Un nuovo modello abitativo ha ricevuto il via libera dalla giunta comunale di Ancona. Si tratta di un progetto di housing sociale pensato per ospitare diverse generazioni in uno stesso complesso residenziale pubblico, situato in via Ciavarini. L’iniziativa mira a rispondere alle esigenze abitative di anziani, studenti fuorisede e persone con disabilità, favorendo allo stesso tempo la socialità e l’aiuto reciproco.
Il contesto e l’obiettivo del progetto di housing sociale ad ancona
La giunta comunale ha formalmente approvato le linee guida del progetto, disegnando una nuova opzione per chi cerca una casa senza rinunciare a una rete di supporto comunitario. L’assessora ai servizi sociali, Manuela Caucci, ha spiegato che si punta a costruire una “rete funzionale” capace di affrontare un problema concreto del territorio: la difficoltà di accesso a soluzioni abitative adatte per categorie fragili come anziani e disabili, oltre agli studenti lontani da casa.
Questa formula di housing sociale, ben nota in altre città europee, prevede un modello abitativo misto dove convivono persone appartenenti a fasce d’età differenti. Lo scopo è favorire il sostegno reciproco tra gli abitanti e creare un ambiente più vivace e protetto, evitando l’isolamento sociale di chi vive da solo. Già ora domande per questo tipo di abitazioni arrivano in modo consistente. Il Comune ha deciso di rispondere e formalizzare il modello attraverso una procedura di selezione cui parteciperanno operatori pubblici e privati.
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Caratteristiche e destinatari del progetto abitativo in via ciavarini
Il complesso in via Ciavarini, di proprietà comunale, ospiterà il primo intervento, ma l’intenzione è estendere l’idea a più immobili sparsi sul territorio cittadino. Le case saranno assegnate prioritariamente a persone anziane autosufficienti, studenti fuori sede e soggetti con disabilità inseriti in percorsi di autonomia. L’attenzione sarà rivolta soprattutto a chi vive condizioni di difficoltà o ha bisogno di soluzioni abitative che garantiscano percorsi di vita indipendente ma con un sostegno diffuso.
Ogni abitante avrà un appartamento privato, ma uno spazio ampio e condiviso sarà pensato come fulcro di attività collettive e momenti di socialità. L’obiettivo è creare ambienti dove si possano svolgere iniziative culturali, ricreative e di scambio, permettendo di costruire legami tra chi risiede nella struttura. Questo modello di convivenza è seguito anche in altre realtà europee con risultati positivi sul benessere degli ospiti.
Modalità di realizzazione e partecipazione degli operatori
Il Comune ha specificato che il progetto si realizzerà tramite partenariati tra pubblico e privato. Gli operatori interessati potranno candidarsi per gestire uno o più immobili, presentando una proposta strutturata per l’housing sociale secondo le linee guida stabilite dall’amministrazione. Questa modalità mira a coinvolgere realtà esperte nel settore abitativo e dei servizi sociali, con un approccio condiviso e basato su regole chiare.
Gli spazi comuni e le abitazioni saranno gestiti con attenzione alle esigenze degli abitanti e alla necessità di promuovere inclusione e autonomia. La scelta di una procedura aperta rassicura sul fatto che si potrà valutare una pluralità di progetti, da cui selezionare le proposte più adatte a rispondere alle sfide abitative del territorio. In tempi recenti anche altri comuni italiani si sono avvicinati a questo modello per offrire soluzioni che uniscono casa e comunità.
Un nuovo modello abitativo per ancona
Questo percorso costituisce quindi la fase iniziale per attivare un housing sociale che possa radicarsi ad Ancona, offrendo una risposta articolata a chi cerca una casa accessibile ma desidera anche far parte di una rete di persone con cui condividere esperienze, sostegno e occasioni di socializzazione.