Prezzi in crescita per le spiagge di Alghero: rincaro del 9% rispetto al 2024 sulle postazioni balneari

Prezzi in crescita per le spiagge di Alghero: rincaro del 9% rispetto al 2024 sulle postazioni balneari

La Riviera del Corallo e altre località italiane registrano aumenti significativi nei prezzi degli stabilimenti balneari nel 2025, con Alghero e Senigallia in testa e Rimini tra le mete più economiche.
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La Riviera del Corallo, con Alghero in testa, registra nel 2025 un aumento significativo dei prezzi delle spiagge, con tariffe fino al 9% più alte rispetto all’anno precedente, posizionandosi tra le località balneari più care d’Italia. - Gaeta.it

La Riviera del Corallo si conferma una delle mete estive più amate in Italia, ma il costo per godere delle sue spiagge aumenta in modo significativo. Un’indagine recente punta i riflettori sui rincari registrati nei principali lidi italiani, con Alghero in testa per la crescita più alta delle tariffe rispetto all’anno scorso. Scopriamo come si muovono i prezzi e quali località si posizionano tra le più care e le più economiche per le vacanze estive.

L’aumento dei prezzi negli stabilimenti balneari: il dato di alghero in prima linea

Alghero registra un incremento del 9% nelle tariffe degli stabilimenti balneari nel 2025, quasi il doppio rispetto alla media nazionale che resta intorno al 5%. Questo dato emerge da un’indagine svolta da Altroconsumo, che ha monitorato come sono cambiati i prezzi negli ultimi dodici mesi. La crescita dei costi supera il tasso d’inflazione, fermo attorno al 2%, segnalando una spinta notevole sulle spese estive per le famiglie e i turisti. Negli ultimi quattro anni, le tariffe medie sono passate da 182 a 212 euro, segnando un rincaro complessivo del 17%. Questi numeri mostrano come, oltre al naturale aumento dei prezzi, le città marittime si stiano orientando verso un giro di vite sui listini degli stabilimenti.

Le località a confronto per l’aumento dei prezzi

L’incremento a doppia cifra di Alghero è condiviso con Senigallia, altra località che registra un +9%, mentre Palinuro e Gallipoli si fermano a un +7%. Questa differenza di crescita, in alcune zone più accentuata, mette in luce dinamiche locali legate al turismo e alla gestione delle spiagge, che influenzano i costi finali per chi decide di trascorrere una settimana al mare all’ombra di un ombrellone.

Quanto costa trascorrere una settimana sulle spiagge di alghero e altre località italiane

Stare una settimana sulla spiaggia con ombrellone, due lettini o sdraio a Alghero comporta una spesa media di circa 240 euro. Se il posto è in prima fila, il costo sale a 251 euro. Questi prezzi posizionano Alghero al terzo posto tra le spiagge più costose del Paese. La classifica è guidata da Alassio, dove per la prima fila si arrivano a pagare fino a 354 euro a settimana. Al secondo posto troviamo Gallipoli con una media di 295 euro e fino a 316 euro per la prima fila.

Alla parte opposta dello spettro c’è Rimini, che rappresenta una delle alternative più economiche: la spesa media è intorno ai 150 euro per una postazione standard, e 166 euro per i primi posti sulla riva. Viareggio si pone invece in una posizione intermedia, con una media intorno ai 217 euro per tutte le file.

Questi dati riflettono non solo la qualità e la posizione delle spiagge nel mercato turistico, ma anche la capacità di attrazione delle località, che orienta i prezzi verso fasce più alte o più basse. Chi programma le vacanze deve quindi considerare non solo il costo, ma anche dove prenotare per assicurarsi una sistemazione sicura e confortevole.

Metodologia dell’indagine e i parametri utilizzati per la rilevazione dei prezzi

L’indagine di Altroconsumo ha contattato in forma anonima 213 stabilimenti balneari distribuiti su dieci diverse località costiere italiane. La ricerca ha riguardato località famose come Alassio, Lignano, Viareggio, Rimini, Senigallia, Anzio, Palinuro, Gallipoli, Alghero, Taormina e Giardini Naxos. I dati raccolti si riferiscono alla settimana dal 3 al 9 agosto 2025, periodo scelto per rappresentare il picco della stagione turistica.

Ogni preventivo preso in considerazione includeva l’affitto di ombrellone e due lettini o sdraio. I prezzi variano anche in base alla posizione delle file, poiché la prima fila sulla riva è generalmente più cara rispetto alle successive. Questo dettaglio incide molto sulla spesa finale del turista, specie in località dove la domanda è alta e lo spazio ridotto.

Rappresentatività e variabili territoriali

La scelta di un campione eterogeneo garantisce un quadro rappresentativo delle differenze territoriali, mostrando come il costo delle vacanze al mare possa oscillare molto a seconda di fattori geografici e della gestione degli stabilimenti.

Il confronto tra le località più e meno costose: cosa emerge dall’analisi

Alassio resta di gran lunga la località più cara per trascorrere una settimana in spiaggia, con tariffe che raggiungono le 354 euro per la prima fila. Questa tendenza si ripete da anni, confermando la sua posizione nel mercato dei lidi di lusso in Italia. La sua offerta rientra nella fascia alta, attirando un turista disposto a spendere di più per la qualità della spiaggia e dei servizi.

Gallipoli e Alghero seguono con prezzi leggermente più bassi, ma comunque elevati rispetto alla media nazionale. A Gallipoli si arriva a pagare fino a 316 euro per i posti migliori, mentre Alghero si attesta intorno ai 251 euro per la prima fila. Sono località che comunque offrono condizioni di mare eccellenti e un’ampia disponibilità di strutture.

Nel versante opposto Rimini, una meta tradizionale per il turismo di massa, mantiene prezzi molto più accessibili, con medie sotto i 170 euro. Questa scelta rende la località appetibile per molti turisti che scelgono di risparmiare sulla spiaggia pur non rinunciando al mare e ai servizi. Viareggio si posiziona nel mezzo, con fasce di prezzo più moderate.

Confrontando queste differenze si capisce come la domanda, la posizione geografica e la qualità dei servizi contribuiscano a formare il prezzo finale negli stabilimenti balneari italiani.

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