La morte di simona cinà, giovane pallavolista trovata senza vita nella piscina di una villa a Bagheria, ha scosso l’opinione pubblica. I rilievi degli investigatori e le testimonianze raccolte presentano incongruenze che alimentano dubbi sulle dinamiche dell’accaduto. La vicenda si è svolta nella notte, durante una festa di laurea, ma emergono molte zone d’ombra sia sull’orario della morte che sulle azioni degli ospiti presenti.
La scoperta del corpo e le prime anomalie riscontrate dagli investigatori
La ragazza è stata trovata morta nella piscina di una villa privata, poco dopo l’alba. Secondo il racconto dell’avvocato gabriele giambrone, che assiste la famiglia della vittima, la scena presenta diversi aspetti inspiegabili. Innanzitutto la piscina è di dimensioni ridotte e la villa era riempita da numerosi giovani che partecipavano a un pool party. Eppure nessuno si sarebbe accorto della presenza del corpo di simona in acqua, nonostante fosse visibile con il volto rivolto verso l’alto. Questa posizione infatti non coincide con una semplice caduta accidentale, che di solito provoca il galleggiamento del corpo in acqua con la faccia verso il basso.
Incongruenze nelle testimonianze
L’avvocato sottolinea come nessuno avrebbe visto o sentito segnali di pericolo durante la notte, benché diversi ospiti siano stati trovati ancora bagnati, segno che si trovavano in piscina poco prima che simona venisse trovata priva di vita. La villa era inoltre pulita e non apparivano bottiglie alcoliche, nonostante l’invito alla festa su WhatsApp menzionasse un’attenzione particolare all’idratazione degli invitati con bevande alcoliche. Questa discrepanza solleva dubbi sull’effettivo consumo di alcol o su eventuali fatti avvenuti al di fuori della visione degli ospiti.
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I momenti critici tra le 3 e le 4 del mattino: le chiamate e il soccorso
Tra le ore 3 e le 4 di notte, il periodo ritenuto cruciale dagli investigatori, si è consumata la tragedia ma alcuni dettagli non risultano chiari. La migliore amica di simona ha dichiarato di averla lasciata al pool party intorno alle tre, ma la chiamata al 118 sarebbe arrivata circa un’ora più tardi. I genitori, preoccupati per il mancato ritorno della figlia, hanno provato a contattarla telefonicamente: ha risposto un giovane che ha detto che simona stava male.
Arrivati alla villa, i genitori hanno trovato la giovane già deceduta. Questo intervallo temporale genera dubbi su cosa sia successo durante quella fascia oraria, così come sulle cause e sui tempi del decesso. Il legale della famiglia ha chiesto un’autopsia urgente per chiarire eventuali ipotesi, tra cui un malore improvviso o altre circostanze non emerse finora. Gli accertamenti medico-legali dovranno fornire risposte precise su come simona sia finita in piscina e sulla dinamica esatta del decesso.
Testimonianze confuse e tempi da chiarire
“La chiamata al 118 è stata ritardata di circa un’ora, un intervallo che deve essere spiegato,” ha dichiarato l’avvocato gabriele giambrone.
Il sangue ritrovato e le indagini sui testimoni al pool party
Durante le perquisizioni nella villa, gli inquirenti hanno rinvenuto tracce di sangue in alcuni ambienti. Un giovane ospite è stato accompagnato in caserma per un prelievo di DNA e interrogato in merito. Ha dichiarato di essersi ferito accidentalmente, dando un calcio a un oggetto per lo choc causato dalla notizia della morte di simona. Gli investigatori proseguiranno gli esami sul sangue trovato per escludere o confermare coinvolgimenti innescati dalla tragedia.
La presenza di una folla nutrita di giovani, ancora in attesa di essere interrogati all’alba, suggerisce che gli investigatori stanno ricostruendo ogni dettaglio. Non risultano per ora testimonianze chiare o evidenze sulla natura del malore o su eventuali alterchi durante la festa. La tensione rimane alta, anche per le modalità in cui il corpo è rimasto invisibile agli occhi di tanti per un lasso di tempo significativo.
L’ipotesi di un incidente
L’ipotesi di un incidente o di un evento improvviso al di fuori del controllo degli ospiti continua a essere indagata. La famiglia di simona punta a far luce su ogni aspetto della vicenda, affidandosi all’azione della magistratura e agli esami medico-legali. Il comune di Bagheria segue con attenzione quanto accade in questa indagine, che mette in luce anche la necessità di controlli più stretti durante raduni giovanili in contesti privati.
La situazione resta aperta, in attesa degli esiti dell’autopsia e di ulteriori ascolti di testimoni, per chiarire le ragioni di una morte ancora avvolta nell’incertezza.