Processo "assedio" a Latina: al via il dibattimento sull’associazione mafiosa ad Aprilia

Processo “assedio” a Latina: al via il dibattimento sull’associazione mafiosa ad Aprilia

Il tribunale di Latina avvia il processo “Assedio” contro un gruppo mafioso ad Aprilia, con arresti e scioglimento del Comune per infiltrazioni criminali; Comune, associazioni antimafia e Stato cercano giustizia e legalità.
Processo 22Assedio22 A Latina3A A Processo 22Assedio22 A Latina3A A
Il tribunale di Latina ha avviato il processo “Assedio” contro un gruppo mafioso infiltrato nel Comune di Aprilia, già sciolto per mafia, con accuse di estorsione, usura e corruzione che coinvolgono anche il sindaco. - Gaeta.it

Il tribunale di Latina ha aperto oggi il processo relativo all’operazione “Assedio”, che nel luglio 2024 ha smantellato un gruppo criminale associato alla mafia attivo ad Aprilia. L’inchiesta ha coinvolto amministratori pubblici, compreso il sindaco in carica, e ha portato allo scioglimento del Comune per infiltrazioni della malavita. Il procedimento giudiziario si annuncia centrale per chiarire i rapporti tra politica e criminalità organizzata nel territorio pontino.

Accusa principali nell’inchiesta “assedio” e modalità dell’operazione

L’operazione “Assedio” ha portato all’arresto di 25 persone ritenute coinvolte in estorsioni, usura e traffico di droga, oltre a reati contro la pubblica amministrazione. Il gruppo avrebbe imposto il proprio controllo su attività economiche e pubbliche della città di Aprilia. Le indagini, durate diversi mesi, si sono concentrate su presunti legami stretti tra membri del sodalizio e alcuni esponenti politici locali, fino al coinvolgimento diretto del sindaco Lanfranco Principi. “L’esecuzione delle misure cautelari ha fermato l’azione di questa rete criminale, ma ha anche scoperchiato dinamiche di corruzione e intimidazione che hanno minato il funzionamento ordinario del Comune.”

La conferma delle infiltrazioni mafiose nel Comune

Dopo queste scoperte, è emerso un quadro preoccupante di infiltrazioni mafiose che hanno inciso profondamente sulla gestione amministrativa della città di Aprilia.

Scioglimento del Comune di Aprilia per infiltrazioni mafiose

Dopo le indagini, l’arrivo di una commissione d’accesso ministeriale ha confermato l’infiltrazione dell’associazione criminale nell’amministrazione cittadina. Il Ministero dell’Interno ha disposto infatti lo scioglimento del Comune di Aprilia per mafia, un provvedimento grave e raro, che sottolinea la perdita di controllo democratico e legale all’interno dell’ente. La presenza di presunti legami fra amministratori e criminalità ha reso inutilizzabili gli ordinari strumenti di governance della città. “Questo evento ha aperto un passaggio importante nel controllo istituzionale contro le organizzazioni mafiose, obbligando a un intervento diretto dello Stato per ristabilire legalità e ordine.”

Costituzione di parte civile del Comune e di associazioni antimafia

Su indicazione della commissione straordinaria, il Comune di Aprilia ha deciso di costituirsi parte civile nel processo “Assedio”. Nel documento ufficiale approvato si afferma che l’ente ha subito un grave danno d’immagine a causa della scoperta dei rapporti tra amministratori e mafia. La partecipazione al processo mira a ottenere giustizia e un riconoscimento pubblico dei torti subiti, oltre a ristabilire fiducia nell’istituzione locale. L’avvocato Massimo Sesselego rappresenterà la città in tribunale. Parallelamente, si sono costituite parte civile anche le associazioni Libera e Reti di Giustizia, impegnate da tempo nel contrasto alla criminalità organizzata e nella difesa dei diritti civili nella regione.

La presenza delle associazioni antimafia

Queste realtà associative sono fondamentali per il presidio della legalità e per sostenere le vittime delle mafie nel territorio.

Impatti sul territorio e scelte future dopo il processo

L’operazione e il processo avranno ricadute importanti sulla vita di Aprilia e della provincia di Latina. Lo scioglimento del Comune ha prodotto uno svuotamento delle cariche elettive e l’affidamento della gestione a commissari straordinari nominati dallo Stato. Questo ha bloccato temporaneamente le decisioni politiche e amministrative ordinarie, aprendo una fase di incertezza per i cittadini. Il processo sta raccogliendo grande attenzione mediatica e istituzionale, anche per l’avvicinarsi delle udienze che potrebbero definire le responsabilità degli imputati. “La comunità locale attende risposte chiare per capire come recuperare una normale gestione pubblica senza interferenze criminali.” Gli organi giudiziari e le forze dell’ordine mantengono il monitoraggio sulla realtà locale, per evitare nuove infiltrazioni e ristabilire sicurezza e trasparenza.

Change privacy settings
×