Processo a Torino per stalking in un condominio: anni di denunce e accuse contro un uomo di Caselle Torinese

Processo A Torino Per Stalking

Stalking in un condominio a Torino, processo per un uomo di Caselle Torinese. - Gaeta.it

Marco Mintillo

17 Settembre 2025

Un procedimento giudiziario è in corso a Torino contro un uomo accusato di aver infastidito e minacciato i vicini di casa per diversi anni. L’imputato, residente in uno stabile della città e impiegato a Caselle Torinese, è stato raggiunto da una serie di denunce che raccontano un clima di tensione e disagio nella comunità condominiale. Le accuse riguardano comportamenti molesti e di stalking che, secondo i querelanti, hanno reso la convivenza quotidiana difficile e insostenibile.

Le denunce della vicina e la testimonianza delle molestie in famiglia

Il procedimento è partito soprattutto dalle denunce presentate da una donna che viveva accanto all’imputato. Nel racconto della donna emergono episodi ripetuti di insulti e minacce, con offese rivolte non solo a lei ma anche ai suoi familiari. Secondo quanto è stato ricostruito, il livello di tensione era tale che il figlio della donna ha scelto di trasferirsi dalla nonna per evitare il clima negativo in casa. Ha provato così a trovare un po’ di sollievo distante dalle continue vessazioni.

Le accuse riferiscono anche episodi di molestie a cui sarebbe stato sottoposto il ragazzo. Questi fatti rappresentano il nucleo centrale delle contestazioni e hanno spinto l’autorità giudiziaria ad approfondire. Molte testimonianze raccolte dai vicini documentano una situazione difficile, fatta di ostilità e atteggiamenti molesti che sembrano protrarsi nel tempo.

I comportamenti osceni e le testimonianze degli altri condomini

A completare il quadro accusatorio ci sono le segnalazioni di diversi altri residenti dello stabile. Queste persone hanno denunciato comportamenti osceni ripetuti da parte dell’imputato, che avrebbe compiuto certi gesti direttamente dal proprio balcone. Un filmato che raffigura tali episodi è stato consegnato alle forze dell’ordine come prova materiale.

Questi comportamenti hanno creato forte disagio nella comunità condominiale, alimentando paure e tensioni all’interno dell’edificio. Le segnalazioni sono arrivate da più persone, confermando che si trattava di atteggiamenti abituali e non isolati. Gli abitanti dello stabile si sono rivolti più volte alle autorità, anche se le prime denunce non avevano portato a sviluppi immediati.

Il procedimento giudiziario e la posizione della difesa

Il processo è ora nella fase istruttoria e continuerà con nuove udienze che approfondiranno le accuse. Dopo l’ultima querela presentata dalla vicina di casa, la procura ha aperto un’indagine che ha portato al rinvio a giudizio dell’imputato. A occuparsi della difesa è l’avvocata Elisabetta Alessandro, che ha rifiutato le accuse mosse contro il suo assistito.

La legale ha sottolineato l’inconsistenza delle contestazioni, respingendo le testimonianze come infondate. Il dibattimento andrà avanti con la raccolta di prove e dichiarazioni per chiarire la dinamica completa dei fatti e il ruolo dell’uomo nello stabile.

Attesa per la sentenza e equilibrio nella vita condominiale

Il giudice Paolo Gallo sarà chiamato a emettere la sentenza di primo grado dopo che l’istruttoria avrà esaminato tutti gli elementi disponibili. I condomini, da parte loro, sperano in una soluzione definitiva che possa riportare serenità e sicurezza a tutti gli abitanti dello stabile.

Quanto emerso nel corso delle udienze descrive un contesto difficile e segnato da tensioni continue, che hanno influenzato a lungo la vita dentro il palazzo. Le prossime fasi del processo chiariranno se e come l’imputato abbia compromesso la libertà e la tranquillità dei vicini di casa.