Nel parco di villa Pamphili a Roma continuano le ricerche dopo il ritrovamento dei corpi senza vita di una donna intorno ai 40 anni e di una bambina di circa sei mesi. L’area interessata si trova in prossimità di via Vitellia, dove gli investigatori hanno concentrato il lavoro per trovare elementi decisivi. I primi accertamenti puntano su un possibile duplice omicidio, ma restano ancora molti punti da chiarire.
Sopralluoghi e ricerche sul luogo del ritrovamento
Appena scoperti i corpi, gli agenti della polizia scientifica e gli investigatori sono tornati più volte sul luogo, cercando tracce e dettagli che possano far luce sull’accaduto. Il parco di villa Pamphili, noto per la sua estensione e le aree di verde, è stato attenzionato soprattutto nella zona che guarda verso via Vitellia, dove è avvenuto il ritrovamento. Sono stati raccolti campioni e registrate le immagini, per tentare di ricostruire ciò che è accaduto prima che madre e figlia fossero trovate morte.
Le ricerche hanno incluso anche l’area circostante all’entrata di via Vitellia, in cerca di testimoni o video di sorveglianza. Le testimonianze dirette sono ancora poche. Ci si concentra in particolare su un uomo che sarebbe stato visto portare un fagotto di dimensioni simili a quella in cui si immagina potessero essere le due vittime. Questo individuo, descritto come un uomo sulla quarantina, con abbigliamento scuro, è centrale nelle indagini.
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Risultati preliminari delle autopsie e ipotesi investigative
Le autopsie sono state anticipate nella serata di ieri. Sul corpo della donna non sono stati riscontrati segni evidenti di violenza, a parte alcuni segni compatibili con intossicazione. L’ipotesi è che la causa del decesso possa essere legata a sostanze tossiche o a un avvelenamento. Per la bambina, invece, la situazione è diversa. Sono stati rilevati traumi evidenti alle braccia e alle gambe, che fanno pensare a maltrattamenti o a una violenza fisica prima della morte.
Questi elementi portano gli inquirenti a indagare per duplice omicidio aggravato. La presenza di ferite sulla piccola e il possibile avvelenamento della madre fanno pensare a un episodio complesso e premeditato. Si attendono approfondimenti tossicologici e i risultati delle analisi su campioni biologici per confermare le ipotesi.
Indagini in corso e ricerca dell’uomo sospetto
Gli investigatori stanno lavorando per identificare e rintracciare l’uomo visto con il fagotto. Rappresenta un tassello importante per chiarire la dinamica dei fatti. Sono in corso accertamenti di natura tecnica, mentre si attendono gli esiti degli esami del DNA per verificare il grado di parentela tra la donna e la bambina.
Le forze dell’ordine, al lavoro 24 ore su 24, stanno acquisendo informazioni da possibili testimoni e utilizzano anche sistemi di video sorveglianza in zona. L’obiettivo è ricostruire ogni spostamento e collegamento utile per capire chi possa aver causato la morte della donna e della bambina. Nel contesto della cronaca romana, il caso richiama la necessità di una risposta rapida da parte della giustizia.