Un episodio di violenza è avvenuto a Napoli, dove quattro individui sono stati arrestati dai Carabinieri in relazione all’aggressione avvenuta presso il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università Federico II. Questo episodio drammatico accade in un contesto già inquietante, dove il livello di violenza sembra crescere, suggerendo un bisogno urgente di attenzione e riflessione da parte delle autorità.
L’assalto e gli arresti
Stamattina, i Carabinieri hanno arrestato quattro sospetti, due uomini e due donne, accusati di concorso in aggressione a personale sanitario e di interruzione di pubblico servizio. Gli arrestati sono tutti noti alle forze dell’ordine e attualmente si trovano agli arresti domiciliari in attesa di un processo. Questo assalto ha avuto gravi conseguenze per le vittime coinvolte, un medico veterinario e un borsista di ricerca, entrambi costretti a subire cure per le ferite riportate, con una prognosi di sette giorni.
L’aggressione è stata scatenata dalla morte di un cane, avvenuta dopo che i suoi proprietari, nonostante avessero cercato assistenza in una clinica privata, avevano deciso di portarlo al dipartimento di veterinaria per un ulteriore soccorso. Il decesso dell’animale ha provocato una reazione violenta da parte dei proprietari, che hanno coinvolto amici e familiari in una vera e propria spedizione punitiva contro il personale veterinario.
La ricostruzione dei fatti
Stando a quanto denunciato dal deputato di Avs, Francesco Emilio Borrelli, il raid è scattato e un gruppo di circa dieci persone ha aggredito il personale medico presente. Borrelli ha pubblicato il video dell’incidente, mostrando la gravità della situazione. Le testimonianze raccolte da chi ha assistito all’aggressione descrivono momenti di vera e propria paura, con studenti e tirocinanti costretti a cercare rifugio in altre parti dell’università per sfuggire alla violenza.
Un testimone ha raccontato di come la situazione sia rapidamente degenerata in un clima di terrore, con gli aggressori che non si sono fermati nemmeno di fronte all’arrivo dei Carabinieri, continuando a minacciare e a inveire. Le descrizioni parlano di atti di vandalismo, come la rimozione di pali di ferro dal cortile del dipartimento, evidenziando il livello di follia e aggressività manifestato durante l’episodio.
Un problema di violenza strutturale
Il deputato Borrelli ha messo in evidenza la portata allarmante della violenza che colpisce non solo i servizi veterinari, ma anche altri ambiti, come ospedali e uffici pubblici. Egli ha definito la situazione come una “barbarie totale”, sottolineando come le aggressioni siano diventate sempre più frequenti e come ci sia una percezione diffusa tra i malintenzionati di poter agire senza conseguenze. I famigerati “assalitori” avrebbero addirittura condiviso la loro azione in diretta sui social media, esprimendo l’idea che nulla di grave possa accadergli.
Questa condizione di insicurezza e violenza getta ombre sul sistema di sicurezza e giustizia, evidenziando l’urgenza di un intervento efficace da parte delle istituzioni. Non si può più trascurare il problema di questa crescente aggressività nelle relazioni sociali e nei luoghi pubblici. Le dichiarazioni di Borrelli pongono l’accento su ciò che risulta essere un’emergenza e su come la società civile debba unirsi per affrontare queste manifestazioni di violenza inaccettabili.
L’episodio di Napoli rappresenta non solo un caso isolato, ma una sintomatologia di un problema strutturale ormai ben radicato. La responsabilità collettiva deve spingere le autorità a progettare misure concrete per fermare questa spirale di violenza che colpisce ambiti tanto delicati quanto il servizio sanitario e veterinario.
Ultimo aggiornamento il 21 Ottobre 2024 da Laura Rossi