Quasi 800 persone uccise nella striscia di gaza tentando di ottenere aiuti umanitari, dati onu

Quasi 800 persone uccise nella striscia di gaza tentando di ottenere aiuti umanitari, dati onu

La crisi umanitaria nella Striscia di Gaza causa quasi 800 vittime tra civili, soprattutto donne e bambini, durante il tentativo di accedere agli aiuti; l’Onu denuncia violazioni del diritto internazionale umanitario.
Quasi 800 Persone Uccise Nella Quasi 800 Persone Uccise Nella
La Striscia di Gaza vive una grave crisi umanitaria, con quasi 800 civili, molti dei quali donne e bambini, uccisi mentre cercavano di ricevere aiuti, sollevando gravi preoccupazioni sul rispetto del diritto internazionale umanitario. - Gaeta.it

La Striscia di Gaza continua a essere teatro di una crisi umanitaria grave. Secondo le Nazioni Unite, dal 27 maggio a oggi quasi 800 persone hanno perso la vita mentre cercavano di raggiungere aiuti essenziali. I dati raccolti mettono in luce un quadro di violenze che colpisce duramente chi tenta di sopravvivere nel territorio assediato. Il bilancio riporta anche una percentuale alta di donne e bambini tra le vittime, un elemento che solleva ulteriori preoccupazioni sull’osservanza delle norme internazionali.

Il numero delle vittime tra chi cerca aiuti umanitari a gaza

Dal 27 maggio al 7 luglio, l’Ufficio dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha documentato 798 persone uccise in relazione ai tentativi di accedere ai convogli umanitari nella Striscia di Gaza. Di queste, 615 sono state uccise vicine a luoghi gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation, organizzazione coinvolta nella distribuzione di aiuti. Le restanti 183 vittime sono state registrate presumibilmente lungo le rotte utilizzate dai convogli per portare rifornimenti.

Questo numero si riferisce esclusivamente a chi stava tentando di raggiungere i punti dove vengono distribuiti gli aiuti. Evidenzia come un elevato numero di civili si trovi esposto ai pericoli dell’area di conflitto proprio mentre cerca assistenza per sopravvivere. La portavoce Ravina Shamdasani ha ribadito l’inaccettabilità di queste perdite umane e ha sottolineato come tali eventi dovrebbero essere evitati, secondo il diritto internazionale umanitario.

Osservazioni sui principi del diritto internazionale umanitario

Nel corso di un recente briefing, Ravina Shamdasani ha ricordato i principi fondamentali che regolano la condotta dei combattimenti in contesti come quello di Gaza. Fra questi, il rispetto della distinzione, che impone di separare obiettivi militari da civili e beni civili. Poi la proporzionalità, per cui non devono essere effettuati attacchi eccessivi rispetto all’obiettivo militare legittimo. E infine, la necessità, che richiede che ogni operazione militare sia essenziale per il raggiungimento dell’obiettivo di guerra.

Shamdasani ha evidenziato come il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza, con una larga parte composta da donne e bambini, metta in discussione il rispetto di tali norme. Il coinvolgimento di così tanti civili, spesso disarmati e inermi, sta attirando l’attenzione internazionale. Questi aspetti rappresentano segnali importanti sull’applicazione delle regole internazionali che obbligano a proteggere le popolazioni non coinvolte direttamente nel conflitto.

L’impatto sulle popolazioni vulnerabili nella striscia di gaza

Le donne e i bambini costituiscono una parte significativa delle vittime civili nella Striscia di Gaza. La condizione di vulnerabilità di queste categorie di persone le rende particolarmente esposte ai rischi in situazioni di guerra. I dati forniti dall’Onu indicano come la crisi umanitaria nella regione stia aggravando la situazione di questi gruppi. L’accesso ridotto agli aiuti alimentari, sanitari e di prima necessità peggiora le condizioni di vita delle famiglie.

Le difficoltà nell’arrivo dei convogli umanitari, sempre sotto minaccia, limitano l’afflusso di risorse indispensabili per i settori sanitari e sociali. Molti ospedali non riescono a garantire cure adeguate per via della scarsità di materiale medico e farmaci. L’interruzione degli aiuti alimentari alimenta la malnutrizione e l’emergenza sanitaria cresce con il passare dei giorni. La situazione mette sotto pressione anche le strutture di accoglienza per minori, gravemente colpite dalle sofferenze del conflitto.

La posizione dell’onu e le richieste per la tutela dei civili

L’Onu, tramite i suoi organi competenti, continua a chiamare all’osservanza rigorosa delle norme internazionali. La portavoce Shamdasani ha più volte richiamato tutti i soggetti coinvolti alle responsabilità previste dal diritto umanitario. Le violenze contro civili che cercano aiuti devono cessare, in modo da permettere alle organizzazioni internazionali di lavorare in sicurezza.

La comunità internazionale segue con attenzione l’evolversi della situazione nella Striscia di Gaza. Sono in corso richieste affinché vengano aperti corridoi umanitari protetti e garantito il passaggio sicuro per i convogli. Senza queste misure, i rischi per la popolazione civile, soprattutto nei gruppi più fragili, continueranno a crescere, aggravando una crisi che dura ormai da anni. Il rispetto del diritto umanitario rappresenta una condizione imprescindibile per evitare ulteriori perdite di vite umane.

Change privacy settings
×