La regione Puglia ha varato una legge dedicata all’oleoturismo con l’obiettivo di sostenere i produttori di olio extravergine d’oliva attraverso lo sviluppo di attività turistiche legate alla filiera olivicola. Questo intervento normativo crea nuove possibilità per i frantoiani di trasformare le proprie aziende in tappe di turismo rurale, favorendo l’incontro diretto con il mondo dell’olio e la valorizzazione del territorio. L’iniziativa è stata presentata nel giugno 2025 durante un incontro al Politecnico di Bari, promosso da AIFO, l’associazione che riunisce i frantoiani pugliesi.
La legge regionale 9/2025: struttura e obiettivi dell’oleoturismo in puglia
La legge regionale n. 9 del 10 giugno 2025 disciplina l’attività oleoturistica in Puglia, una novità che mira a combinare produzione agricola e promozione turistica. Grazie a questa normativa, i frantoiani possono avviare iniziative di accoglienza e didattica direttamente nelle aziende agricole, per far conoscere ai visitatori i processi di produzione, la cultura dell’olio extravergine e le peculiarità del territorio. Il riferimento normativo chiarisce che l’avvio delle attività oleoturistiche deve essere comunicato con la presentazione di una segnalazione certificata di inizio attività presso il SUAP comunale.
Attività ammesse e requisiti di qualità
Le attività ammesse comprendono visite guidate agli oliveti e ai frantoi, degustazioni di olio, eventi culturali legati alla tradizione oleicola e percorsi formativi per appassionati e operatori del settore. Il testo della legge fissa anche requisiti minimi di qualità: la presenza di personale formato, materiali informativi disponibili in più lingue, spazi che garantiscano accoglienza e sicurezza per i visitatori, e almeno tre giorni di apertura settimanale. Questi standard puntano ad assicurare un’offerta omogenea e credibile, in grado di attrarre un pubblico eterogeneo e interessato.
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Registro ufficiale degli operatori oleoturistici
Infine, la regione Puglia si impegna a creare un elenco ufficiale degli operatori oleoturistici, utile per promuovere in modo coordinato i percorsi legati all’olio e migliorare la visibilità delle imprese aderenti. Tale registro sarà una risorsa per turisti e appassionati, interessati a esplorare gli itinerari olivicoli in chiave turistica.
La presentazione al politecnico di bari: il ruolo di aifo e l’intervento di giuseppe l’abbate
Il 27 giugno 2025, presso il Politecnico di Bari, si è tenuto un incontro promosso da AIFO per illustrare ai produttori pugliesi le novità introdotte dalla legge regionale sull’oleoturismo. L’evento ha raccolto un pubblico numeroso di frantoiani, gestori di aziende olivicole e operatori turistici interessati alle opportunità offerte dal nuovo quadro normativo.
Intervento di giuseppe l’abbate
Giuseppe L’Abbate, già sottosegretario alle Politiche Agricole, ha spiegato i principali punti della legge, sottolineando il valore di integrare le attività agricole con iniziative di turismo rurale. Durante il suo intervento, L’Abbate ha evidenziato come la norma nasca per rispondere all’esigenza di diversificazione economica delle imprese olivicole e di valorizzare il patrimonio culturale legato all’olio. “La legge si inserisce nel progetto esecutivo 2025 di Italia Olivicola, sostenuto dall’Unione Europea con il regolamento UE 2021/2115, che punta a rinforzare la filiera olivicola in chiave ambientale e turistica.”
L’Abbate ha inoltre ribadito che la legge prevede regole chiare per assicurare la qualità dell’oleoturismo e facilitare l’accesso degli operatori a questa attività. “Invito i frantoiani a considerare l’oleoturismo non solo come fonte di reddito integrativo, ma come strumento per rafforzare la riconoscibilità del prodotto e il legame con il territorio.”
L’approccio di aifo: formazione, sostegno e futuro dell’oleoturismo in puglia
L’incontro di Bari ha visto un intervento significativo di Elia Pellegrino, presidente di AIFO, che ha commentato la legge come un’occasione per ampliare l’offerta delle aziende olivicole pugliesi. Pellegrino ha rimarcato l’importanza di affiancare i frantoiani nella fase iniziale, proponendo percorsi di formazione specifica e supporto tecnico per strutturare proposte oleoturistiche valide e rispondenti alle richieste del mercato.
Valorizzazione e promozione coordinata
Secondo Pellegrino, l’oleoturismo può contribuire a far emergere le qualità autentiche dell’olio extravergine d’oliva pugliese, mettendo in luce processi di coltivazione tradizionale, caratteristiche organolettiche e aspetti culturali. Ha sottolineato che la promozione coordinata, anche attraverso l’elenco regionale degli operatori oleoturistici, aiuterà a creare un sistema attrattivo e riconoscibile capace di avvicinare visitatori italiani e stranieri.
Per AIFO, il passo successivo sarà fornire alle imprese strumenti concreti per gestire l’accoglienza, organizzare eventi e valorizzare l’esperienza turistica. Il sostegno di questa associazione sarà un punto di riferimento nelle prossime stagioni, per conquistare una fetta di mercato sempre più interessata all’incontro tra agricoltura e turismo rurale nella regione Puglia.
Le prospettive per l’oleoturismo: sostenibilità, turismo e cultura pugliese
La nuova legge sull’oleoturismo in Puglia va a inserirsi in un contesto che vede crescere l’interesse per esperienze turistiche legate alla natura, alla cucina e alle tradizioni locali. L’olio extravergine d’oliva riveste un ruolo centrale nel racconto di questo territorio, uno dei più rilevanti per la produzione olivicola in Italia.
Sviluppo organico e qualità dell’offerta
Grazie alle norme, l’oleoturismo potrà svilupparsi in modo organico, con un’offerta strutturata che rispetta criteri di qualità e accoglienza. Le visite agli oliveti e ai frantoi diventano quindi momenti di conoscenza vera, capaci di raccontare storie locali e far apprezzare le peculiarità del prodotto. Le degustazioni accompagnano questa narrazione, coinvolgendo i visitatori in un’esperienza sensoriale che si lega a eventi culturali e iniziative formative.
Sostenibilità ambientale e rilancio del territorio
Il regolamento europeo sottolinea il tema della sostenibilità ambientale e sociale, due aspetti cruciali che in Puglia hanno trovato terreno fertile grazie a pratiche agricole tradizionali e attente. L’oleoturismo si propone come una leva per riconnettere produzione e territorio, offrendo al turista non solo un prodotto ma una proposta di valore fondata su cultura, paesaggio e tradizioni. Questo intervento legislativo si configura quindi come un tassello per uno sviluppo locale coerente e ben calibrato sulle risorse disponibili.
Gli operatori pugliesi, a partire dai frantoiani, sono chiamati ora a mettere in pratica questi princìpi, costruendo percorsi concreti e attrattivi. “Il tema dell’oleoturismo potrebbe rappresentare un’occasione per consolidare il ruolo della regione Puglia sulla scena nazionale e internazionale grazie all’olio, simbolo di un’identità legata al lavoro, alla storia e al cibo.”