Porto di civitavecchia: cresce il traffico passeggeri ma l’ufficio doganale rischia di restare senza personale

Porto di civitavecchia: cresce il traffico passeggeri ma l’ufficio doganale rischia di restare senza personale

Il porto di Civitavecchia registra una crescita del traffico passeggeri nel Mediterraneo, ma l’ufficio doganale affronta carenze di personale e nuove responsabilità che richiedono interventi urgenti.
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Il porto di Civitavecchia si conferma un hub cruciale per le crociere nel Mediterraneo con un traffico passeggeri in crescita, ma la carenza di personale all’ufficio doganale rischia di compromettere l’efficienza operativa, richiedendo interventi urgenti per sostenere l’espansione prevista nel 2025. - Gaeta.it

Il porto di civitavecchia si conferma fra i principali punti di approdo per le crociere nel mediterraneo, chiudendo il 2024 con numeri in crescita rispetto all’anno precedente. Per il 2025, le previsioni indicano un aumento significativo del traffico passeggeri, che dovrebbe superare i 3 milioni, e numerosi scali programmati dalle compagnie di navigazione maggiori. Questo aumento mette in evidenza la necessità di adeguare le strutture portuali e gli uffici che ne gestiscono le attività, a cominciare dall’ufficio doganale, che deve affrontare una carenza di personale ormai difficile da sostenere.

Il ruolo crescente del porto di civitavecchia nel traffico crocieristico del mediterraneo

Negli ultimi anni il porto di civitavecchia ha consolidato la sua posizione come uno dei più importanti scali crocieristici del mediterraneo. Chiudendo il 2024 con valori di traffico in evidente crescita, continua ad attirare un numero sempre più alto di passeggeri, sia provenienti dall’area comunitaria che da quella extracomunitaria. Secondo i dati raccolti, per il 2025 è previsto il transito di oltre 3 milioni di crocieristi, accompagnato da centinaia di scali programmatici delle principali compagnie di navigazione.

Questo andamento positivo riflette una domanda turistica solida, con viaggiatori interessati a itinerari marittimi sempre più numerosi e diversificati. Il porto, infatti, non solo fa da punto di partenza e arrivo per molti viaggi, ma rafforza anche la sua funzione come hub strategico per il traffico merci. Il continuo sviluppo di queste attività ha, inevitabilmente, ripercussioni significative sull’economia locale della città di civitavecchia e dell’intera regione, contribuendo alla crescita di diversi settori, dal turismo ai servizi correlati.

Le sfide operative: la carenza di personale all’ufficio delle dogane di civitavecchia

Nonostante i risultati positivi e l’espansione costante del traffico passeggeri e merci, l’ufficio delle dogane di civitavecchia continua a scontare una carenza di personale che limita la sua capacità operativa. Questa difficoltà si fa sentire in modo più marcato proprio in un momento in cui le attività dell’ufficio risultano più complesse per il volume crescente di lavoro e le nuove competenze da gestire.

L’ufficio doganale, infatti, è chiamato a gestire non solo le procedure legate al controllo dei traffici marittimi, ma anche le operazioni connesse ai monopoli di stato, come la gestione delle accise e la vigilanza sulle concessioni di tabacchi e giochi. La riduzione degli organici, rispetto al numero di operatori necessari, risulta quindi un limite che rischia di compromettere la qualità dei servizi offerti, con possibili rallentamenti e inefficienze nella gestione delle pratiche.

Modifica della struttura dell’ufficio adm lazio 3 e ampliamento delle competenze a civitavecchia

Nel 2025, l’ufficio amministrativo delle dogane e dei monopoli lazio 3, con sede a civitavecchia, assumerà una nuova configurazione che porterà all’ampliamento delle sue responsabilità. Oltre ai tradizionali compiti doganali e di accise, dovrà occuparsi del controllo sulle attività dei giochi, sulle concessioni e punti di raccolta, e sulla regolamentazione della vendita di tabacchi lavorati, prodotti da fumo e liquidi per inalazione.

Questa espansione di competenze comprenderà anche la gestione dei territori di competenza degli attuali uffici di viterbo e della sezione distaccata di rieti. Ciò significa un allargamento del carico di lavoro per il personale, già impegnato a gestire un traffico passeggeri e merci in aumento costante. L’integrazione di questi nuovi compiti richiede una riorganizzazione che, in assenza di una revisione delle piante organiche, rischia di appesantire la struttura e rallentare i processi amministrativi e di controllo.

Le richieste di una revisione organica e di un maggiore supporto da parte dell’agenzia delle dogane e dei monopoli

I rappresentanti della Uilpa dogane e monopoli di civitavecchia, in particolare paola mancini e virgilio tisba, hanno sottolineato l’urgenza di un intervento da parte dell’agenzia delle dogane e dei monopoli. Il loro appello punta a ottenere nuove assegnazioni di personale che tengano conto dell’aumento del traffico e dell’ampliamento dei compiti amministrativi.

Senza interventi adeguati, il rischio è che l’ufficio di civitavecchia non riesca a garantire la qualità del servizio, mettendo a repentaglio i tempi di smaltimento delle pratiche doganali e il controllo delle attività relative ai monopoli di stato. I sindacati chiedono pertanto una revisione dei numeri e delle risorse a disposizione, in modo da riportare la situazione a livelli che permettano al porto di esercitare le funzioni previste senza compromettere l’efficacia operativa.

L’evoluzione del porto e delle sue funzioni richiede attenzione e interventi concreti, soprattutto quando si parla di strutture pubbliche fondamentali per la gestione dei flussi commerciali e turistici. Negli anni a venire, civitavecchia dovrà quindi confrontarsi con questa sfida, affrontando le difficoltà senza perdere la capacità di attrarre traffici e viaggiatori.

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