Il prossimo 8 marzo, diverse città italiane si preparano a ospitare una giornata di sciopero e mobilitazione organizzata da Non Una Di Meno. Le manifestazioni includeranno cortei, presidi e azioni performative in più di 60 località, con l’obiettivo di rendere visibile il lavoro delle donne e delle categorie più vulnerabili. Questa iniziativa, spinta da vari sindacati, mira a sostenere diverse forme di lavoro, in particolare quelle legate ai settori meno tutelati e spesso precari.
Un’azione collettiva per il lavoro e l’uguaglianza
L’8 marzo non sarà solo una giornata di protesta. Secondo Non Una Di Meno, si tratta di uno sciopero “transfemminista” che abbraccia non solo il lavoro produttivo, ma anche quello riproduttivo. L’associazione sottolinea come molte lavoratrici, in particolare nei settori legati alla cura, stiano affrontando condizioni di grande precarietà. Spesso, il welfare si regge sul lavoro privato e poco retribuito di colf e badanti, professioni dominate da lavoratori migranti e donne.
Con questo sciopero, l’intento è chiaro: attivare una mobilitazione che coinvolga anche coloro che di norma non sono inclusi nelle lotte sindacali. Attraverso azioni mirate, si vuole mettere in luce le difficoltà vissute da chi opera in condizioni di lavoro non regolamentate, da lavori informali a quelli gratuiti. Non meno importante è l’aspetto dei consumi, che vedrà attuarsi forme di boicottaggio, collegando così le tematiche salariali con le questioni di pace e giustizia sociale.
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Manifestazioni in tutto il paese
A Roma, le manifestazioni prenderanno il via alle ore 10 da Piazza Vittorio Emanuele, con un corteo che attraverserà il centro arrivando a Circo Massimo. Nel pomeriggio, ci sarà un concentramento a Largo Argentina, dove parteciperanno artiste e lavoratori del settore culturale, affrontando la precarizzazione del lavoro nel mondo dello spettacolo. Questa mobilitazione si propone non solo di combattere contro le politiche attuali, ma anche di unire diverse voci in difesa dei diritti di tutti i lavoratori.
Le proteste si opporranno alle scelte del governo Meloni, ritenuto responsabile di politiche che discriminano diverse categorie, tra cui migranti, persone disabili, e coloro che rivendicano diritti legati alla salute riproduttiva. Le manifestazioni rappresentano inoltre una risposta all’“economia di guerra”, che sposta risorse dal sociale verso l’industria bellica, sacrificando investimenti cruciali in educazione e sanità pubblica.
Un movimento in crescita
La giornata dell’8 marzo segna un’ulteriore tappa nella crescita del movimento feminista e transfemminista italiano. Non Una Di Meno, un’associazione che da anni si batte per i diritti delle donne, si propone come catalizzatore di un apostolato più ampio, in continua evoluzione. Le mobilitazioni nascono come risposta a una società percepita come sempre più iniqua, dove minacce varie colpiscono i già emarginati. Mobilitarsi per i diritti, chiedere maggiore giustizia sociale e armare le mani delle donne con strumenti di protesta è l’intento di questo 8 marzo.
In una fase storica in cui i temi legati ai diritti umani e sociali sono più attuali che mai, queste azioni di protesta rappresentano un’occasione unica per sensibilizzare l’opinione pubblica e avviare un dialogo sulle condizioni di lavoro e sui diritti, che non possono più essere trascurati.