A distanza di 35 anni dall’uscita di Pretty woman, il film che ha cambiato il volto del cinema romantico e ha consacrato Julia Roberts e Richard Gere come volti iconici di Hollywood, l’ipotesi di un sequel continua a catturare l’attenzione dei fan in ogni angolo del pianeta. La storia di Vivian Ward, l’ex prostituta dal carattere gentile e pieno di speranza, e di Edward Lewis, l’uomo d’affari cinico che si trasforma grazie a lei, rimane ancora oggi un racconto amato, in grado di toccare il cuore di diverse generazioni. Ma questo amore sul grande schermo potrebbe davvero tornare? Richard Gere ha affrontato la questione con prudenza, lasciando aperta una porta che per molti era ritenuta chiusa da tempo.
Richard gere apre al ritorno di edward lewis ma chiede una sceneggiatura di qualità
Durante il City Harvest Gala 2025, organizzato a New York, Richard Gere, oggi 75enne, ha parlato della possibilità di un seguito per Pretty woman con toni misurati e concreti. Intervistato da People, ha spiegato che “non scarta l’idea di tornare a interpretare Edward Lewis, ma solo nel caso in cui la sceneggiatura fosse all’altezza della storia originale, mantenendo quella sincerità e quella autenticità che hanno reso il primo film indimenticabile”. Gere ha precisato che “non ha intenzione di rientrare nel ruolo solo per sfruttare la nostalgia o per ragioni economiche”. Il copione deve presentare un’evoluzione compiuta dei personaggi e una trama solida, in grado di rispettare l’eredità lasciata dalla pellicola del 1990.
La posizione di gere e il valore di pretty woman
La posizione dell’attore non sorprende: Pretty woman ha rappresentato un momento importante della sua carriera, e il personaggio di Edward adesso va trattato con attenzione, senza riduzioni o banalizzazioni. La sfida più grande riguarda la difficoltà di trovare una storia che regga il confronto col racconto originale, evitando scelte che possano offuscare la magia già consolidata dai fan di tutto il mondo. Gere stesso ha definito il successo di Pretty woman come un “tocco magico” difficile da ricostruire, motivo per cui ogni nuova ipotesi deve nascere con la volontà di rispettare quel particolare equilibrio tra leggerezza e profondità.
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La mancanza di garry marshall e j.f. lawton complica la nascita di un sequel credibile
Il progetto di un sequel di Pretty woman si scontra con ostacoli concreti, a partire dall’assenza di due figure chiave del film originale. Garry Marshall, il regista che ha saputo combinare umorismo, romanticismo e dramma in modo equilibrato, non è più presente, essendo venuto a mancare anni fa. Senza il suo tocco, replicare lo stesso stile e la stessa atmosfera risulta molto complesso. Il regista aveva il merito di dare al film quel ritmo naturale e quella profondità dei personaggi che hanno reso l’opera così amata.
L’importanza di j.f. lawton nello sviluppo del film
Anche J.F. Lawton, lo sceneggiatore del film, non è più coinvolto nel mondo del cinema, dopo il suo ritiro nel 2008. La sua assenza pesa molto nella possibile continuazione della storia, perché la scrittura è un elemento fondamentale da mantenere fedele ai personaggi e al contesto di allora. A mancare sono dunque quelle menti creative che hanno contribuito a realizzare il primo capitolo, e questo genera un’incertezza intorno a qualsiasi nuova idea. Richard Gere stesso ha espresso queste preoccupazioni in più occasioni, sottolineando che il successo di Pretty woman era frutto di un’impronta unica, difficile da replicare senza gli stessi collaboratori.
La situazione evidenzia come la creazione di un sequel credibile non si limiti a un semplice ritorno degli attori originali. Serve un gruppo creativo in grado di comprendere e rispettare il senso della storia, e finora nessun nome emergente sembra in grado di colmare quel vuoto. I rischi sono di intaccare con scelte poco attente un racconto che resta ancora oggi un punto di riferimento per il cinema romantico degli anni ’90.
Julia roberts non sembra pronta a riassumere il ruolo di vivian secondo le sue dichiarazioni recenti
Julia Roberts, co-protagonista e anima di Pretty woman, ha mostrato un atteggiamento più distaccato verso l’ipotesi di un sequel. In un’intervista rilasciata a CBS Mornings nel dicembre 2023, l’attrice ha declinato l’idea di riprendere nei panni di Vivian Ward con una risposta netta sul possibile destino dei personaggi. Ha immaginato Edward “morto serenamente nel sonno, mentre Vivian gestisce con determinazione una sua azienda”, chiudendo la storia con un finale di separazione, privo di un nuovo legame romantico.
La sua visione riflette una distanza da una prosecuzione romantica, considerando il film come un prodotto dei suoi tempi, troppo legato a un’epoca passata per essere riportato fedelmente nella realtà attuale senza perdere efficacia. Già nel 2018 aveva espresso scetticismo circa la validità di riaprire quella narrazione, temendo che ciò potesse togliere qualcosa all’impatto originario e all’effetto che aveva avuto nel pubblico di allora.
Questo atteggiamento è un segnale chiaro che il percorso per un sequel presenta più ostacoli del previsto, soprattutto sotto il profilo artistico e della volontà degli interpreti principali. Roberts preferisce mantenere vivo il ricordo di Pretty woman come un episodio unico, senza tentare di espandere un racconto che per lei è già concluso.
Aspettative dei fan e futuro incerto per pretty woman 2 nel 2025
Al momento, la strada verso un sequel di Pretty woman è incerta, come confermato dalle dichiarazioni di Richard Gere: la possibilità non è esclusa, ma la mancanza di uno script all’altezza frena qualsiasi progetto concreto. I fan continuano a immaginare Edward che si affaccia alla finestra con un mazzo di rose o assiste a nuove scene di quella relazione così particolare, ma per ora tutto resta nel campo delle speranze.
Hollywood si trova davanti alla sfida di ritrovare quella scintilla che ha reso la prima pellicola un cult, in un momento in cui riproporre vecchie storie richiede un equilibrio delicato tra rispetto per il passato e capacità di inserirsi in un contesto attuale. Il tempo potrà dire se una sceneggiatura convincente emergerà, in grado di riportare sullo schermo due personaggi ormai entrati nella storia del cinema.
La riformulazione di un sequel richiede attenzione e rigore narrativo, elementi che nessun progetto ha ancora mostrato in modo completo. Gli appassionati possono continuare a nutrire la speranza, ma la realtà è che un nuovo capitolo di Pretty woman dipende soprattutto dalla capacità di riproporre una storia credibile e piena di senso. Fino a quel momento, il racconto di Vivian ed Edward resta sospeso, tra ricordi e aspettative non ancora tradotte in realtà.