Presunto accesso abusivo alla banca dati delle forze dell’ordine per spiare Alex Britti: dettagli dall’inchiesta Equalize

Presunto accesso abusivo alla banca dati delle forze dell’ordine per spiare Alex Britti: dettagli dall’inchiesta Equalize

L’inchiesta Equalize della Dda di Milano e della Dna svela accessi illeciti a dati riservati, con spionaggio su Alex Britti e dossieraggi contro Marcell Jacobs, coinvolgendo figure come Fulvio Pravadelli e Giacomo Tortu.
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L'inchiesta Equalize della Dda di Milano ha scoperto accessi illeciti a dati riservati, tra cui spionaggio su Alex Britti e dossieraggio contro Marcell Jacobs, coinvolgendo figure di rilievo in un caso di violazione della privacy e uso improprio di informazioni sensibili. - Gaeta.it

L’inchiesta Equalize della Dda di Milano e della Dna ha portato alla luce numerosi episodi di accessi illeciti a informazioni riservate, tra cui un caso di presunto spionaggio ai danni del cantautore Alex Britti. Nel gennaio 2023 sarebbe avvenuto un accesso abusivo alla banca dati Sdi delle forze dell’ordine, finalizzato a ottenere informazioni private sul cantante, nell’ambito delle oltre 200 accuse incluse nell’avviso di conclusione delle indagini. La vicenda coinvolge diverse persone con ruoli chiave e prosegue con indagini aperte su altri episodi di intercettazioni e dossieraggi.

il presunto accesso abusivo nella banca dati Sdi e il coinvolgimento di Fulvio Pravadelli

Nel gennaio 2023, un accesso non autorizzato alla banca dati Sdi ha permesso di estrarre informazioni su Alex Britti. Il Sistema di indagine delle forze dell’ordine contiene dati sensibili, e questa intrusione sarebbe stata organizzata con l’obiettivo di ottenere notizie sulla vita privata del cantante, in particolare durante il suo periodo di separazione da una delle sue figlie. Secondo l’avviso di conclusione delle indagini, la richiesta sarebbe partita da Fulvio Pravadelli, all’epoca direttore generale della Veneranda Fabbrica del Duomo e già ex dirigente di Publitalia. Per i pm milanesi, Pravadelli sarebbe il mandante di questa attività, anche se per lui non è stata emessa una chiusura delle indagini formale.

Testimonianza di alex britti

Il musicista ha raccontato di essere stato oggetto di pedinamenti e intrusioni che gli hanno causato preoccupazione, come emerso nell’audizione davanti agli inquirenti nelle sue vesti di persona offesa e testimone. Il presunto spionaggio risulta quindi ancorato a dinamiche personali e familiari, con risvolti giudiziari legati alla gestione di dati riservati. L’accesso ai dati sarebbe stato effettuato da un ispettore di polizia in servizio presso l’aeroporto di Orio al Serio, a Bergamo, in base a quanto riportato dagli atti.

la posizione di Giacomo Tortu e i sospetti sugli spionaggi ai danni di Marcell Jacobs

L’inchiesta contiene altri filoni aperti, fra cui quello relativo a Giacomo Tortu. Il fratello del velocista Filippo Tortu è stato iscritto nel registro degli indagati per concorso in intercettazioni abusive, in relazione a un presunto dossieraggio contro Marcell Jacobs. Jacobs, celebre atleta plurimedagliato alle Olimpiadi di Tokyo 2020, figura come persona offesa e ha già fornito la sua testimonianza. Il procedimento al momento resta aperto e coinvolge anche altre persone non ancora raggiunte da chiusure o provvedimenti.

Accuse e contesto

Le accuse riguardano l’uso illecito di intercettazioni e la raccolta non autorizzata di dati personali, riconducibili a episodi di spionaggio con finalità non chiarite del tutto dagli inquirenti. Il nome di Jacobs emerge proprio per la rilevanza pubblica e sportiva, insieme a un contesto di tensioni legate alla sua immagine e carriera sportiva.

il contesto più ampio dell’inchiesta Equalize e le altre persone coinvolte

L’indagine Equalize ha portato alla luce una rete complessa di presunte violazioni legate a informazioni riservate e dossieraggi su numerosi obiettivi. Oltre a Britti e agli atleti citati, decine di persone risultano indagate, in varie fasi del procedimento. La maxi inchiesta è partita con arresti e sequestri fin da ottobre, quando i primi elementi sono venuti alla luce. Successivamente sono stati depositati nuovi atti che hanno allargato le accuse, mettendo a fuoco altre persone e figure coinvolte, alcune ancora da definire con precisione.

Uso improprio di dati sensibili

Il quadro emerso suggerisce una serie di interventi illegali su dati sensibili, privilegiando informazioni a scopo intimidatorio o investigativo fuori da ogni autorizzazione. Tale situazione ha implicato un uso improprio di poteri e risorse pubbliche, spesso mischiati a interessi personali o di vario tipo. La diffusione degli atti ha evidenziato una rete ramificata, con differenti ruoli e responsabilità da accertare.

Gli inquirenti continuano a lavorare per definire i ruoli, scoprire eventuali mandanti e chiarire i meccanismi che hanno permesso questi accessi non autorizzati. Le indagini riguardano aspetti delicati legati alla privacy, alla sicurezza delle informazioni istituzionali e alla tutela delle persone coinvolte, molte delle quali note al pubblico. La vicenda resta un caso di rilievo nell’ambito delle investigazioni milanesi.

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