La collaborazione tra associazione nazionale città dell’olio e consorzio sabina dop segna un passo importante per valorizzare l’olio extravergine di oliva prodotto nella sabina. In occasione della merenda nell’oliveta di palombara sabina, le due realtà hanno firmato un protocollo d’intesa con l’obiettivo di far crescere non solo la conoscenza e la diffusione dell’olio evo di qualità, ma anche di potenziare l’oleoturismo e la cultura gastronomica legata a questo prodotto.
Il significato del protocollo d’intesa tra città dell’olio e consorzio sabina dop
L’accordo firmato rappresenta un punto di svolta per la promozione dell’olio extravergine di oliva nel territorio della sabina, un’area storicamente connessa alla coltivazione degli ulivi e alla produzione di olio di qualità. Michele Sonnessa, presidente dell’associazione città dell’olio, ha messo in evidenza come il territorio e il prodotto si fondano in un binomio imprescindibile. L’olio non è soltanto un ingrediente ma parte integrante della cultura, della storia e dell’identità delle comunità locali.
Il presidente ha ricordato che la dop sabina tutela un olio che rappresenta un’eccellenza e che la collaborazione tra associazione e consorzio mira a rafforzare ancora questa relazione. Significa mettere in contatto il prodotto certificato con la comunità che lo produce, puntando a una promozione che sia concreta e radicata nel territorio. Il protocollo si propone così di unire forze e competenze per valorizzare ogni aspetto della filiera, dal frantoio fino al consumatore finale.
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Gli obiettivi principali del protocollo per rafforzare la cultura dell’olio evo
Il documento prevede diversi interventi mirati a sostenere la filiera olivicola nella sabina. Primo tra tutti, promuovere la cultura dell’olio evo attraverso iniziative di formazione dedicate a operatori e appassionati, eventi sul territorio e campagne di comunicazione che coinvolgano un pubblico ampio. Viene sottolineata l’importanza di riportare l’olio al centro della tavola e della gastronomia, con il coinvolgimento diretto dei ristoratori.
In parallelo, è prevista l’espansione dell’oleoturismo, per attrarre visitatori interessati a scoprire il territorio e le sue eccellenze agricole. Il protocollo intende rafforzare l’identità dei frantoi e delle aziende olivicole locali, creando un osservatorio congiunto che monitori la valorizzazione turistica della filiera. Tutto questo sarà accompagnato da un’attenzione speciale alla sostenibilità ambientale e all’uso di energie rinnovabili nei processi produttivi e di ospitalità.
Queste attività consentiranno di costruire un’offerta turistica e culturale unica, capace di mettere in luce il valore del lavoro degli agricoltori e l’importanza dell’olio extravergine nella tradizione locale.
Il ruolo della sabina come modello di ospitalità olivicola
Antonio Balenzano, direttore generale delle città dell’olio, ha indicato la sabina come esempio da seguire a livello nazionale per l’accoglienza legata all’oleoturismo. La regione, grazie alle sue caratteristiche paesaggistiche e culturali, può ospitare iniziative capaci di attirare turisti e appassionati di olio di qualità.
Balenzano ha annunciato che l’associazione fornirà supporto al consorzio sabina dop offrendo strumenti concreti, corsi di formazione, progetti e visibilità, con l’intento di consolidare la vocazione turistica del territorio. Questo sostegno potrebbe aumentare la conoscenza dell’olio sabino, grazie a collaborazioni capaci di mettere in rete produttori, ristoratori e operatori del turismo.
Il riferimento all’oleoturismo come settore da sviluppare conferma una scelta strategica e concreta per valorizzare una risorsa chiave della sabina e creare nuove opportunità di lavoro e economia per le comunità locali.
La creazione di un evento nazionale dedicato all’olio nella sabina
Tra gli obiettivi più ambiziosi del protocollo figura l’organizzazione di un evento sull’olio con una forte identità nazionale. La manifestazione sarà pensata come momento di grande richiamo per il pubblico, da tenersi nel cuore del territorio sabino, vicino a roma.
Alessandro Donati, presidente del consorzio di tutela dell’olio sabina dop, ha sottolineato che l’oleoturismo è diventato un asse fondamentale delle attività del consorzio. Il protocollo firmato rappresenta un passo decisivo verso questa direzione, rafforzando il ruolo della sabina come tappa privilegiata per chi vuole conoscere il mondo dell’olio e dell’agricoltura di qualità.
L’area coinvolta comprende 31 comuni nella provincia di rieti e 15 in quella di roma, con la partecipazione di numerosi centri città dell’olio. Questo territorio ampio consente di rappresentare un’eccellenza diffusa, che si distingue sia per quantità sia per la qualità delle produzioni tutelate e promosse.
L’organizzazione di un evento così strutturato potrà fare da volano per attrarre visitatori, dare spazio ai produttori, stimolare la conoscenza della cultura olivicola e rafforzare il legame tra prodotto, territorio e consumatori.