Il Tour de France 2025 ha vissuto una delle sue giornate più intense il 22 luglio, con la 16esima tappa che si è conclusa sul Mont Ventoux, una delle salite più dure e leggendarie della corsa. Valentin Paret-Peintre ha vinto la tappa, ma l’attenzione era tutta sulla sfida tra i due leader della classifica generale, Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard. Lo sloveno ha mantenuto la maglia gialla dopo un duello serrato che ha tenuto con il fiato sospeso tifosi e addetti ai lavori.
La vittoria di tappa sul mont ventoux e il ruolo di paret-peintre
La 16esima frazione, giunta al Mont Ventoux, ha visto il successo di Valentin Paret-Peintre, corridore della Soudal Quick Step. Partito in azione sul finale, ha sfruttato la volata sulle rampe più ripide per battere Ben Healy, corridore dell’EF Education-EasyPost. Quest’ultimo ha cercato fino all’ultimo di ripetere la vittoria ottenuta nella sesta tappa, ma ha risentito della determinazione di Paret-Peintre. Al terzo posto si è piazzato Santiago Buitrago della Bahrain Victorious, staccato di quattro secondi dai primi due. Questa vittoria è significativa per la carriera di Paret-Peintre, che ha saputo resistere alle insidie di una salita storica e conquistare un traguardo prestigioso.
Il Mont Ventoux è una salita iconica nel Tour de France, definita ‘calvo’ dagli italiani per la sua spoglia cima priva di alberi, che spesso decide le sorti della corsa. La sua pendenza e la lunghezza mettono a dura prova i corridori, soprattutto quando la tappa arriva nelle fasi cruciali del tour, come accaduto in questo 2025. Il fatto che la tappa sia stata animata da una battaglia serrata per la vittoria, ma anche per la maglia gialla, conferma l’importanza della giornata nello svolgimento del tour.
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La sfida tra pogacar e vingegaard lungo la salita finale
Il duello tra Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard è iniziato a circa 7 chilometri dal traguardo, durante l’ascesa al Mont Ventoux. Vingegaard ha dato il via agli attacchi, impegnando Pogacar in una serie di scatti e rincorse che hanno infiammato la salita. Il danese ha provato a staccare lo sloveno con tre tentativi distinti. Nel primo, a 7 km dal traguardo, Pogacar ha risposto, restando molto vicino. Al secondo attacco, a 6 km, Vingegaard ha trovato l’aiuto del compagno Campenaerts, raggiungendo momentaneamente una posizione più avanzata con Pogacar sempre a ruota.
Il terzo tentativo di Vingegaard, a 3 km dal traguardo, ha visto ancora una volta Pogacar rintuzzare l’attacco senza perdere terreno. Era chiaro che i due leader non avrebbero ceduto facilmente, e la tensione cresceva lungo la salita. Pogacar sembrava meno sciolto rispetto al solito, ma la sua esperienza e resistenza non gli hanno permesso di perdere posizioni.
La svolta negli ultimi chilometri e la conferma di pogacar in maglia gialla
La frazione finale della tappa ha cambiato le sorti della sfida. A 1,2 km dal traguardo, è stato Pogacar a lanciare uno scatto deciso, replicato solo a distanza di poco dal danese. Il duello di continui attacchi ha portato Vingegaard a superare sì brevemente Pogacar a meno di un chilometro dall’arrivo, con lo sloveno attaccato strettamente alla ruota del rivale. Questa fase ha mostrato la determinazione di entrambi i corridori e la forza delle rispettive squadre.
A quel punto, però, è stato Pogacar a sferrare la mossa che gli ha consentito di vincere la volata finale, completando la salita al Mont Ventoux davanti a Vingegaard. Questo successo conferma il suo controllo sul Tour de France, nonostante gli sforzi molto coraggiosi del danese. La giornata al Mont Ventoux ha ribadito la supremazia dello sloveno, ma anche la vicinanza di Vingegaard, lasciando aperto il discorso per le ultime tappe della Grande Boucle.