Prove di carico per i facchini di santa rosa: si misura la forza per portare la macchina il 3 settembre

Prove di carico per i facchini di santa rosa: si misura la forza per portare la macchina il 3 settembre

La prova di portata a Viterbo seleziona i facchini, veterani e aspiranti, che devono sostenere un test fisico rigoroso con supervisione medica per trasportare la macchina di Santa Rosa il 3 settembre.
Prove Di Carico Per I Facchini Prove Di Carico Per I Facchini
Le prove di portata a Viterbo selezionano i facchini che, superando un test fisico con un peso di 150 kg, potranno partecipare al tradizionale trasporto della Macchina di Santa Rosa, garantendo sicurezza e rispetto della storica tradizione. - Gaeta.it

Il rito della macchina di santa rosa a viterbo si avvicina e, con esso, l’impegno dei facchini prende forma già nei primi giorni di giugno. La prova di portata rappresenta un momento cruciale per chi vuole guadagnarsi il diritto di portare sulle spalle il tradizionale campanile durante la processione. I giovani aspiranti e i veterani si confrontano con una sfida fisica dura e rigorosa, sorvegliati da esperti e medici, pronti a certificare la tenuta di ognuno.

Che cosa sono le prove di portata e come si svolgono

La prova di portata è un test annuale che i facchini devono superare per poter partecipare al trasporto della macchina di santa rosa, evento simbolo della città di viterbo ogni 3 settembre. La sede scelta per questa sfida è la ex chiesa della pace, ora sede del sodalizio dei facchini, dove si riproduce in scala ridotta il peso che si porterà sulle spalle durante la processione. Il percorso prevede un circuito circolare di circa trenta metri, da ripetere tre volte, superando così i cento metri totali.

Ogni facchino, veterano o aspirante, deve camminare portando sulle spalle una cassetta dal peso di 150 chili. Questo carico rappresenta in modo fedele la fatica e la pressione fisica imposta dalla macchina – il campanile di santa rosa – nei momenti del trasporto. La prova non mira solo a testare la forza muscolare, ma anche la resistenza e la capacità di mantenere equilibrio e postura, elementi fondamentali per una riuscita sicura e coerente del trasporto.

L’esercizio viene seguito mentre si svolge con attenzione dal capofacchino, luigi aspromonte, e dal presidente del sodalizio dei facchini, massimo mecarini, insieme ai membri del direttivo. Questi garantiscono che il superamento della prova risponda a criteri rigorosi, mantenendo la tradizione ma anche la sicurezza necessaria a questo carico così impegnativo.

L’importanza della supervisione medica durante le prove

La prova di portata non è solo un test di forza, ma anche un momento a rischio per il fisico degli aspiranti che devono reggere un peso notevole. Per questo motivo il sodalizio ha stretto una collaborazione con un’équipe medica dedicata, presente in ogni fase delle prove che si svolgono nei tre giorni previsti. Durante la prova, i medici effettuano controlli regolari, chiarendo che ogni facchino deve mettere in primo piano la propria condizione fisica prima di affrontare il carico.

Gli esami medici non sono limitati a queste giornate di prova, ma accompagnano i facchini durante tutto l’anno, monitorando eventuali problemi o fastidi muscolari, cardiaci o articolari. Il supporto sanitario offre una garanzia ulteriore, prevenendo rischi e intervenendo rapidamente in caso di necessità. È una tutela che riflette la consapevolezza del sodalizio verso le difficoltà della fatica e responsabilizza gli stessi portatori all’attenzione del proprio corpo.

Il ruolo della supervisione sanitaria è centrale anche per valorizzare la scelta del sodalizio di non abbassare mai la soglia di peso durante la prova, imponendo comunque un requisito fisico elevato. Si tratta di un punto imprescindibile per mantenere il valore storico e simbolico della macchina di santa rosa intatto e autentico, attraverso una selezione realistica delle capacità fisiche di chi partecipa.

Come si svolgono le prove per i giovani aspiranti facchini

La prima parte delle prove riguarda i facchini veterani che già portano la macchina da anni, e che hanno affrontato la sfida il giorno precedente. Da oggi, invece, si concentra l’attenzione sui giovani aspiranti, che iniziano così il loro percorso verso un ruolo di rilievo durante il trasporto della festa. Questa fase dura due giorni e rappresenta la prima verifica concreta delle capacità di questi giovani.

Ogni aspirante deve portare sulle spalle la cassetta da 150 chili seguendo lo stesso percorso dei veterani. Il superamento comporta un riconoscimento formale, oltre a rappresentare il primo passo di un cammino lungo e impegnativo. L’obiettivo è poter indossare un giorno la divisa bianca dei facchini e partecipare al corteo del 3 settembre, momento in cui la macchina di santa rosa attraversa le vie di viterbo.

Questa prova è anche un banco di prova per misurare la volontà, la tenacia e l’attitudine a reggere uno sforzo che coinvolge non solo i muscoli ma anche mente e determinazione. Chi supera la prova riceve fiducia e sostegno dal sodalizio, in vista della preparazione finale che culminerà con la processione. I giovani si mettono alla prova davanti al pubblico, al direttivo e a chi ha scritto la storia recente di questa importante tradizione.

Il percorso di selezione e il patrimonio culturale

Il percorso di selezione attraverso queste prove chiarisce chi potrà vestire i panni del facchino e tenere in mano una parte così significativa del patrimonio culturale della città, in una delle manifestazioni più attese dell’anno.

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