Il liceo Montessori di Roma, con circa mille studenti distribuiti su due sedi, è al centro di una controversia interna che ha portato la dirigente scolastica a denunciare un clima ostile all’interno dell’istituto. Anna Maria De Luca, la preside, accusa alcuni delegati della Cgil di aver fomentato tensioni e di aver diffuso falsità per minare la sua autorità e creare divisioni tra il personale docente. La vicenda ha origine da un dissenso politico e sindacale che ha intaccato il funzionamento delle attività scolastiche nel corso dell’intero anno.
Il contesto e la genesi della crisi al liceo montessori
Nel corso dell’anno scolastico appena terminato, Anna Maria De Luca ha denunciato di aver subito continui ostruzionismi che hanno coinvolto diversi attori della scuola. Secondo la preside, sono circolate informazioni inesatte, perfino la ricostruzione di eventi sotto gli occhi di tutti è stata stravolta durante riunioni organizzate appositamente per screditarla. Queste situazioni hanno alimentato un clima di sfiducia e contrapposizione tra i docenti, con dissidi che sembrano aver superato i confini della discussione professionale.
La dirigente racconta che tutto è iniziato quando un gruppo di insegnanti ha espresso solidarietà a Christian Raimo, professore colpito da una sanzione dell’ufficio scolastico regionale. Questo episodio ha innescato una fase di forti tensioni, con la Cgil coinvolta in quella che la preside definisce una vera e propria “guerra” contro di lei. Il nodo della discordia sembra anche legato alle sue prese di posizione pubbliche a favore delle riforme introdotte da Patrizio Valditara, ministro dell’istruzione. L’atteggiamento critico da parte di certi delegati ha smosso un conflitto che ha investito direttamente l’organizzazione interna della scuola.
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Le accuse della preside: mobbing e attacchi personali
Anna Maria De Luca non nasconde il peso personale e psicologico subito in questo anno di scontri. Usa il termine “mobbing” per descrivere le pressioni di cui si ritiene vittima. La preside parla di notti insonni e di una condizione che le provoca veri e propri disturbi, dice di sentirsi attaccata per il solo fatto di esprimere la propria opinione, senza essere attivista o legata a organizzazioni di destra. Questo clima le ha causato grande fragilità, ma non ha intenzione di lasciare la scuola che dirige.
Il racconto della dirigente mette in luce una divisione netta tra chi parla di diritti e libero pensiero e chi invece ritiene che ogni dissenso debba essere soffocato sul nascere. La preside sottolinea come chi si professa difensore delle libertà abbia messo in atto una forma di esclusione e isolamento verso chi non condivide il loro modo di vedere. Un sistema di delegittimazione che ha avuto effetti concreti sulla gestione quotidiana e sulle relazioni professionali nella scuola.
Le ripercussioni sull’istituto e lo stato del corpo docente
Il liceo Montessori, frequentato da numerosi studenti e composto da un corpo insegnante di rilievo, ha risentito delle tensioni interne. La convivenza tra i docenti risulta compromessa, con accuse e sospetti che hanno attraversato le aule e gli uffici. La preside definisce molti degli insegnanti “bravi e scrupolosi” ma racconta pure di un ambiente inquinato da confronti basati su falsità e malintesi. Questo ha influenzato l’andamento delle attività scolastiche e probabilmente anche l’esperienza educativa degli alunni.
Il problema si incrocia con la gestione delle riforme scolastiche e il dibattito politico sul ruolo del personale docente. Le divisioni sembrano iniziate da motivazioni ideologiche e si sono tradotte in uno scontro interno che ha coinvolto le rappresentanze sindacali e la dirigenza. L’accordo tra le parti, o almeno una pacificazione, appare lontano mentre le spaccature si riflettono sul clima complessivo della scuola.
Reazioni e prospettive per il futuro del liceo montessori
Anna Maria De Luca ha annunciato l’intenzione di andare avanti senza rinunciare a essere libera nelle sue opinioni. La preside vuole continuare a guidare l’istituto, nonostante la fatica personale e le difficoltà incontrate. Il richiamo principale è rivolto a chi opera nella scuola perché tenga conto della complessità del confronto e non riduca tutto a scontri ideologici o a lotte di partito.
La vicenda offre uno spaccato della tensione che può nascere nelle strutture scolastiche quando si incrociano disparità di vedute politiche con la gestione quotidiana. La speranza è che l’istituto riesca a tornare a un clima di collaborazione e rispetto reciproco, a beneficio degli studenti che frequentano il liceo Montessori. Al momento, però, restano in primo piano le ferite aperte da questo anno difficile, segnato da accuse forti e divisioni profonde.