Protesta di ultima generazione al supermercato ipercoop di torino: richiesta di azzeramento dell’iva su beni di prima necessità

Protesta di ultima generazione al supermercato ipercoop di torino: richiesta di azzeramento dell’iva su beni di prima necessità

Cinque attivisti di Ultima Generazione protestano all’Ipercoop di Parco Dora, Torino, chiedendo la soppressione dell’Iva su prodotti essenziali e promuovendo un boicottaggio nazionale contro le grandi catene.
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Cinque attivisti di Ultima Generazione hanno protestato in un supermercato di Torino chiedendo l’abolizione dell’Iva su alimenti essenziali, promuovendo un boicottaggio nazionale per sostenere produttori locali e denunciare ingiustizie economiche e climatiche. - Gaeta.it

Cinque attivisti del movimento Ultima Generazione hanno messo in scena stamattina una protesta dentro il supermercato Ipercoop al Parco Dora, Torino. L’obiettivo era chiedere al governo di sopprimere l’Iva su pane, pasta, olio e altri articoli considerati essenziali per le famiglie italiane. L’azione ha interrotto la normale attività di spesa, attirando l’attenzione dei clienti senza però degenerare in tumulti.

Un’azione coordinata su scala nazionale e l’appello al boicottaggio

Ultima Generazione ha programmato azioni simili in diverse città e paesi italiani durante la giornata. Il movimento cerca di coinvolgere non solo i centri urbani maggiori ma anche le piccole comunità, per creare un effetto moltiplicatore. Nel frattempo, si è diffuso l’appello a boicottare i supermercati a partire dall’11 ottobre, mirando a coinvolgere un’ampia fetta della popolazione, stimata in circa 100.000 persone secondo Francesco. I partecipanti invitano a preferire l’acquisto di prodotti locali e solidali, con l’obiettivo di abbattere un sistema che definiscono responsabile sia del caro prezzi sia dell’impatto ambientale negativo. Questa strategia punta a far riflettere sulla necessità di un cambiamento nelle dinamiche commerciali che influenzano direttamente la vita quotidiana delle famiglie e la sopravvivenza delle piccole realtà produttive.

La protesta e le richieste di ultima generazione

L’azione ha preso forma con striscioni ben visibili e la distribuzione di volantini informativi, strumenti usati dagli attivisti per veicolare la campagna denominata “Il Giusto Prezzo”. Questa iniziativa punta a eliminare l’attuale imposta che incide tra il 4 e il 10 per cento sul prezzo di alcuni prodotti alimentari fondamentali. Durante le ore dell’evento, Francesco, uno dei cinque partecipanti di 34 anni, ha espresso il malcontento del movimento. Ha sottolineato come la crisi climatica stia amplificando le difficoltà di agricoltori e allevatori, già messi in ginocchio da siccità e alluvioni. Ha poi evidenziato il peso doppio che i consumatori devono sopportare: pagare i beni al supermercato e contemporaneamente contribuire alle tasse, lasciando i produttori locali vulnerabili di fronte a un mercato dominato da grandi filiere e importazioni.

I supermercati come simbolo di ingiustizia economica e climatica

Nel ragionamento del movimento Ultima Generazione, i supermercati non sono solo luoghi di acquisto ma diventano simboli di un sistema che perpetua iniquità economiche e danni climatici. Le grandi catene rappresentano un elemento centrale nelle dinamiche di potere che penalizzano produttori e consumatori più vulnerabili. Per questo motivo, il gruppo ha scelto proprio questi spazi per mettere in scena la protesta, cercando di catturare l’attenzione dell’opinione pubblica e di spingere il governo a rispondere con interventi concreti. Il messaggio è chiaro: senza un taglio all’Iva su alimenti essenziali, si aggraveranno le disparità economiche e si lasceranno incontrollati i problemi ambientali connessi al modello di produzione e distribuzione attuali.

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