiagge di Posillipo, vicino a palazzo donn’anna a Napoli, entra in una fase di forte tensione. I gestori del ristorante Palazzo Petrucci hanno presentato querela contro lo stabilimento Bagno Elena, chiedendo il sequestro della spiaggia interessata. La querela arriva in seguito a una sentenza del Consiglio di Stato che ha respinto la proroga della concessione rilasciata all’ex lido. L’Autorità Portuale è chiamata ora a indire gare per la concessione degli arenili, nel tentativo di sgombrare l’area da eventuali occupazioni non autorizzate.

La querela di palazzo petrucci e la sentenza del consiglio di stato

I gestori di Palazzo Petrucci hanno intrapreso un’azione legale contro il Bagno Elena attraverso lo studio legale Campora, evidenziando quella che definiscono un’“occupazione abusiva” della spiaggia antistante il loro ristorante. La querela chiede il sequestro immediato dell’area per impedire che l’occupazione continui e per assicurare il rispetto di una sentenza del giudice amministrativo. La decisione del Consiglio di Stato, emessa a metà luglio, ha rigettato il ricorso del Bagno Elena e ha annullato la proroga concessa dall’Autorità Portuale.

Nonostante la revoca, il Bagno Elena ha liberato solo parzialmente la porzione di spiaggia di fronte a Palazzo Petrucci, mantenendo la gestione di alcune aree dell’arenile. Nel documento depositato dai rappresentanti del ristorante si sollecita la rapida messa a gara delle concessioni, per porre fine all’impasse e garantire un uso legittimo e ordinato della zona.

Il Bagno Elena, dal canto suo, ha difeso la propria posizione sostenendo di svolgere una funzione che sarebbe “pubblica” e di dover assicurare i servizi ai clienti che avevano già prenotato. Questa giustificazione rientra nel contesto della delicatezza della transizione delle concessioni balneari in Italia, legata all’applicazione della direttiva Bolkestein. Nel frattempo, si attende che entro l’autunno l’Autorità Portuale bandisca ufficialmente i nuovi bandi per le concessioni degli arenili, cercando di ridurre il contenzioso e definire una gestione trasparente.

Il contesto delle concessioni balneari a napoli e la direttiva bolkestein

La situazione di Posillipo è un esempio di quanto complicate siano le normative e le dinamiche legate alle concessioni degli stabilimenti balneari in Italia. La direttiva europea Bolkestein prevede che le concessioni non possano essere continue ma debbano passare attraverso procedure di gara pubblica. Questo obbliga molte realtà, da anni consolidate, a rimettere in gioco i propri diritti d’uso per i tratti di spiaggia.

A Napoli, dove le spiagge sono spesso spazi contesi tra interesse pubblico e privato, la gestione diventa ancor più delicata. La revoca della proroga al Bagno Elena segna un tentativo dello Stato e delle autorità locali di farsi rispettare, anche se le tensioni restano alte tra i soggetti coinvolti. La richiesta fatta da Palazzo Petrucci di sequestrare l’arenile risponde a una necessità di rispetto delle decisioni amministrative e di regolarità nella gestione degli spazi costieri.

La prossima gara dovrebbe uniformare le concessioni in base alle nuove regole, favorendo trasparenza e tutela degli utenti. La completezza e chiarezza dei bandi saranno elementi fondamentali per evitare altri ricorsi o casi di abuso nell’uso delle spiagge.

Gli altri stabilimenti balneari e la gestione delle spiagge libere a napoli

Nel frattempo, altri lidi della zona napoletana vivono situazioni diverse. Stabilirsi come Lido Ideal e Lido Sirena hanno concordato con il Comune di Napoli regole precise per limitare e controllare l’accesso alle spiagge libere. Questi lidi non solo gestiscono concessioni, ma collaborano attivamente con l’amministrazione per monitorare il flusso di bagnanti e garantire un equilibrio tra lidi attrezzati e spiagge pubbliche.

L’avvocato Antonio Messina, legale del Lido Sirena, conferma che la concessione è valida e in proroga; in più c’è un accordo per il servizio di controllo accessi, che punta a evitare sovraffollamenti e problemi di sicurezza. Una recente controversia riguardante un ricorso dell’associazione Mare Libero ha riguardato esclusivamente gli orari di fruizione della spiaggia libera. È il Comune, infatti, a occuparsi della regolamentazione di quegli spazi e non i gestori balneari.

Questa distinzione tra uso delle spiagge libere e concessioni private contribuisce a definire i margini di operatività dei vari attori coinvolti, e cerca di evitare conflitti come quelli in corso a Posillipo. La collaborazione tra lidi e amministrazione locale sembra procedere, mentre la situazione del Bagno Elena e Palazzo Petrucci rimane al centro di un contenzioso che potrebbe avere ripercussioni anche sull’intero tratto costiero partenopeo.

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