Ponte Tanagro a Padula Scalo, il cantiere fermo da quasi quattro anni pesa sulla viabilità del Vallo di Diano

Ponte Tanagro a Padula Scalo, il cantiere fermo da quasi quattro anni pesa sulla viabilità del Vallo di Diano

Il ponte Tanagro a Caiazzano di Padula Scalo, chiuso dal 2021, resta inutilizzato nonostante i fondi pubblici; il Codacons Cilento denuncia ritardi e chiede trasparenza alla Provincia di Salerno.
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Il ponte Tanagro a Caiazzano di Padula Scalo, fondamentale per il Vallo di Diano, è chiuso da quasi quattro anni a causa di lavori fermi, causando disagi alle comunità locali e sollevando critiche sulla gestione e trasparenza del progetto. - Gaeta.it

Il ponte Tanagro, situato a Caiazzano di Padula Scalo in provincia di Salerno, rappresenta un’infrastruttura cruciale per la viabilità del Vallo di Diano. Nonostante i finanziamenti pubblici e i proclami sulla riapertura entro tempi brevi, i lavori sono fermi da quasi quattro anni, causando disagi alle comunità locali e sollevando dubbi sulla gestione del progetto.

Storia e importanza del ponte Tanagro per la viabilità locale

Il ponte Tanagro, lungo circa 46 metri, collega diverse aree fondamentali dello sviluppo economico e sociale del Vallo di Diano. Chiuso al traffico dal 29 ottobre 2021, ha interrotto una delle vie principali per il transito dei veicoli, influenzando negativamente sia i pendolari sia le attività produttive del territorio circostante. Questo tratto stradale, una volta attivo, agevolava il collegamento tra Padula, Sassano e i comuni limitrofi, favorendo gli scambi commerciali e un migliore accesso ai servizi essenziali.

Già diversi anni fa, l’opera era stata identificata come prioritaria grazie alla sua posizione strategica. La necessità di una pronta riapertura era stata sottolineata da amministratori e categorie economiche, soprattutto dopo la chiusura improvvisa per motivi di sicurezza che ha costretto a deviazioni lunghe e disagevoli. Il ponte resta, quindi, un nodo critico da risolvere per minimizzare l’isolamento della zona e per ristabilire normali flussi di traffico.

Cronaca dei lavori e le difficoltà accumulate negli anni

L’intervento per il ripristino del ponte è stato avviato con fondi pubblici destinati a consegnare un lavoro concluso entro 175 giorni, una scadenza dichiarata il 25 luglio 2023 dall’allora presidente della provincia di Salerno, Franco Alfieri. Nonostante le risorse stanziate, i lavori non sono mai ripartiti in modo effettivo. Il cantiere rimane fermo, senza segni evidenti di attività o di progressi.

Contrariamente alle aspettative, gli strumenti necessari per l’intervento, come la trivella, non sono mai arrivati. L’assenza delle attrezzature ha bloccato qualunque tentativo di avanzamento. A tutto questo si somma il fatto che, nel sito del cantiere, mancano anche i cartelli obbligatori che segnalano la presenza del cantiere stesso. La mancanza di segnalazioni ufficiali rischia di compromettere anche la sicurezza nell’area, lasciando il posto incustodito e in uno stato di abbandono.

La denuncia del Codacons Cilento e le richieste di trasparenza

Il Codacons Cilento ha preso posizione pubblicamente, lanciando un allarme sui ritardi e sulla gestione poco chiara del cantiere del ponte Tanagro. Bartolomeo Lanzara, presidente dell’associazione, ha sottolineato lo stato di degrado e il totale abbandono di un’opera fondamentale per tutta la comunità. Secondo Lanzara «le attività produttive nei territori coinvolti sono in crisi per questa situazione, mentre le comunità si trovano isolate».

L’associazione segnala anche come la mancanza di controlli e vigilanza abbia permesso lo stallo prolungato. Non è stato pubblicato alcun aggiornamento riguardo il cronoprogramma dei lavori, lasciando imprese e cittadini senza indicazioni precise sui tempi di completamento. La richiesta rivolta all’ente Provincia di Salerno riguarda proprio l’obbligo di trasparenza: pubblicare un piano dettagliato dei lavori, chiarire lo stato attuale e predisporre un controllo rigoroso sulle fasi successive.

Possibili iniziative giudiziarie e impatto sul territorio

Il Codacons minaccia di rivolgersi alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti per verificare le eventuali responsabilità legate a questi ritardi e alla gestione del progetto. La situazione apre un dibattito duro sull’uso dei fondi pubblici e sulla capacità delle amministrazioni di conseguire risultati concreti in tempi accettabili.

Sul territorio, l’impatto è tangibile: la chiusura del ponte Tanagro non solo ha rallentato gli spostamenti, ma ha creato difficoltà per le attività commerciali e artigianali, che segnalano un calo degli affari e maggiori costi per le deviazioni. La popolazione di Padula, Sassano e dei comuni limitrofi vive un disagio quotidiano accentuato dalla mancanza di prospettive. Ad oggi la situazione rimane ferma, senza segnali certi di una ripresa dei lavori o di soluzioni alternative a breve termine.

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