Processo per l'omicidio di Aurora Savino, inizio udienza a Santa Maria Capua Vetere

Processo per l’omicidio di Aurora Savino, inizio udienza a Santa Maria Capua Vetere

Inizia il processo per l’omicidio della neonata Aurora Savino, con i genitori accusati di omicidio aggravato. La vicenda solleva interrogativi sulla protezione dei bambini e la violenza domestica.
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Processo per l'omicidio di Aurora Savino, inizio udienza a Santa Maria Capua Vetere - Gaeta.it

Un processo di grande impatto emotivo ha preso il via presso la Corte d’Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta. Al centro della vicenda giuridica l’omicidio della piccola Aurora Savino, tragicamente scomparsa all’età di soli 45 giorni. Oltre ai dettagli inquietanti che circondano la morte della neonata, l’attenzione è rivolta ai suoi genitori, Emanuele Savino e Anna Gammella, entrambi accusati di omicidio aggravato. Le accuse e le indagini che hanno portato a questo processo sollevano interrogativi profondi sull’infanzia e la protezione dei più vulnerabili.

Dettagli della tragedia avvenuta il 2 settembre

Il 2 settembre 2023 è una data che rimarrà scolpita nella memoria della comunità di Santa Maria a Vico. In questa giornata tragica, Aurora Savino fu trovata senza vita nella sua culla. Le condizioni del corpo della neonata rivelarono segni di violenza, con ustioni e ecchimosi evidenti su addome, gambe e piedi. I genitori, in un primo momento, avevano fornito una spiegazione inverosimile: secondo loro, la bambina si sarebbe scottata durante un bagnetto a causa di un getto d’acqua bollente che era sgorgato inavvertitamente. Tuttavia, la narrazione non ha retto alla prova delle evidenze scientifiche.

L’autopsia del corpo ha messo in luce ulteriori dettagli inquietanti, contrastanti con la versione fornita dai genitori. Le indagini condotte dai carabinieri, che hanno setacciato i messaggi scambiati dalla coppia, hanno rivelato elementi che avvaloravano i sospetti iniziali. Tra le scoperte più soggioganti, emerse la responsabilità diretta dei genitori nell’accaduto. A novembre 2023, entrambi sono stati arrestati con l’accusa di omicidio aggravato, un’azione che ha smosso sia le autorità che l’opinione pubblica.

Accuse gravi e il quadro dell’inchiesta

Le accuse nei confronti di Emanuele e Anna non solo mettono in discussione la loro custodia come genitori, ma descrivono anche una situazione familiare preoccupante. Entrambi avevano già altri due figli, che dopo la tragedia sono stati rimossi dall’ambiente familiare e affidati a una comunità. L’inchiesta ha preso una piega seria e drammatica, con il sostituto procuratore Stefania Pontillo che ha dichiarato che la coppia sarebbe direttamente responsabile della morte di Aurora.

Gli inquirenti hanno trovato elementi di prova significativi, tra cui ferite sul corpo di Aurora che parlano di un abuso estremo. Secondo le ricostruzioni, il padre avrebbe colpito la neonata con violenza, causando danni gravissimi, comprese doppie fratture al cranio e al viso. Questo scenario di abusi, unito alle ustioni causate dall’acqua bollente, ha tracciato un quadro agghiacciante della vita di Aurora, una vita spezzata da atti di brutalità inimmaginabili. La gravità della situazione ha chiamato l’attenzione non solo della giustizia, ma anche della società, sollevando interrogativi su come proteggere i bambini da simili tragedie in futuro.

Il processo continuerà a svilupparsi, e la ricerca della verità su quanto accaduto a questa bambina innocente è solo all’inizio, con la comunità che attende risposte decisive dalle aule di giustizia.

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