Procura di milano chiude indagini sul concorso della nuova beic tra accuse di conflitto d'interessi

Procura di milano chiude indagini sul concorso della nuova beic tra accuse di conflitto d’interessi

La procura di Milano chiude le indagini su Stefano Boeri, Cino Zucchi e altri per possibili conflitti di interesse e turbativa d’asta nel concorso della nuova Beic a Milano, prevista entro il 2026.
Procura Di Milano Chiude Indag Procura Di Milano Chiude Indag
Indagate sei persone, tra cui gli architetti Stefano Boeri e Cino Zucchi, per possibili conflitti d’interesse e irregolarità nel concorso per la nuova Biblioteca europea di informazione e cultura (Beic) a Milano. - Gaeta.it

Le indagini sul concorso per la realizzazione della nuova beic, la Biblioteca europea di informazione e cultura prevista a milano entro il 2026, hanno raggiunto una fase decisiva. La procura ha notificato la chiusura delle indagini per sei persone coinvolte, tra cui spiccano i nomi degli architetti Stefano Boeri e Cino Zucchi, entrambi membri di spicco della commissione aggiudicatrice. Le accuse si concentrano su possibili conflitti di interessi e irregolarità nella procedura di assegnazione dell’appalto.

Le accuse contro gli architetti e i membri della commissione

La procura di milano ha puntato il dito sugli architetti Stefano Boeri e Cino Zucchi, noti nel panorama internazionale, per possibili conflitti di interessi durante la gestione del concorso. Entrambi facevano parte della commissione che ha scelto la cordata vincitrice, composta anche da alcuni allievi e partner professionali dei due. La presenza di legami tra giudici e partecipanti ha sollevato sospetti di turbativa d’asta, reato che la procura contesta a tutte e sei le persone coinvolte nelle indagini. Per Boeri e Zucchi si aggiunge anche l’accusa di false dichiarazioni, riconducibile alle informazioni rese durante la fase di gara. Si punta a verificare se gli architetti abbiano omesso o nascosto relazioni che avrebbero influito sull’esito del concorso.

Dettagli sulla procedura di selezione e il ruolo della cordata vincitrice

Il concorso del progetto Beic è stato caratterizzato da un processo di valutazione che ha coinvolto numerosi professionisti. La commissione, guidata anche da Boeri e Zucchi, doveva assicurare trasparenza e imparzialità nell’individuare la proposta più idonea. La squadra vincitrice comprendeva alcuni allievi e collaboratori degli stessi architetti commissari. Questo elemento ha acceso le preoccupazioni degli investigatori poiché potrebbe aver compromesso l’integrità della scelta. Il bando prevedeva criteri rigorosi e trasparenti ma i legami professionali rischiano di aver alterato l’esito. La beic, pensata come grande polo culturale e informativo europeo, resta al centro di un progetto ambizioso, ma il procedimento giudiziario mette in discussione il percorso che porterà alla sua realizzazione.

Possibili implicazioni legali e future tappe del caso

Con la chiusura delle indagini la procura di milano si prepara a eventuali richieste di rinvio a giudizio per i soggetti coinvolti. La fase sarà delicata, con riflessi importanti sul futuro del progetto Beic e sull’immagine di figure molto note nel panorama architettonico italiano. Attenzione è rivolta alla verifica dell’effettivo coinvolgimento nel manipolare la gara per favorire determinati gruppi. Le accuse di turbativa d’asta e false dichiarazioni comportano indagini approfondite su documentazioni, dichiarazioni e atti ufficiali. L’esito potrebbe definire nuove regole nel modo in cui si gestiscono i concorsi pubblici di rilievo culturale e architettonico in italia. Al momento si attendono sviluppi con nuovi provvedimenti e, eventualmente, una fase processuale.

La vigilanza sui progetti pubblici

La vicenda della beic conferma la necessità di controlli stretti nei progetti pubblici e la vigilanza su ogni possibile conflitto d’interessi per salvaguardare trasparenza e correttezza.

Change privacy settings
×