Quando l’amministratore rischia il risarcimento per la perdita dei bonus fiscali condominiali sulle ristrutturazioni

Quando l’amministratore rischia il risarcimento per la perdita dei bonus fiscali condominiali sulle ristrutturazioni

L’amministratore di condominio è responsabile della perdita delle agevolazioni fiscali se non garantisce pagamenti tracciabili e documentazione corretta, con risarcimenti riconosciuti ai condomini danneggiati.
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L’articolo analizza la responsabilità dell’amministratore di condominio nella perdita delle agevolazioni fiscali sui lavori di ristrutturazione, evidenziando obblighi, conseguenze legali e risarcimenti per i condomini danneggiati. - Gaeta.it

Negli ultimi anni, molte famiglie che vivono in condominio si sono trovate a dover affrontare una situazione spiacevole: la perdita delle agevolazioni fiscali sui lavori di ristrutturazione e efficientamento energetico dell’edificio. Questi bonus, ormai ben noti, permettono di recuperare una parte consistente delle spese sostenute attraverso crediti d’imposta da diluire nel tempo. Eppure, il mancato rispetto di alcune regole da parte dell’amministratore di condominio può compromettere questo diritto, causando un danno economico significativo ai singoli condomini che hanno contribuito alle spese. Vediamo come si configura la responsabilità personale dell’amministratore e quando è tenuto a risarcire i condomini per la perdita dei bonus fiscali.

Il ruolo e gli obblighi dell’amministratore nei lavori di ristrutturazione condominiale

L’amministratore del condominio ha un ruolo centrale nelle operazioni per l’ottenimento delle agevolazioni fiscali sui lavori. Nel suo incarico, che si basa su un mandato con rappresentanza, deve eseguire le decisioni dell’assemblea, gestire la conservazione e la manutenzione delle parti comuni dell’edificio, e rappresentare il condominio verso enti e fornitori esterni, tra cui l’Agenzia delle Entrate. Per i bonus fiscali, ciò implica assicurarsi che ogni pagamento alle imprese incaricate sia effettuato tramite strumenti tracciabili. Questo requisito è fondamentale e stabilito dalla legge per garantire l’accesso alle detrazioni.

Obblighi documentali e pagamento tracciabile

L’amministratore deve anche conservare e mettere a disposizione dei condomini tutta la documentazione relativa ai lavori, come le fatture dettagliate e le ricevute dei pagamenti. Questi documenti sono indispensabili perché ciascun condomino possa poi utilizzare le agevolazioni fiscali nella propria dichiarazione dei redditi. La mancata osservanza di queste regole, come il pagamento in contanti o la mancanza di fatture regolari, esclude la possibilità di ottenere il beneficio fiscale, anche se i lavori eseguiti rispetterebbero tutti gli altri requisiti tecnico-normativi. Per questo l’amministratore deve agire con una diligenza particolare, più rigorosa rispetto ad altri incarichi simili.

Come si configura la responsabilità dell’amministratore per la perdita dei bonus fiscali

La responsabilità patrimoniale dell’amministratore nasce se dalla sua gestione deriva la perdita delle agevolazioni fiscali per i lavori eseguiti. Questa situazione si verifica in presenza di una condotta negligente, ovvero quando mancano adempimenti essenziali come la tracciabilità dei pagamenti o l’ottenimento di fatture regolari. In questi casi, si parla di mala gestio, una gestione difforme dal dovere di cura richiesto dall’incarico.

Il danno risarcibile riguarda la perdita di un’opportunità concreta, quella di beneficiare delle detrazioni fiscali spettanti. Tutti i condomini che hanno sostenuto le spese per gli interventi edilizi possono agire singolarmente contro l’amministratore per ottenere il risarcimento. Il diritto al salto dei benefici non appartiene al condominio come ente, ma ai singoli proprietari che ne sono comproprietari.

Onere della prova e risarcimento

Per dimostrare la responsabilità, spetta al condomino dimostrare il comportamento negligente dell’amministratore, il danno subito e il nesso causale tra le due cose. Nel caso la prova sia accertata, l’amministratore può essere obbligato a rifondere agli interessati l’importo corrispondente alla perdita dei bonus e a eventuali ulteriori danni legati.

Sentenze recenti e orientamenti sulla responsabilità patrimoniale degli amministratori

La giurisprudenza italiana ha sviluppato una linea chiara sulla responsabilità degli amministratori per la perdita delle agevolazioni fiscali. La svolta è stata data dall’ordinanza della Corte di Cassazione n. 6086 del 4 marzo 2020. Questa ha affermato che gli amministratori devono garantire il pagamento con sistemi tracciabili e la corretta documentazione fiscale per permettere ai condomini di ottenere i crediti d’imposta previsti dalla legge.

Molti tribunali, tra cui quelli di Genova, Rimini, Monza, Milano, Savona e Latina, hanno seguito questo indirizzo, condannando amministratori che hanno omesso di adempiere correttamente. Queste sentenze del 2024 e 2025 sottolineano come la violazione degli obblighi di pagamento tracciabile, o la mancata acquisizione di fatture dettagliate, comportino una responsabilità diretta verso i condomini danneggiati.

Criteri per la quantificazione del risarcimento

I tribunali hanno indicato che, in caso di condanna, la quantificazione del risarcimento può basarsi sulla percentuale dell’agevolazione fiscale spettante, che in genere oscilla tra il 36 e il 50% dell’importo dei lavori sostenuti. Questo riflette la quota persa di detrazione non goduta a causa della condotta negligente dell’amministratore.

Il caso del tribunale di Latina: pagamenti in contanti e risarcimento

Nel giudizio tenutosi a Latina nel febbraio 2025, l’amministratore è stato condannato per aver pagato in contanti le imprese incaricate dei lavori condominiali senza richiedere fatture regolari. Questa pratica ha causato la perdita dei bonus fiscali per tutti i condomini interessati. In questo caso, il tribunale ha stabilito un risarcimento pari al 36% dell’importo complessivo dei lavori, avvicinandosi così alla misura delle detrazioni ordinarie previste sulle ristrutturazioni.

Il nocciolo della questione è l’assenza della prova della tracciabilità del pagamento attraverso il cosiddetto “bonifico parlante” e la mancanza di fatture dettagliate, elementi imprescindibili per riconoscere i crediti d’imposta. L’amministratore avrebbe dovuto conoscere queste regole e agire di conseguenza, ma la sua negligenza ha prodotto un danno tangibile ai condomini, che ora sono stati risarciti.

Questo episodio conferma che la gestione dei lavori condominiali richiede attenzione non solo alla parte tecnica ma anche a tutte le procedure amministrative e fiscali necessarie per garantire il diritto alle agevolazioni. Chi ricopre questo ruolo deve essere consapevole delle normative vigenti e delle loro implicazioni pratiche per evitare responsabilità finanziarie rilevanti.

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