Il primario di oculistica dell’azienda ospedaliera Dulbecco di Catanzaro risponde all’interrogatorio per presunte irregolarità nelle liste d’attesa

Il primario di oculistica dell’azienda ospedaliera Dulbecco di Catanzaro risponde all’interrogatorio per presunte irregolarità nelle liste d’attesa

Il primario di oculistica Vincenzo Scorcia dell’azienda ospedaliera-universitaria Dulbecco di Catanzaro è agli arresti domiciliari per concussione, truffa e peculato legati a favoritismi nelle liste d’attesa pubbliche.
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Il primario di oculistica dell’ospedale di Catanzaro, Vincenzo Scorcia, è agli arresti domiciliari con accuse di concussione, truffa e peculato per presunti favoritismi nelle liste d’attesa a pazienti privati in cambio di parcelle. - Gaeta.it

Un’inchiesta ha portato agli arresti domiciliari il primario di oculistica dell’azienda ospedaliera-universitaria Dulbecco di Catanzaro, Vincenzo Scorcia, accusato di concussione, truffa e peculato. L’indagine si concentra su presunti favoritismi nelle liste d’attesa a vantaggio dei pazienti privati, in cambio di parcelle significative. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, Scorcia ha fornito la sua versione dei fatti.

Il contesto dell’arresto e le accuse rivolte a vincenzo scorcia

Il primario Vincenzo Scorcia è stato sottoposto ad arresti domiciliari dopo che gli investigatori hanno rilevato anomalie nelle procedure di prenotazione degli esami e delle visite presso il reparto di oculistica. Le accuse riguardano presunte pressioni per favorire pazienti privati nelle liste d’attesa pubbliche, accompagnate da parcelle non trasparenti. Lo scenario ha coinvolto diverse violazioni, tra cui concussione, truffa e peculato, reati contemplati dal codice penale a cui la procura ha attribuito rilevanza.

Le contestazioni si basano sull’ipotesi che Scorcia abbia sfruttato la sua posizione per agevolare una parte specifica di pazienti, anticipando le visite di controllo rispetto ad altri. Questi spostamenti in lista avrebbero così creato un sistema parallelo, fuori dalle regole, determinando un danno per i pazienti inseriti nelle liste pubbliche regolari e per l’istituto stesso. Le parcelle evocate dall’accusa si riferiscono a somme definite come “cospicue” che sarebbero state richieste in cambio di questi interventi.

La versione di scorcia sull’interrogatorio di garanzia

Durante l’interrogatorio davanti al GIP Arianna Roccia e con la presenza del sostituto procuratore Irene Crea, Scorcia ha risposto alle accuse attraverso i propri legali, gli avvocati Francesco Gambardella e Andrea Carnevali. Il primario ha chiarito che le somme richieste per le prestazioni private sono regolarmente fatturate. Ha precisato che per una visita semplice, come una verifica di controllo, il costo è di 200 euro.

Ha aggiunto che le tariffe aumentano quando la visita richiede l’uso di strumenti specialistici, indispensabili per valutazioni approfondite in vista di eventuali interventi chirurgici. In questo modo, Scorcia ha respinto l’idea di richieste di parcelle non dichiarate o di somme arbitrarie. La sua difesa ha puntato sulla trasparenza delle prestazioni private offerte, distinte da quelle pubbliche, e sull’assenza di corruzione.

Il problema delle liste d’attesa nel reparto di oculistica del mater domini

Vincenzo Scorcia ha anche toccato il tema delle liste d’attesa spiegando che, nel reparto di oculistica dell’ospedale Mater Domini di Catanzaro, non esiste un registro ufficiale delle prenotazioni. La mancanza di un sistema di agenda tramite CUP rende complicata la gestione delle visite e favorisce situazioni dove le priorità devono essere riallocate rapidamente.

In particolare, ha sottolineato che per pazienti con problemi urgenti che possono compromettere la vista, si interviene con una rimodulazione delle liste, spostando avanti alcune persone per evitare danni gravi. Questo tipo di intervento, secondo il primario, non configura favoritismi ma si basa su necessità mediche, che spesso richiedono flessibilità e decisioni rapide. Il quadro della gestione delle prenotazioni assume quindi un ruolo centrale nel dibattito sulle presunte irregolarità.

Implicazioni e prospettive dell’inchiesta sulla oculistica a catanzaro

L’inchiesta coinvolge una delle strutture sanitarie di riferimento per la regione Calabria e solleva questioni di rilevanza per la trasparenza e l’equità nelle prestazioni sanitarie pubbliche. La gestione della lista d’attesa è un nodo complesso, soprattutto in reparti specialistici come oculistica dove le tempistiche possono incidere profondamente sulla salute dei pazienti.

Il caso di Vincenzo Scorcia, al centro di accertamenti su concussione, truffa e peculato, lascia aperta la questione del rapporto tra attività privata e servizio pubblico, e delle modalità con cui i dirigenti sanitari tutelano l’interesse della collettività. Eventuali sviluppi dell’indagine potranno chiarire la fondatezza delle accuse e determinare provvedimenti adeguati, nel rispetto delle norme vigenti e del diritto dei pazienti a un trattamento corretto e uniforme.

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