Harry e Meghan, Duca e Duchessa del Sussex, si trovano nell’occhio del ciclone dopo le recenti affermazioni di Nile Gardiner, esperto di politiche e direttore del Margaret Thatcher Center for Freedom. La critica si è concentrata sul presunto uso improprio dei loro titoli nobili per avanzare opinioni su questioni politiche, in particolare riguardo alla censura sui social media, con specifico riferimento alla decisione di Meta di abolire il fact-checking. Questa controversia ha riacceso il dibattito sulla loro posizione pubblica e il loro legame con la monarchia britannica.
Accuse di politicizzazione e violazione del protocollo reale
Nile Gardiner ha espresso preoccupazione per il coinvolgimento della coppia in temi di natura politica, definendo l’assunzione di posizioni su decisioni aziendali da parte di Harry e Meghan “estremamente inappropriata”. Secondo Gardiner, il loro atteggiamento non solo infrange le convenzioni tradizionali della royal family, ma mette in discussione la neutralità che dovrebbe caratterizzare i membri della monarchia. Il suo intervento richiama l’attenzione sul fatto che anche se i Sussex non fanno più parte attivamente della famiglia reale, portano comunque legami e titoli che sono stati una fonte di rispetto e attenzione nel corso della storia.
Il commento di Gardiner si allinea con l’idea che l’uso dei titoli possa alimentare la narrazione di una monarchia che si intromette in questioni politiche. Il suo avvertimento implica che l’opinione pubblica possa interpretare le dichiarazioni dei Sussex come una spinta a coinvolgersi in controversie sociali e politiche, rovesciando così l’immagine di una monarchia neutrale, che per secoli è stata una pietra miliare del sistema britannico.
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Critiche a Meta e trasparenza nell’immigrazione
Harry e Meghan, tramite la loro fondazione Archewell, hanno accusato Meta di non avere “integrità” e di essere “profondamente ingannevole”. Questo attacco ha suscitato un dibattito acceso sulla censura e sulla gestione dei contenuti sui social media, temi delicati in un periodo di crescente polarizzazione politica. Gardiner ha sottolineato come il loro intervento possa invece intensificare l’attenzione pubblica sui documenti legali riguardanti il passato di Harry in relazione alla sua immigrazione negli Stati Uniti.
L’argomento si complica ulteriormente dato che il principe Harry non ha mai rivelato il suo passato di consumo di sostanze stupefacenti nel modulo di richiesta del visto per gli Stati Uniti. Le norme statunitensi richiedono che i richiedenti siano completamente trasparenti riguardo queste informazioni, e non farlo potrebbe portare a serie implicazioni legali. Le affermazioni secondo cui Harry potrebbe aver mentito nel corso della sua domanda di visto hanno spinto alcune organizzazioni, come la Heritage Foundation, a cercare di far luce su eventuali favoritismi o violazioni.
Effetti delle dichiarazioni sui Sussex e l’opinione pubblica
L’intervento di Harry e Meghan ha suscitato un’onda di reazioni tra i sostenitori e i detrattori della coppia. La scelta di affrontare questioni politiche in un momento così delicato potrebbe non solo alimentare polemiche su di loro ma anche accrescere le richieste da parte del pubblico di un maggiore accesso ai documenti che riguardano la loro storia personale e legami con la monarchia. Gli esperti temono che la continuazione di tali esternazioni possa spingere ulteriormente le autorità a scrutinarle e a mettere in discussione la loro legittimità nel sostenere posizioni pubbliche e politiche.
In questo contesto, Gardiner ha fatto notare che l’atteggiamento dei Sussex rischia di aumentare l’interesse verso le loro attività politiche e di contribuire a una crescente divisione tra i royalists e coloro che sono delusi dal comportamento della coppia. Mantenere un profilo più distaccato sembra il consiglio principale di coloro che mirano a proteggere l’immagine della monarchia, evitando che il cinismo del pubblico si traduca in una continua erosione della stima nei confronti della royal family.