Le tensioni tra Russia e Ucraina, in seguito all’attacco ucraino contro basi di bombardieri strategici russi, hanno influenzato i prezzi del petrolio, che dopo aver toccato minimi da quattro anni hanno iniziato a risalire. A spingere al rialzo anche l’aumento della produzione deciso dall’Opec+ durante il weekend, risultato però inferiore alle aspettative del mercato.
Andamento dei prezzi del petrolio sui mercati internazionali
Il greggio Wti, riferito al Texas, ha raggiunto quota 62,5 dollari al barile con un rialzo del 2,7% rispetto alla chiusura precedente. Il Brent, che prende il nome dal Mare del Nord, ha guadagnato il 2,4% portandosi a 64,3 dollari al barile. La settimana precedente aveva visto un calo sensibile del Brent, pari al 2%, mentre l’andamento generale dall’inizio dell’anno continua a mostrare un decremento significativo, soprattutto per via della pressione esercitata dall’amministrazione Trump, che ha richiesto prezzi più bassi del greggio, anche adottando minacce di dazi.
L’influenza dell’attacco ucraino sulle forniture russe e le reazioni di mercato
L’attacco nelle basi russe di bombardieri strategici ha avuto un impatto diretto sulle dinamiche del mercato del petrolio. Sebbene la Russia rimanga uno dei maggiori produttori al mondo, i danni e la situazione di instabilità hanno creato timori sugli approvvigionamenti. Questo ha causato nervosismo tra gli operatori finanziari, che hanno spinto i prezzi verso l’alto. Nonostante questo, la produzione dell’Opec+ è salita meno del previsto, un elemento che ha limitato l’offerta disponibile e contribuito ulteriormente a sostenere i valori.
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Le mosse dell’Opec+ e l’impatto sulla situazione globale del petrolio
Il gruppo di paesi produttori riunito nell’Opec+ ha annunciato nel weekend un aumento di produzione, ma le quantità risultate inferiori rispetto alle previsioni hanno lasciato il mercato in un atteggiamento di attesa. La combinazione di un’offerta più contenuta e le preoccupazioni geopolitiche sta determinando oscillazioni molto evidenti sui prezzi del petrolio. Nel contesto globale, la volatilità resta alta e ogni sviluppo politico o economico in quei paesi può avere ricadute immediate e importanti sul settore energetico mondiale.
Lo scenario del prezzo del greggio nei primi mesi dell’anno
Pur con l’ultimo rialzo, i prezzi del petrolio restano inferiori rispetto ai livelli di inizio 2025. L’andamento negativo del settore nei mesi scorsi riflette le tensioni commerciali e politiche internazionali, tra cui l’azione diplomatica e commerciale degli Stati Uniti, che ha cercato di limitare il prezzo del greggio proprio per motivi economici e strategici. Si tratta di movimenti che influenzano non solo i mercati finanziari, ma anche il costo dell’energia per aziende e consumatori, con effetti diretti sull’economia mondiale.
L’attuale contesto testimonia come i fatti di cronaca internazionale e le scelte di produzione abbiano un impatto immediato e concreto sui mercati delle materie prime, in particolare sul petrolio, settore chiave per l’economia globale. Seguendo da vicino queste dinamiche sarà possibile cogliere in tempo reale l’evoluzione di un mercato che risente profondamente di qualsiasi novità geopolitica.