Prezzi alimentari in calo a maggio ma rimangono sopra il livello dell’anno precedente, previsioni sulla produzione cerealicola 2025

Prezzi alimentari in calo a maggio ma rimangono sopra il livello dell’anno precedente, previsioni sulla produzione cerealicola 2025

I prezzi alimentari calano a maggio 2024 ma restano più alti rispetto all’anno precedente; la Fao prevede una produzione record di cereali nel 2025 con aumento di consumi, scorte e commercio globale.
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I prezzi alimentari sono calati a maggio 2024 rispetto ad aprile, ma restano più alti rispetto all’anno precedente. La FAO prevede per il 2025 una produzione record di cereali, con aumento di consumi, scorte e commercio globale. - Gaeta.it

I prezzi degli alimentari hanno segnato un calo nell’ultimo mese, ma restano comunque più alti rispetto a maggio 2024. L’ultimo rapporto dell’indice mensile della Fao mette in evidenza tendenze variegate nei mercati globali, con alcune materie prime in discesa e altre in crescita. Allo stesso tempo, si prevede una produzione cerealicola record nel 2025, con un incremento atteso nei consumi, nelle scorte e nel commercio mondiale.

Andamento dei prezzi alimentari nel mese di maggio

Nel mese di maggio, i prezzi globali degli alimentari sono diminuiti dello 0,8% rispetto ad aprile. Questa contrazione, tuttavia, non significa un ritorno ai livelli dello scorso anno. Infatti, confrontando i dati con lo stesso periodo del 2024, i prezzi risultano ancora più alti di circa il 6%. A spingere al ribasso l’indice sono state principalmente tre categorie di prodotti: il mais, gli oli vegetali e lo zucchero.

Il mais ha perso terreno dell’1,8%, favorito da raccolti abbondanti in diverse regioni agricole a livello mondiale. Questo aumento di produzione ha portato a un’offerta maggiore, causando una pressione al ribasso sulle quotazioni. Anche gli oli vegetali hanno registrato un calo importante, con una diminuzione del 3,7%. Lo zucchero, infine, ha perso il 2,6% rispetto al mese precedente. Questi movimenti sono il risultato di dinamiche di mercato che riflettono le condizioni climatiche favorevoli e le strategie di produzione adottate dagli agricoltori.

Aumenti dei prezzi in altri settori

Nel contempo, altri segmenti hanno visto una crescita dei prezzi. La carne ha registrato un aumento dell’1,3% sulle borse internazionali. In questo caso, la variazione non ha interessato il settore del pollame, che ha mantenuto prezzi stabili o in lieve discesa. Il motivo principale di questa stabilità nel pollame è legato al rilevamento di casi di influenza aviaria ad alta patogenicità in un allevamento brasiliano. Questa situazione ha spinto a decisioni restrittive a livello commerciale, con i paesi importatori che hanno imposto divieti alle importazioni dal Brasile per contenere i rischi sanitari.

Anche i lattiero-caseari hanno subito un incremento, con un rialzo dello 0,8% nel mese di maggio. La domanda proveniente dall’Asia resta solida e sostiene i prezzi, vista la crescente richiesta di prodotti freschi e trasformati in quelle economie.

Previsioni sulla produzione e sulla domanda di cereali per l’anno 2025

Le stime elaborate dalla Fao evidenziano una produzione di cereali in crescita per il 2025, con un aumento atteso del 2,1% rispetto all’anno precedente. Questo risultato porterebbe a un livello record nella produzione globale di cereali, confermando la capacità dei produttori di rispondere alla domanda crescente e alle sfide ambientali.

Il consumo mondiale di cereali dovrebbe aumentare dello 0,8% nel 2025/26, superando i 2.898 milioni di tonnellate. La domanda comprende sia il consumo diretto per l’alimentazione umana che quello per mangimi. Quest’ultimo è previsto in crescita dello 0,5%, riflettendo la necessità di sostenere allevamenti più estesi, soprattutto nei paesi con economie in espansione.

Aumento delle scorte mondiali

La produzione stimata supererà l’utilizzo effettivo dei cereali, portando a un aumento delle scorte mondiali dell’1%. Le riserve dovrebbero salire fino a 873,6 milioni di tonnellate, recuperando in parte la riduzione registrata nell’anno precedente. L’equilibrio tra scorte e consumi sembra quindi ristabilirsi, con il rapporto stock-consumo che manterrà un livello stabile attorno al 29,8%.

Dinamiche del commercio internazionale di cereali nel prossimo anno

Il commercio globale di cereali mostrerà una ripresa nel 2025/26, con volumi in crescita dell’1,9%. Il totale dovrebbe raggiungere 487,1 milioni di tonnellate, un risultato che indica una maggiore movimentazione e domanda sui mercati internazionali.

Nel dettaglio, la crescita più significativa interesserà il grano, il cui commercio aumenterà del 3,8%. Questo dato potrà compensare la lieve flessione dello 0,7% prevista per il commercio del riso, che risente di condizioni di mercato più restrittive in alcuni paesi esportatori e importatori.

Segnali di dinamismo nel mercato

Tali previsioni indicano un mercato più dinamico, con esportatori che cercano di assicurarsi quote di mercato e importatori che tentano di rispondere a un fabbisogno crescente di cereali per il consumo umano e animale.

Il report della Fao conferma quindi scenari complessi e diversificati, con segnali di stabilizzazione nei prezzi e aspettative di crescita nella produzione e nel commercio. Questi elementi sono fondamentali per valutare l’andamento futuro del settore agricolo e agroalimentare a livello globale, senza trascurare però le variabili climatiche e geopolitiche che possono influenzare fortemente l’equilibrio dei mercati.

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