Primo intervento di chirurgia robotica per tumori alla base della lingua al policlinico San Martino di Genova

Primo intervento di chirurgia robotica per tumori alla base della lingua al policlinico San Martino di Genova

Il reparto di Otorinolaringoiatria del policlinico San Martino di Genova ha eseguito con successo i primi interventi in Liguria di chirurgia robotica per tumori alla base della lingua, migliorando precisione e recupero.
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Il reparto di Otorinolaringoiatria del Policlinico San Martino di Genova ha eseguito con successo i primi interventi in Liguria di chirurgia robotica per tumori alla base della lingua, migliorando precisione, sicurezza e recupero post-operatorio. - Gaeta.it

Il reparto di Otorinolaringoiatria del policlinico San Martino di Genova ha portato a termine con successo due interventi di chirurgia robotica per la rimozione di tumori alla base della lingua. Questi interventi rappresentano la prima esperienza in Liguria con questa tecnica, che mira a migliorare la precisione e ridurre i rischi legati a operazioni di questo tipo. La procedura ha coinvolto un team medico specializzato e ha evidenziato i vantaggi della tecnologia robotica in ambito chirurgico per tumori della zona testa-collo.

Dettagli degli interventi e tecniche utilizzate

Gli interventi sono stati mininvasivi e hanno permesso di asportare con estrema precisione le formazioni tumorali localizzate alla base della lingua. Grazie al sistema robotico adottato, i chirurghi hanno potuto preservare i tessuti sani attorno alla zona interessata, limitando i danni collaterali tipici delle operazioni tradizionali. Questo ha facilitato un recupero più rapido per i pazienti coinvolti, riducendo anche il disagio post-operatorio.

Il team medico e la tecnologia impiegata

La dottoressa Marta Filauro e il dottor Filippo Marchi hanno coordinato le procedure, lavorando in stretta collaborazione con il professor Giorgio Peretti, direttore del reparto. L’innovazione si basa sulla capacità del robot di muovere strumenti chirurgici con grande stabilità e precisione, superando le difficoltà anatomiche legate all’area della base della lingua. L’uso della chirurgia robotica permette di operare in spazi ristretti e altrimenti poco accessibili con tecniche manuali.

Impatto per il reparto di otorinolaringoiatria e prospettive future

La clinica otorinolaringoiatrica del policlinico San Martino, nota per l’attenzione alla ricerca e all’introduzione di nuovi protocolli, ha così confermato il proprio ruolo come riferimento regionale per la chirurgia dei tumori del distretto testa-collo. L’impiego del robot rappresenta un passo importante per ampliare le possibilità terapeutiche, migliorando risultati clinici e sicurezza.

Questi successi offrono la possibilità di applicare la chirurgia robotica anche ad altri casi complessi, favorendo interventi meno invasivi e una migliore qualità di vita per il paziente. Le procedure appena eseguite aprono la strada a un utilizzo più diffuso di queste tecnologie, sia per la cura che per la formazione dei professionisti nella regione.

Miglioramenti clinici e formativi

La diffusione della chirurgia robotica potrà estendersi, infatti, anche alla formazione degli specialisti, che potranno beneficiare della novità tecnologica per affinare le proprie competenze. Questo rappresenta un’ulteriore garanzia per l’evoluzione della qualità assistenziale nelle strutture coinvolte.

Vantaggi e rischi ridotti grazie alla chirurgia robotica

Il sistema robotico consente di gestire in modo più accurato le operazioni in zone con anatomie complesse, come la base della lingua, dove gli spazi ristretti e la presenza di tessuti delicati rappresentano una sfida. L’intervento robotizzato riduce i rischi post-operatori come il dolore intenso, le complicanze e l’allungamento della permanenza in ospedale. La precisione degli strumenti permette di limitare al minimo la rimozione di tessuto sano, essenziale per la funzionalità residua del paziente.

Di conseguenza, i pazienti possono affrontare un decorso più rapido, con minore necessità di terapie aggiuntive e miglior controllo delle sequenze operatorie. L’esperienza di Genova con questi due primi interventi apre nuove prospettive per una chirurgia sempre più mirata e meno impattante nel trattamento dei tumori del distretto testa-collo.

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