Pochi episodi di scottature solari in gioventù aumentano il rischio melanoma fino all’80%

Pochi episodi di scottature solari in gioventù aumentano il rischio melanoma fino all’80%

Il melanoma, in aumento in Italia soprattutto tra i giovani, è legato a scottature solari infantili e adolescenti; esperti come Paolo Ascierto e l’American Academy of Dermatology sottolineano l’importanza di una corretta prevenzione dai raggi ultravioletti.
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L'articolo evidenzia i rischi dell'esposizione solare, soprattutto nelle giovani età, sottolineando come scottature ripetute aumentino il rischio di melanoma. Offre consigli pratici per una corretta protezione e invita a migliorare la prevenzione in Italia. - Gaeta.it

Ogni estate richiama l’attenzione sui rischi legati all’esposizione solare, soprattutto tra i più giovani. Basterebbero poche scottature gravi in età infantile o adolescenziale per aprire la strada a tumori della pelle, in particolare al melanoma. Studi recenti segnalano l’importanza di evitare danni solari ripetuti e sottolineano come molte delle pratiche diffuse per proteggersi dal sole siano spesso errate o insufficienti. In vista del periodo estivo, le raccomandazioni degli esperti puntano a chiarire i comportamenti da adottare per limitare i rischi legati ai raggi ultravioletti.

Il ruolo delle scottature solari giovanili nell’insorgenza del melanoma

Secondo l’American Academy of Dermatology, chi ha subito almeno cinque scottature con vesciche tra i 15 e i 20 anni vede aumentare la possibilità di sviluppare melanoma dell’80%. Il danno riguarda anche altri tumori della pelle non melanomi, con un incremento stimato attorno al 68%. Queste cifre fanno capire come pochi episodi gravi già durante l’adolescenza possano segnare profondamente il futuro della pelle. Paolo Ascierto, direttore dell’unità di oncologia melanoma all’Istituto Pascale di Napoli, richiama l’attenzione sul fatto che le scottature toccano il DNA delle cellule cutanee. “Se il sistema immunitario non ripara i danni, si creano mutazioni potenzialmente cancerogene.”

Il processo evolutivo e la memoria della pelle

Il processo evolutivo del cancro è molto lento, ma inizia proprio in giovane età. La pelle “memorizza” gli insulto subiti durante l’infanzia, rendendo ogni scottatura un tassello pericoloso verso l’insorgenza del melanoma anche a distanza di molti anni. I ritmi di vita e la scarsa attenzione ai rischi legati al sole, in particolare nell’infanzia, aumentano la vulnerabilità. Quindi la prevenzione deve partire dalla protezione dei bambini e adolescenti, evitando esposizioni improvvide o intense.

7 errori comuni che mettono a rischio la pelle durante l’esposizione al sole

Molti italiani continuano a sottovalutare le regole di base per proteggersi dal sole. Paolo Ascierto segnala sette pratiche diffusi che favoriscono scottature e alzano le probabilità di melanoma. Il primo errore è credere che esista un modo sicuro per abbronzarsi: anche un’abbronzatura considerata “leggera” è il segnale con cui la pelle risponde all’aggressione ultravioletta. “Lo stimolo a produrre melanina cerca di difendere il DNA, ma la copertura resta minima. Il risultato è un danno accumulato che incrementa la probabilità di mutazioni tumorali.”

Un altro falso mito riguarda la crema solare. Non offre protezione totale dai raggi UV, anche se si sceglie un fattore molto alto come 50+. La sua funzione è limitare l’esposizione ai raggi più dannosi, non annullarla. Bocciato anche chi decide di non mettere la crema solare perché ha già la pelle scura o è abbronzato: anche chi abita nelle zone più soleggiate d’Italia può sviluppare melanoma in zone poco esposte al sole, come palmi o piante dei piedi. In più, le creme solari conservate da una stagione all’altra o mal custodite perdono efficacia e non proteggono più come dovrebbero.

Si rischia moltissimo se si pensa che il sole nuvoloso o il vento riducano i danni. I raggi ultravioletto superano le nubi sottili e continuano a causare danni invisibili. Altro errore frequente è considerare gli occhiali da sole come un accessorio di stile, quando invece proteggono gli occhi dai raggi ultravioletti che possono danneggiare la pelle perioculare o favorire tumori oculari.

L’uso errato dei doposole

Infine, la convinzione che le creme doposole riparino i danni causati dal sole è errata. Questi prodotti leniscono e idratano la pelle arrossata, ma non modificano i danni al DNA cellulare. La pelle danneggiata da una scottatura resta più suscettibile ai tumori anche dopo il trattamento doposole.

Il melanoma in italia: numeri e trend degli ultimi 20 anni

In Italia il melanoma rappresenta la terza forma di tumore più comune sotto i 50 anni. Non a caso i dati mostrano un aumento netto dei casi: dagli 6.000 registrati nel 2004, già nel 2014 si erano raggiunti gli 11.000, e si stima che nel 2024 supereranno i 17.000. Quasi il 90% di questi tumori avrebbe potuto essere evitato con la prevenzione corretta e precoce.

Il picco di giovani colpiti fa riflettere, soprattutto considerando che molte volte il melanoma nasce da danni subiti durante l’infanzia. Purtroppo le campagne di sicurezza e informazione, pur ripetute da anni, non sono state sufficienti a cambiare i comportamenti in modo significativo. I giovani spesso si espongono al sole nelle ore più calde o evitano la protezione, compreso l’uso del cappello, che rimane una delle misure più semplici per ridurre il rischio.

Margini di miglioramento in italia

In Italia esiste ancora un margine rilevante per migliorare la conoscenza e le abitudini legate all’esposizione solare. L’attenzione dovrebbe crescere in vista dell’estate e delle vacanze, quando la pelle è maggiormente esposta e il pericolo aumenta per tutti i gruppi d’età.

I consigli essenziali per evitare danni solari e tutelare la pelle dalla prima età

La prevenzione inizia da semplici gesti quotidiani, come evitare di stare al sole nelle ore più calde tra le 11 e le 16, quando i raggi UV si fanno più intensi. Usare creme solari ad alta protezione, preferibilmente 50+, e rinnovarne l’applicazione ogni due ore specie dopo il bagno o se si suda molto. Indossare un cappello a tesa larga aiuta a proteggere viso e collo, zone particolarmente esposte.

Per proteggere gli occhi, serve un paio di occhiali con filtro UV certificato al 100%. Anche i bambini devono fare attenzione: è fondamentale schermare le parti esposte con creme e indumenti idonei. Ricordare che la pelle chiara o scura non fa differenza nel rischio melanoma è un passaggio importante per non abbassare la guardia.

È indispensabile cambiare annualmente le creme solari e conservarle bene, lontano da fonti di calore e con il tappo chiuso. Non aspettarsi alcuna riparazione del danno da creme doposole: servono solo a idratare e calmare la pelle. Seguendo questi accorgimenti, si riduce la possibilità di scottature e si protegge la pelle dai danni più gravi che si accumulano col tempo.

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