La 43/a edizione delle Giornate del Cinema muto di Pordenone si preannuncia un grande evento per appassionati e cinefili, in programma dal 5 al 12 ottobre. Quest’anno, il festival rende omaggio al genere western, simbolo della cultura e del cinema statunitense del Novecento, con una serie di proiezioni che evidenziano l’importanza storica e artistica di questa forma di intrattenimento. L’evento si svolgerà al Teatro Verdi e prevede concerti dal vivo, workshop e proiezioni di film rari, offrendo un’esperienza unica ai presenti.
Il programma del festival
Le Giornate del Cinema muto di Pordenone si aprono in grande stile con la proiezione dell’ultimo western muto diretto da John Ford, “3 Bad Men” , del 1926. La serata inaugurale, prevista per il 5 ottobre, sarà caratterizzata da una colonna sonora eseguita dal vivo dell’Orchestra da Camera di Pordenone, con la direzione di Timothy Brock. Questo film rappresenta un importante capitolo nella storia del western e nel percorso artistico di Ford, un maestro del genere che ha saputo catturare l’essenza dell’America attraverso storie di frontiera e personaggi indimenticabili.
Il festival non si ferma alla serata di apertura; il 12 ottobre, il pubblico potrà assistere alla proiezione di “The Winning of Barbara Worth” , anch’esso un western del 1926, questa volta diretto da Henry King e con un giovane Gary Cooper nel suo primo grande ruolo. Famoso per la sua bellezza visiva, il film sarà accompagnato da una nuova partitura musicale, commissionata appositamente per l’occasione e diretta da Ben Palmer, offrendo un’ulteriore dimensione alla già affascinante esperienza cinematografica.
Eventi speciali e retrospettive
Un appuntamento di particolare interesse è quello del 9 ottobre, dove gli spettatori potranno immergersi nel mondo da Mille e una notte attraverso la visione del film “La Sultane de l’amour“, una produzione francese del 1919 diretta da Charles Burguet e René Le Somptier. Questo film, completamente a colori, propone una rappresentazione stilizzata e onirica delle storie orientali, mostrando come il cinema muto fosse capace di esplorare e rappresentare culture diverse, in un’epoca in cui tali visioni erano rare.
Oltre a richiamare l’attenzione su opere iconiche del cinema western, il direttore del festival Jay Weissberg ha curato un programma ricco e variegato, che celebra anche l’evoluzione del cinema nei decenni precedenti l’arrivo del sonoro. In particolare, un tributo speciale commemorerà il centenario della morte del compositore Giacomo Puccini, con la proiezione di “La Bohème” diretta da King Vidor, che vede la celebre attrice Lillian Gish interpretare uno dei ruoli principali.
In aggiunta, il festival prevede retrospettive dedicate a figure significative come Anna May Wong, prima grande diva asiatico-americana di Hollywood, e il noto scenografo Ben Carré. Saranno presentate anche rassegne sul cinema dell’America Latina e dell’Uzbekistan, evidenziando la crescente importanza della diversità culturale nel panorama cinematografico.
Un’occasione per i cinefili
Le Giornate del Cinema muto rappresentano un importante evento per la comunità cinefila, permettendo di rivivere l’emozione dei film senza suono, arricchiti da colonne sonore eseguite dal vivo. Ogni proiezione sarà un’opportunità non solo per vedere opere cinematografiche storiche, ma anche per capire e apprezzare l’evoluzione di un mezzo che, all’epoca, iniziava appena a esplorare le sue potenzialità artistiche. Con un programma così ricco e variegato, le Giornate del Cinema muto di Pordenone si confermano come uno dei festival più attesi e apprezzati del calendario culturale italiano.
Ultimo aggiornamento il 25 Settembre 2024 da Donatella Ercolano