Il blocco delle piattaforme ENEA per l’invio delle comunicazioni relative a Ecobonus, Bonus Casa e Superbonus sta creando difficoltà a tecnici e contribuenti. A fine maggio 2025, non è possibile trasmettere i dati sugli interventi edilizi conclusi dal primo gennaio. Le nuove regole introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 aspettano chiarimenti ufficiali per essere applicate correttamente.
Stato attuale dei portali enea e impossibilità di invio dati
A più di cinque mesi dall’anno nuovo, le piattaforme ENEA per la trasmissione delle comunicazioni obbligatorie non sono ancora operative per gli interventi terminati nel 2025. Il problema riguarda l’inserimento delle schede descrittive e delle asseverazioni connesse a Ecobonus, Bonus Casa e Superbonus. Il portale, aggiornato in base alle modifiche normative, attende ancora indicazioni precise sul ruolo delle novità fiscali entrate in vigore.
Il 27 maggio, ENEA ha diffuso un comunicato che conferma la sospensione dell’aggiornamento delle piattaforme. Senza la versione aggiornata, nessuno può caricare i dati dei lavori conclusi dopo il 31 dicembre 2024. Questo blocco sospende di fatto i termini per l’invio delle pratiche per i nuovi lavori da inizio anno. I 90 giorni per la trasmissione non sono infatti ancora partiti, offrendo una tregua temporanea ai soggetti coinvolti.
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L’impossibilità di inoltrare schede e asseverazioni riguarda soprattutto professionisti e contribuenti che hanno completato interventi edilizi con le agevolazioni previste dalla normativa. Restano valide invece le procedure per i lavori chiusi entro il 2024. In questo periodo di attesa, si attendono chiarimenti tecnici per definire il modo corretto di inviare e validare le comunicazioni.
I tre scenari operativi distinti dalle indicazioni enea
Il documento ufficiale ENEA divide la situazione in tre fasce temporali con regole diverse. La prima riguarda gli interventi terminati nel 2024 con spese sostenute sempre nel 2024. Per questa categoria, l’invio delle comunicazioni è regolare e senza intoppi. I tecnici possono trasmettere sia le schede descrittive che le asseverazioni, rispettando le scadenze normali.
Il secondo caso riguarda lavori conclusi nel 2024 ma con spese che si protraggono nel 2025. Qui ENEA suggerisce di non inviare dati prima che il portale venga aggiornato. Nel frattempo, i giorni trascorsi tra il primo gennaio e il rilascio della piattaforma aggiornata non sono calcolati nel termine di 90 giorni per la comunicazione. Questo evita che i soggetti siano penalizzati per ritardi non imputabili alle loro azioni.
Il terzo scenario comprende gli interventi chiusi nel 2025. Per queste opere, il termine di 90 giorni per caricare le informazioni allo sportello ENEA parte dalla pubblicazione del portale aggiornato, non dalla data di fine lavori. Questa decisione tiene conto del momento in cui gli operatori possono concretamente procedere con i caricamenti, vista l’attuale indisponibilità della piattaforma.
Motivi del ritardo: nodi normativi e interpretativi da sciogliere
Il ritardo nel rilascio della versione aggiornata dei portali ENEA si spiega con la presenza di diversi nodi normativi non ancora chiariti. La manovra 2025 ha inserito cambiamenti significativi che influenzano i requisiti per accedere alle agevolazioni fiscali. Senza indicazioni precise, il software non può essere adeguatamente configurato.
Uno dei punti principali riguarda il limite del 50% per la detrazione piena, che deve essere legato al diritto reale sull’immobile, come proprietà o usufrutto. È necessario infatti definire le modalità per verificare questo requisito e garantire che la detrazione venga applicata solo a chi ne ha diritto valido.
Un secondo punto riguarda il divieto imposto dall’ultima legge sulle detrazioni per gli impianti alimentati a combustibili fossili. Questo cambiamento modifica profondamente la platea di interventi e richiede l’aggiornamento delle procedure per identificare i lavori esclusi.
Infine, è mutato il modo di calcolare la detrazione per chi ha redditi elevati, sopra i 75.000 euro. La quantificazione ora tiene conto non solo del reddito ma anche della composizione del nucleo familiare, con un meccanismo che complica ulteriormente i controlli da parte di ENEA.
Impatto per tecnici e contribuenti in attesa di chiarimenti ufficiali
La mancanza di aggiornamenti e chiarimenti sta creando una situazione di incertezza per chi deve ancora inserire le comunicazioni relative a lavori edilizi agevolati. Tecnici e contribuenti non possono procedere con l’invio di schede e asseverazioni, bloccati dalle piattaforme non attive.
Questa sospensione può causare ritardi nelle detrazioni fiscali, in particolare per chi ha finalizzato interventi nel 2025. Ad oggi non si conosce la data precisa in cui il portale sarà disponibile con le nuove regole operative. L’assenza di certezza rischia di complicare la corretta gestione delle pratiche.
L’attesa per i chiarimenti ufficiali provenienti dal legislatore è la condizione principale per definire le modalità tecniche di invio. Solo con un’interpretazione condivisa sarà possibile aggiornare le piattaforme e riaprire i termini per le comunicazioni. Nel frattempo, i soggetti interessati devono monitorare gli aggiornamenti ENEA per evitare sanzioni o incomprensioni future.
Le comunicazioni obbligatorie rappresentano la base su cui si costruisce il riconoscimento delle detrazioni fiscali in edilizia. Senza una corretta registrazione dei dati e delle asseverazioni, il diritto alle agevolazioni rischia di essere compromesso. Lo slittamento impone quindi un’attesa paziente e il rispetto delle regole appena saranno rese operative.