Nelle Marche è stato istituito un protocollo innovativo tra Inps regionale, Amministrazione penitenziaria, Caritas e la Conferenza regionale volontariato e giustizia. L’accordo mira a facilitare l’accesso dei detenuti ai servizi previdenziali tramite consulenze online, un passo significativo verso il miglioramento delle condizioni nelle strutture carcerarie e il supporto al loro reinserimento sociale. Questa iniziativa coinvolge diversi enti e si avvale di strumenti tecnologici per garantire un contatto diretto e immediato con operatori specializzati Inps.
Accesso diretto alla consulenza previdenziale via web per i detenuti
Il protocollo introduce nelle Marche la possibilità per i detenuti di richiedere una consulenza previdenziale direttamente tramite computer messi a disposizione dall’Amministrazione penitenziaria. Per accedere al servizio, il detenuto deve compilare una richiesta indicando i temi su cui desidera informazioni o assistenza. L’operatore Inps, collegato via web, eroga la consulenza in tempo reale, consentendo di affrontare problematiche legate a pensioni, indennità o altre prestazioni previdenziali.
Questa procedura non solo semplifica la comunicazione ma riduce anche i tempi di risposta. Il servizio rappresenta un’innovazione importante in un contesto dove l’accesso ai diritti spesso incontra barriere burocratiche o difficoltà legate alla presenza fisica. Il sistema adottato permette di superare questi ostacoli, mettendo a disposizione competenze qualificate e aggiornate per ogni esigenza del detenuto.
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La tecnologia utilizzata garantisce inoltre il rispetto della privacy e delle normative vigenti sui dati personali. L’accesso si svolge in uno spazio dedicato all’interno delle carceri, sotto la supervisione di personale autorizzato. La possibilità di interloquire direttamente con un esperto Inps, in tempo reale, apre nuove prospettive per affrontare diritti previdenziali e assistenziali in modo più efficace.
Il ruolo di caritas e conferenza regionale volontariato e giustizia nel progetto
Caritas e la Conferenza regionale volontariato e giustizia avranno un ruolo fondamentale nell’accompagnare i detenuti durante le consulenze. Saranno presenti ai colloqui, qualora venga espressamente richiesto, per garantire supporto emotivo e pratico. Oltre all’assistenza durante la consulenza, si occuperanno di mediare con le sedi Inps per risolvere eventuali problematiche previdenziali che coinvolgono i detenuti.
Questi enti hanno inoltre responsabilità nella formazione dei propri operatori. Il protocollo prevede corsi specifici sulle prestazioni previdenziali e assistenziali più rilevanti per chi si trova in carcere. La formazione consentirà a Caritas e alla Conferenza di offrire un supporto qualificato e capace di rispondere alle necessità concrete della popolazione detenuta.
Il coinvolgimento di associazioni di volontariato e organizzazioni caritative sostiene un dialogo diretto con i detenuti, favorendo l’accoglienza, il rispetto e l’empatia. L’attività di questi gruppi mira anche a far emergere difficoltà spesso nascoste, come problemi burocratici o la mancanza di informazioni chiare sui diritti. Nei casi complessi si lavora per trovare soluzioni condivise e tempestive con gli enti pubblici.
Firma dell’accordo e impegni delle istituzioni coinvolte
Il 2025 ha visto la firma del protocollo nella sede della direzione regionale Inps Marche ad Ancona. All’incontro hanno partecipato Emanuela Zambataro, direttrice regionale Inps Marche, Silvio Di Gregorio, provveditore interregionale dell’Amministrazione penitenziaria Emilia Romagna-Marche, Ernesto Napolillo, direttore generale detenuti e trattamento del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, Simone Breccia, direttore Caritas Ancona-Osimo e delegato Caritas diocesane Regione Marche, e Giorgio Magnanelli della Conferenza regionale volontariato e giustizia.
Questi rappresentanti hanno sottoscritto il documento con l’obiettivo di migliorare l’accesso ai servizi previdenziali e assistenziali nelle carceri marchigiane, portando avanti un percorso di inclusione sociale per i detenuti. L’accordo affianca un progetto nazionale dell’Inps che punta a promuovere la conoscenza dei diritti previdenziali tra i cittadini più vulnerabili, tra cui chi è in carcere.
La firma sancisce una collaborazione forte, con un piano operativo che include non solo le consulenze web ma anche attività formative e di supporto. Il protocollo è visto come un modello replicabile. Inps e Amministrazione penitenziaria auspicano che altre regioni possano adottare questo sistema, garantendo a più detenuti un accesso facilitato alle loro prestazioni previdenziali.
Reazioni delle istituzioni e prospettive di diffusione nazionale
Dai vertici dell’Amministrazione penitenziaria è arrivata soddisfazione per il protocollo, considerato un passo concreto per ridare dignità ai detenuti. L’iniziativa, partita da una regione con popolazione carceraria contenuta, potrebbe diventare un punto di riferimento anche per altre aree del paese. Il sistema tende a sostenere il percorso di reinserimento sociale attraverso un accesso più semplice ai diritti economici e assistenziali.
Caritas Marche e la Conferenza regionale volontariato e giustizia hanno rimarcato come l’opportunità di accedere ai diritti costituisca una condizione fondamentale per favorire nei detenuti un ritorno al senso della responsabilità. La certezza delle tutele previdenziali è vista come un elemento chiave per avviare processi positivi di recupero sociale.
Questa esperienza può aprire il dibattito su come rendere più efficaci i servizi rivolti ai carcerati in tutta Italia. L’attenzione al diritto di accesso e alla sicurezza nelle carceri si connette con politiche più ampie di giustizia e inclusione. L’accordo nelle Marche potrà diventare una base per sviluppi e nuove iniziative in ambito penitenziario, anche alla luce dei cambiamenti normativi in atto nel 2025.