Ponte paladini, lavori estivi e viabilità: allarme dei sindaci e richiesta di soluzioni alternative sulla s.s. 80

Ponte paladini, lavori estivi e viabilità: allarme dei sindaci e richiesta di soluzioni alternative sulla s.s. 80

Lavori urgenti al ponte Paladini sulla strada statale 80 del Gran Sasso d’Italia rischiano di isolare l’alto Vomano e i comuni di Teramo e L’Aquila, con impatti su turismo, economia e vita quotidiana.
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Lavori urgenti sul ponte Paladini della strada statale 80 nel Gran Sasso rischiano di causare due mesi di chiusura estiva, suscitando preoccupazioni per l’impatto su turismo, economia e mobilità delle comunità locali; istituzioni e Anas cercano soluzioni alternative per evitare disagi. - Gaeta.it

Lavori urgenti al ponte paladini sulla strada statale 80 del Gran Sasso d’Italia stanno alimentando tensioni tra amministratori e cittadini dell’alto Vomano e dei comuni del teramano e dell’aquilano. La chiusura prevista per due mesi in estate preoccupa per i riflessi sull’economia locale, il turismo e la vita quotidiana delle comunità collegate da questa arteria. Le istituzioni chiedono ad Anas di proporre opzioni che evitino disagi irreparabili.

Il contesto dei lavori sul ponte paladini e l’importanza della s.s. 80 per i comuni coinvolti

La strada statale 80, che attraversa il Gran Sasso d’Italia, rappresenta un collegamento fondamentale fra le province di Teramo e L’Aquila. Il ponte paladini, in particolare, è una struttura nodo centrale per il passaggio dei veicoli che quotidianamente percorrono la zona. Gli interventi in programma su questo tratto servono a migliorare la sicurezza stradale, dopo anni di cantieri che hanno interessato diverse aree lungo la arteria. Anas ha consolidato un investimento superiore a 40 milioni di euro per la riqualificazione complessiva, che coinvolge otto cantieri contemporaneamente.

Nonostante il rilevante sforzo economico, la chiusura momentanea del ponte per due mesi in estate rischia di bloccare i flussi di traffico su quella che per molti rappresenta la via principale per raggiungere spiagge e località turistiche lungo la costa teramana. Il ponte collega territori che vantano rapporti sociali ed economici stretti e persistenti, animati soprattutto dal movimento di pendolari, turisti e attività commerciali ripartite tra i due versanti montani. I sindaci di Crognaleto e Campotosto hanno espresso la preoccupazione di vedere affidata a una decisione tecnica la sorte della viabilità senza comunicare scenari alternativi concreti.

Le preoccupazioni degli amministratori locali tra turismo, economia e spopolamento

L’impatto di una chiusura estiva del ponte paladini si rifletterebbe in modo netto sulla vita quotidiana delle comunità dell’alto Vomano e delle aree limitrofe, dove il turismo estivo rappresenta un sostegno fondamentale per molte attività locali. Durante i mesi caldi, il flusso di visitatori aumenta sensibilmente e consente a esercizi commerciali e strutture ricettive di incassare quanto necessario per mantenersi aperti anche durante il resto dell’anno.

Da qui il grido d’allarme del presidente della vigilanza regionale Sandro Mariani, che ha sottolineato il rischio di danni economici e sociali irreparabili. “Lo spopolamento di questi borghi montani è un fenomeno noto e cronico, che la chiusura prolungata di un collegamento essenziale potrebbe accentuare.” Anche il capogruppo di “Abruzzo Insieme” Giovanni Cavallari ha richiamato all’attenzione la necessità di bilanciare i lavori di messa in sicurezza con le esigenze del territorio, sollecitando Anas e Regione a valutare ipotesi alternative.

I sindaci Orlando Persia di Crognaleto ed Ercole Di Girolami di Campotosto hanno ribadito che la chiusura del ponte provocherebbe conseguenze pesanti: isolamento dei territori, disagi per pendolari, difficoltà per malati e freno all’economia e al turismo. Il sindaco di Crognaleto ha evidenziato come la popolazione abbia già vissuto i disagi dei cantieri aperti e che arrecare ulteriori impedimenti proprio in estate significherebbe compromettere la sopravvivenza stessa dei borghi.

La richiesta di confronto tra anas e regione per soluzioni tecniche alternative

Nel corso della commissione di vigilanza regionale, l’attenzione si è concentrata sul bisogno di trovare una soluzione che eviti la totale chiusura del ponte paladini durante i mesi estivi. I rappresentanti delle istituzioni coinvolte hanno mostrato piena consapevolezza della necessità degli interventi, ma hanno anche chiesto un approccio più cauto e mediato rispetto all’interruzione del traffico.

La Regione Abruzzo e Anas hanno il compito di esplorare ipotesi alternative, al fine di garantire la continuità del passaggio dei veicoli. Si parla di adottare riduzioni temporanee di carreggiata o deviazioni adatte al traffico leggero, allo scopo di ridurre l’impatto sul tessuto sociale ed economico. I sindaci e i politici del territorio attendono una rapida risposta tecnica che bilanci la sicurezza stradale con il benessere delle comunità.

Solidarietà e volontà di evitare paralisi estive

Le prese di posizione da parte di amministratori locali e consiglieri regionali indicano la solidarietà attorno al tema e la volontà di non accettare senza riserve una chiusura che potrebbe isolare i territori montani, già provati da eventi sismici e fragilità demografiche. Ora si apre una fase di confronto serrato tra le parti interessate, con l’auspicio che le soluzioni previste non compromettano la mobilità durante la stagione estiva e non aggravino la situazione di un’area che fatica a ripartire.

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