Il dibattito politico a Genova si accende nuovamente. Oggi, il capogruppo del Partito Democratico ha presentato in Consiglio comunale delle affermazioni riguardanti la gestione del bilancio comunale, suscitando la reazione immediata del vicesindaco e assessore al Bilancio, Pietro Piciocchi. Questo scambio di opinioni non solo riflette le divergenze politiche tra le due fazioni, ma offre uno spaccato interessante sulla situazione economica e finanziaria dell’amministrazione genovese.
Il debito comunale e la gestione finanziaria
Piciocchi ha esordito parlando del debito del Comune di Genova, risalendo alle origini del problema. Secondo il vicesindaco, quando la giunta attuale si è insediata nel giugno del 2017, il debito ammontava a circa 1 miliardo e 250 milioni di euro. Una cifra considerevole che, al 31 dicembre 2024, prevede di scendere a 950 milioni. Questo progresso, secondo Piciocchi, è avvenuto nonostante la riduzione dei trasferimenti statali imposta dai governi precedenti, in particolare quelli di orientamento sinistro.
Il vicesindaco non ha tardato a sottolineare come la giunta attuale abbia più che triplicato la diminuzione del debito rispetto alla precedente amministrazione Doria. Questa affermazione è supportata dall’inserimento di Genova nel cluster dei 13 Comuni virtuosi, un riconoscimento che ha comportato un incremento della contribuzione statale. La giunta di Piciocchi si ritiene orgogliosa di questo traguardo, ritenendo che costituisca una convalida del loro operato.
Il risanamento di AMIU
Un altro punto cruciale dell’intervento di Piciocchi è stato il risanamento dell’AMIU, l’azienda di gestione dei rifiuti di Genova, che, secondo quanto riferito, versava in condizioni critiche nel momento del passaggio di consegne. Con un buco di bilancio di 185 milioni e la revoca degli affidamenti da parte delle banche, le condizioni di AMIU sembravano insostenibili. Nonostante le avversità, l’amministrazione attuale sarebbe riuscita a riportare l’azienda sulla via del risanamento.
Piciocchi ha messo in risalto che, diversamente dalle proposte della giunta Doria di privare l’azienda a favore di IREN, l’amministrazione attuale ha scelto di mantenere AMIU pubblica e ha lavorato su un nuovo piano industriale. Questo cambiamento di rotta ha accresciuto la credibilità dell’azienda, sia nei confronti delle finanze comunali sia con le istituzioni bancarie. Piciocchi ribadisce che queste affermazioni sono evidenziate anche dalla Corte dei Conti, che ha certificato la reale condizione di dissesto alla quale AMIU era giunta sotto la precedente amministrazione.
Il caso delle aree della fiera
Il dibattito si è poi spostato sulle aree della Fiera, una questione annosa e complessa. Piciocchi ha illustrato come, prima dell’attuale gestione, queste siano state ipotecate e lasciate senza un futuro certo, occupate da un centro di accoglienza per migranti. Una situazione di stallo che ha generato un disavanzo di oltre 20 milioni di euro per la SPIM, l’azienda che gestisce quest’area.
Grazie all’impegno del Sindaco, Piciocchi sottolinea, il progetto del Waterfront di Levante, firmato dall’architetto Renzo Piano, ha dato nuova vita a queste aree, trasformandole in un’importante vetrina per Genova a livello internazionale. Le affermazioni del capogruppo del PD, secondo Piciocchi, non giovano a un dibattito costruttivo e rischiano di offuscare i progressi compiuti dall’amministrazione.
In questa fase di rilancio e risanamento, il vicesindaco invita a prendere in considerazione la realtà dei fatti, piuttosto che le opinioni personali espresse in aula. I dati presentati dimostrerebbero un percorso di recupero che l’amministrazione di centrodestra sta perseguendo con determinazione.
Ultimo aggiornamento il 1 Ottobre 2024 da Sara Gatti