Lunedì mattina in Comune ad Ancona si è svolto un incontro tra il sindaco Daniele Silvetti, il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale, Vincenzo Garofalo, e il delegato comunale Giacomo Bugaro. L’obiettivo è chiaro: avviare il percorso per un Piano Regolatore del Porto aggiornato, frutto di un confronto diretto tra istituzioni e tecnici competenti.
L’avvio del confronto politico sul nuovo piano regolatore del porto di Ancona
Il sindaco Silvetti ha riunito rappresentanti comunali e dell’Autorità portuale per gettare le basi di un progetto condiviso che aggiorni il Piano Regolatore del Porto, uno strumento fondamentale per l’organizzazione delle attività portuali e il loro impatto sulla città. Durante il confronto è stata formalizzata la composizione del gruppo di lavoro congiunto, pensato per studiare e definire la nuova proposta. Il primo cittadino ha comunicato ufficialmente i nomi dei tecnici comunali che faranno parte di questo gruppo, garantendo così un coinvolgimento diretto dell’amministrazione locale.
Il team tecnico comunale indicato da Silvetti
I nomi indicati per il team tecnico comunale sono quattro: l’architetto Claudio Centanni, dirigente coordinatore dell’Area Pianificazione Urbana Ambientale; l’architetto Alessio Piancone, funzionario tecnico EQ Porto; l’architetto Marco Bruschi, funzionario tecnico EQ Mobilità; e l’ingegnere Paolo Marsili, funzionario tecnico. Questi professionisti porteranno avanti il lavoro di studio e approfondimento insieme ai colleghi dell’Autorità portuale, unendo le competenze urbanistiche, ambientali e della mobilità con quelle di gestione portuale.
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I temi al centro del confronto: banchine, molo clementino e retroporto
Durante l’incontro si è discusso di temi concreti e urgenti. La gestione delle banchine 19, 20 e 21 è uno di questi: la volontà è di destinarle ai traghetti extra Schengen per sgravare altre aree del porto e migliorare la logistica degli arrivi e delle partenze internazionali. Per il Molo Clementino, invece, l’indirizzo è attendere il parere proveniente dalla Valutazione di Impatto Ambientale e dalla Valutazione Ambientale Strategica ministeriale, che definiranno i limiti e le possibilità di intervento.
Un’altra questione rilevante riguarda il retroporto, una zona strategica che deve essere pensata non solo per le attività tradizionali ma anche per valorizzare i cantieri navali del polo yacht. Queste realtà richiedono spazi adeguati e funzionalità specifiche, viste le loro esigenze produttive e il ruolo che svolgono nell’economia locale. L’obiettivo è favorire una pianificazione che non penalizzi le imprese esistenti ma intenda anche sviluppare nuove opportunità per la cantieristica grazie a destinazioni d’uso coerenti e precise.
Il rapporto fra porto e città: mobilità, viabilità e produzioni in sintonia
Uno degli aspetti maggiormente affrontati è il legame fra porto e città. La zona di interazione tra le due realtà richiede una progettazione mirata a risolvere nodi come la viabilità e la sosta. Questi problemi incidono quotidianamente sulla qualità della vita dei cittadini e sulla funzionalità delle attività portuali. Il gruppo congiunto dovrà elaborare soluzioni per la mobilità e la gestione degli spazi di sosta, evitando conflitti tra traffico urbano e movimentazione merci o passeggeri.
La razionalizzazione delle attività produttive in questo ambito sarà fondamentale. Il Comune e l’Autorità portuale puntano a rendere più armonica la convivenza tra spazi urbani e porto, senza sacrificarne l’efficienza operativa. Questo implica anche rispettare i temi ambientali e di sostenibilità, tenendo conto degli impatti che il porto ha sulla salute della popolazione e sugli equilibri ecologici della zona.
Le parole di Silvetti e Garofalo sul nuovo progetto portuale
Il sindaco Silvetti ha ribadito l’armonia istituzionale che si è creata durante il confronto, segnalando la consapevolezza comune nelle esigenze della città e degli operatori portuali. Per lui, il nuovo Piano Regolatore deve emergere da un dialogo che integri aspetti economici e ambientali, mirando allo sviluppo sostenibile del porto e alla tutela della comunità locale.
Il presidente Garofalo ha posto l’accento sul valore sociale ed economico del porto di Ancona. Ha evidenziato che lo scalo garantisce posti di lavoro e supporta tante imprese, rappresentando un motore per l’economia del territorio. Perciò il nuovo piano dovrà migliorare i rapporti fra porto e città. Garofalo ha confermato la collaborazione con il Comune per raggiungere un progetto equilibrato che tenga conto delle necessità del cluster marittimo insieme alle aspettative della cittadinanza.
I lavori del gruppo congiunto tecnico proseguiranno nei prossimi mesi, con l’obiettivo di fornire indicazioni precise sullo sviluppo e l’organizzazione delle infrastrutture portuali. Il risultato sarà una proposta del Piano Regolatore aggiornato, in grado di riflettere concretamente la realtà attuale e spingere la crescita del porto nel rispetto della città e delle sue comunità.