Il 2 ottobre si terrà a Roma l’udienza davanti al gup che vede coinvolto Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, nell’ambito di un procedimento per falso in bilancio riferito agli esercizi finanziari 2019, 2020 e 2021. Nel fascicolo penale, oltre a De Laurentiis, sono indagati anche il club partenopeo e Andrea Chiavelli, figura di riferimento vicina al patron. Al centro dell’inchiesta ci sono alcune operazioni di mercato considerate sospette, in particolare i trasferimenti di calciatori avvenuti tra il Napoli e altri club.
La natura dell’accusa e i periodi sotto indagine
L’inchiesta punta a ricostruire presunti casi di falso in bilancio per manipolazione dei dati contabili relativi a plusvalenze segnalate in modo irregolare o gonfiato. I fatti contestati riguardano gli anni 2019, 2020 e 2021, quando la società avrebbe registrato valori di mercato riferiti ad alcune operazioni di calciomercato non corrispondenti alla realtà. Le autorità cercano di capire se ci sia stata volontà di alterare il bilancio per ottenere vantaggi economici o fiscali e nascondere situazioni economiche meno positive.
Le accuse si fondano sull’analisi dei documenti contabili, contratti e pagamenti legati all’acquisto e alla cessione di alcuni giocatori. Le indagini hanno coinvolto la procura di Roma che ha esaminato i bilanci depositati dal club insieme alle operazioni di mercato svolte in quei periodi.
I protagonisti coinvolti: De Laurentiis, chiavelli e la società
Nel procedimento penale figurano tre soggetti principali. Aurelio De Laurentiis, in qualità di presidente, rappresenta la massima carica del Napoli e ritenuto responsabile unitamente al consiglio di amministrazione per la gestione economica. Accanto a lui, spicca il nome di Andrea Chiavelli, che ricopre un ruolo di fiducia e opera come braccio destro del patron, occupandosi di questioni amministrative e finanziarie.
La società Napoli è parte offesa e imputata nello stesso procedimento, in quanto entità giuridica sotto accusa per le eventuali irregolarità contabili. Il procedimento si rivolge a verificare non solo responsabilità personali ma anche quella legale che cade sul club per le decisioni e i certificati prodotti.
Plusvalenze sospette nelle operazioni con Roma e Lille
Due operazioni di mercato sono al centro dell’attenzione della procura. La prima riguarda il trasferimento estivo del 2019, quando Kostas Manolas passò dalla Roma al Napoli. Secondo l’accusa, la plusvalenza dichiarata in bilancio sarebbe stata gonfiata o artificiale rispetto al reale valore del giocatore. La seconda riguarda l’acquisto di Victor Osimhen nel 2020, trasferito al Napoli dal Lille, squadra francese.
La procura contesta che valori relativi a queste cessioni e acquisizioni siano stati modificati artificialmente per migliorare i risultati contabili, in particolare la dichiarazione di plusvalenze. Tale pratica, qualora confermata, rappresenterebbe un illecito penale legato alla falsificazione dei documenti contabili della società. Queste operazioni sono state esaminate alla luce delle norme fiscali e contabili vigenti, per individuare eventuali scostamenti tra cifre reali e dichiarate.
L’udienza del 2 ottobre sarà dunque un passaggio chiave per definire la posizione degli indagati e per stabilire se la questione verrà rinviata a giudizio. La procura di Roma ha chiesto il processo non solo a De Laurentiis e Chiavelli ma anche per il Napoli, sollevando dubbi sul rigore dei bilanci per quegli anni.
Il procedimento resta uno dei casi più rilevanti degli ultimi anni nel mondo del calcio italiano, dove la gestione finanziaria delle società sportive fa spesso discutere gli esperti, i media e i tifosi. Il risvolto giuridico potrebbe influire sulle prassi di mercato e sui controlli futuri nelle trattative e nella compilazione dei documenti di bilancio delle società di calcio.