A Verona, nel pomeriggio di oggi, un gruppo di attivisti ha organizzato un’azione di protesta contro il Ddl Sicurezza. Rappresentanti di diverse associazioni, tra cui Ultima Generazione, si sono riuniti per esprimere il loro dissenso, mostrando determinazione e unità. L’evento si è svolto a pochi minuti dall’inizio di un presidio ufficiale in Piazza dei Signori, attirando l’attenzione su un tema controverso che sta scuotendo l’opinione pubblica.
L’azione dei manifestanti
Poco prima di inaugurare il presidio contro il Ddl Sicurezza, dodici manifestanti hanno bloccato il Ponte Nuovo, creando un’interruzione al traffico per circa venti minuti. Durante il blocco, hanno utilizzato vernice lavabile di colore arancione, simbolo della loro protesta. Le loro richieste sono state chiaramente espresse attraverso uno striscione che recitava frasi come “No ddl Sicurezza”, “Fermiamo il ddl 1660”, “Lottare è un diritto” e “La lotta non si processa”.
La scelta di utilizzare vernice lavabile riflette una strategia volta a minimizzare l’impatto fisico dell’azione, puntando però a massimizzare la visibilità e a comunicare un messaggio forte e chiaro contro le misure del ddl. Dopo una trattativa con gli agenti della Digos, il gruppo si è spostato verso Piazza dei Signori, dove si sarebbe svolto il presidio programmato.
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Intervento di don Paolo
Tra i partecipanti all’azione protesa vi era anche don Paolo, figura rappresentativa di una parte importante della comunità locale. Anche lui ha condiviso la sua preoccupazione per le implicazioni del Ddl Sicurezza, sottolineando come questo provvedimento rappresenti una minaccia ai principi di libertà e uguaglianza. La sua testimonianza ha messo in luce la “lenta e graduale azione istituzionale di demolizione” dei diritti fondamentali, creando un ambiente sempre più difficile per le persone vulnerabili, in particolare per gli stranieri.
Don Paolo ha commentato come il ddl stia contribuendo a trasformare la società in un luogo inospitale e violento, dove la dignità è spesso soggetta a privilegi arbitrari. Il suo intervento ha risuonato fortemente tra i manifestanti, che hanno accolto le sue parole come un appello all’unità nella lotta contro le politiche considerate oppressive.
La posizione contro il Ddl Sicurezza
Il Ddl Sicurezza, noto anche come ddl 1660, sta generando un significativo dibattito in tutto il paese. I critici sostengono che le disposizioni incluse in questo provvedimento possano limitare diritti fondamentali e aumentare la marginalizzazione delle categorie più deboli. Le preoccupazioni degli attivisti vanno dalla repressione dei migranti a forme di controllo sociale che potrebbero violare la dignità umana.
La manifestazione di Verona si inserisce in un contesto più ampio di mobilitazione contro politiche ritenute punitive. Diverse organizzazioni e movimenti sociali si stanno unendo per gridare il loro disaccordo, esortando i cittadini a prendere coscienza delle conseguenze di queste leggi. La giornata di oggi rappresenta quindi non solo un’azione di dissenso, ma anche un forte segnale di resistenza da parte di chi si oppone apertamente a cambiamenti normativi che potrebbero compromettere i valori di inclusione e rispetto per tutti.