Pistola con matricola cancellata e arsenale sequestrato dopo sparatoria mortale a grottaglie

Pistola con matricola cancellata e arsenale sequestrato dopo sparatoria mortale a grottaglie

Nelle campagne di Grottaglie recuperata la Beretta 98/FS usata nella sparatoria che ha ucciso il brigadiere capo Carlo Legrottaglie; indagini coinvolgono Camillo Gianattasio e Michele Mastropietro con arsenale sequestrato.
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Nelle campagne di Grottaglie è stata recuperata la pistola usata nella sparatoria che ha ucciso il brigadiere Carlo Legrottaglie; proseguono le indagini su un’ampia rete criminale legata all’episodio. - Gaeta.it

Nelle campagne di Grottaglie è stata recuperata la pistola usata durante una sparatoria che ha causato la morte del brigadiere capo Carlo Legrottaglie. L’arma, una Beretta calibro 9×21 con matricola cancellata, è stata posta sotto sequestro assieme a un vasto arsenale. L’episodio ha aperto nuovi filoni di indagine per chiarire il possibile coinvolgimento di più persone e contestualizzare l’ampiezza della rete criminale dietro l’accaduto.

Sequestro della pistola beretta e dettagli sulla sparatoria

La Beretta 98/FS calibro 9×21 è stata trovata subito dopo la sparatoria avvenuta giovedì scorso nelle campagne di Grottaglie, dove è stato ucciso il brigadiere capo Carlo Legrottaglie. L’arma presentava la matricola abrasa, segno evidente di tentativo di cancellare tracce e ostacolare le indagini. Secondo fonti ufficiali, dallo stesso revolver sarebbero partiti i colpi che hanno provocato la morte del militare.

Durante l’evento, è morto anche uno dei due fuggitivi, Michele Mastropietro, 59 anni di Carosino con precedenti penali. La sua morte risale al conflitto a fuoco con le forze dell’ordine subito dopo l’agguato. L’operazione ha permesso di recuperare l’arma e di avviare accertamenti più approfonditi su chi fosse coinvolto e quali fossero le modalità del fatto.

La posizione di camillo gianattasio e l’attività giudiziaria

L’altro sospettato presente in quella giornata, Camillo Gianattasio, 57 anni di San Giorgio Jonico, è stato interrogato dal gip Francesco Maccagnano nel carcere di Taranto. Gianattasio, incensurato, si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’udienza di convalida. Per lui è stata disposta l’accusa di detenzione e ricettazione di armi e munizioni.

Le autorità hanno chiarito che la competenza sull’omicidio del brigadiere resta alla Procura di Brindisi, che coordina le indagini insieme agli inquirenti di Taranto. Le accuse nei confronti di Gianattasio non riguardano direttamente l’omicidio, ma si focalizzano sulla provenienza e il possesso illecito di armi, i cui elementi possono però aiutare a ricostruire il quadro generale.

Arsenale e materiali trovati durante le perquisizioni

Le forze dell’ordine hanno svolto perquisizioni approfondite sia nell’abitazione sia nella ferramenta intestata a Gianattasio. In questi luoghi sono stati rinvenuti quattro pistole semiautomatiche, alcune con matricola abrasa, due revolver, un fucile a canne mozze e un quantitativo importante di munizioni di diverso calibro, comprese quelle 9×21 e 38 special.

Non sono mancati neppure oggetti destinati a facilitare attività illegali come silenziatori artigianali, passamontagna, guanti e targhe di veicoli presumibilmente usate per mascherare identità e spostamenti. Sono stati sequestrati pure telefoni cellulari e strumenti per la manutenzione e la modifica delle armi, elementi fondamentali per approfondire le dinamiche criminali legate alla vicenda.

Indagini in corso e possibili sviluppi investigativi

Le autorità continuano a lavorare per definire il contesto in cui Gianattasio e Mastropietro si muovevano. Le indagini puntano a scoprire la rete di contatti e le eventuali collaborazioni con organizzazioni criminali più estese, per capire se dietro questo episodio ci siano altri soggetti o interessi.

Gli elementi raccolti fino a ora dovranno chiarire il movente e la pianificazione dietro la sparatoria. Il coordinamento tra le procure di Taranto e Brindisi proseguirà per garantire un’indagine integrata, mentre nuovi interrogatori e accertamenti tecnici completeranno il quadro sui fatti accaduti nelle campagne di Grottaglie.

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