La casa circondariale di genova marassi si trova in una situazione di forte emergenza. La struttura accoglie un numero di detenuti che supera di oltre 120 unità la capienza prevista, obbligando più persone a condividere celle strette, a volte fino a sei per stanza. In questi giorni di luglio, con temperature che raggiungono livelli allarmanti, il disagio interno si acuisce, mettendo a dura prova non solo i reclusi ma anche il personale penitenziario impegnato nel mantenimento dell’ordine e della sicurezza.
Sovraffollamento e condizioni ambientali nelle celle di marassi
Il sovraffollamento a genova marassi non è solo un dato numerico. Con più di cento detenuti extra rispetto ai posti disponibili, molte celle ospitano fino a sei persone, causando disagi evidenti nello spazio vitale e nelle condizioni di convivenza. In ambienti così angusti, diventa difficile persino muoversi, un problema che si aggrava nelle giornate di caldo torrido che interessano la regione ligure. senza aria condizionata o sistemi di raffreddamento efficaci, il clima nelle celle diventa insopportabile. gli operatori criminologici e sanitari avvertono come queste condizioni fisiche mettano a rischio la salute dei detenuti e influiscano negativamente sul loro stato psicologico.
Disagio e tensioni interne
Il ristretto spazio e l’aria stagnante alimentano tensioni. La mancanza di privacy e la convivenza obbligata fomentano situazioni di stress e conflitti, peggiorando un clima già difficile per chi vive la realtà del carcere. Mentre il caldo persistente si fa sentire, questo peggioramento ambientale tocca da vicino anche chi lavora all’interno, complicando l’attività del personale penitenziario ormai sotto pressione per l’organico ridotto.
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Carenze di personale e difficoltà quotidiane degli agenti penitenziari
Anche il personale della polizia penitenziaria a genova marassi affronta difficoltà notevoli. La carenza di agenti è evidente, con turni gravosi e risorse limitate per garantire sicurezza e sorveglianza. lavorare in un ambiente sovraffollato e climaticamente avverso richiede uno sforzo fisico e mentale superiore.
Gli agenti dovevano gestire situazioni di rischio, contenere eventuali tensioni tra detenuti e assicurarsi che le condizioni di vita rimangano almeno accettabili. tutto questo in una realtà dove la presenza costante di personale qualificato risulta insufficiente. Non mancano le segnalazioni di operatori esausti, che denunciano condizioni lavorative difficili, spesso senza un sostegno reale da parte degli enti preposti.
Risorse umane insufficienti
Questa scarsità di risorse umane si traduce in un controllo parziale e una minore capacità di offrire attività di recupero o servizi di supporto ai detenuti. La struttura, inoltre, fatica a reggere sotto la pressione di numeri di presenza elevati rispetto al previsto, complicando ogni sforzo volto a garantire il rispetto della legge e delle normative carcerarie.
Richieste di intervento e prospettive di riforma secondo il partito democratico
Dopo la visita ispettiva condotta dai consiglieri regionali e comunali del partito democratico, insieme all’associazione nessuno tocchi caino, è arrivata una denuncia chiara delle condizioni delle carceri liguri, da spezia a sanremo e pontedecimo fino a genova marassi.
Il gruppo politico ha espresso la necessità di un piano straordinario che preveda interventi concreti per ristrutturare gli spazi carcerari. Hanno sottolineato il bisogno di potenziare il corpo della polizia penitenziaria, ma soprattutto di aumentare gli investimenti per le misure alternative alla detenzione. l’intento è ribadire la funzione rieducativa della detenzione, affinché il carcere non si limiti ad essere un luogo di privazione ma diventi un ambiente per favorire il reinserimento nella società.
Posizione politica e critica al governo
Questa posizione nasce anche dal rifiuto della visione propagandistica del governo attuale, giudicata incapace di affrontare la realtà degli istituti di pena. per il partito democratico, è necessario un cambiamento radicale che metta al centro i diritti umani e la dignità delle persone detenute, da rispettare sempre a ogni costo, riconoscendo l’importanza di percorsi educativi e occupazionali durante la detenzione.
Importanza di percorsi di reinserimento e formazione durante la detenzione
Secondo la nota congiunta diffusa dopo la visita, è indispensabile offrire opportunità concrete ai detenuti fin dall’ingresso in carcere. percorsi di formazione e attività lavorative costituiscono un supporto fondamentale per il reinserimento sociale dopo la pena. il passaggio dal carcere alla vita fuori dalle mura è complesso: trovare un lavoro, riprendere rapporti sociali e ricostruire una stabilità spesso si rivela arduo.
Supporto alla riduzione della recidiva
Garantire queste possibilità durante la detenzione può evitare il rischio di recidiva e aiutare molte persone a evitare la marginalità. L’attenzione si concentra su programmi che favoriscano competenze tecniche o professionali, preparando i reclusi a una nuova vita. Chi lavora intorno a questi temi segnala spesso che senza un serio investimento in questi settori, il carcere rischia di diventare solo un calvario senza sbocchi.
I rappresentanti del partito democratico si sono impegnati a portare queste istanze negli organi politici locali e nazionali. L’obiettivo è ottenere risposte concrete, non chiacchiere, per costruire condizioni che riconoscano il valore della speranza e della possibilità di cambiamento anche all’interno delle carceri. Allo stesso tempo, hanno richiamato l’attenzione sul ruolo dei lavoratori penitenziari, che meritano rispetto e supporto per affrontare queste condizioni difficili ogni giorno.