Picco di consumo elettrico conferma omicidio a veniano: arrestato daniele re per la morte di ramona rinaldi

Picco di consumo elettrico conferma omicidio a veniano: arrestato daniele re per la morte di ramona rinaldi

A Veniano, Como, Daniele Re è stato arrestato per l’omicidio volontario aggravato di Ramona Rinaldi, dopo indagini basate su consumi elettrici anomali e prove materiali raccolte in casa.
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A Veniano (Como), Daniele Re è stato arrestato per l’omicidio volontario aggravato della convivente Ramona Rinaldi, dopo che analisi sui consumi elettrici e prove materiali hanno smentito l’ipotesi iniziale di suicidio. - Gaeta.it

Un caso di cronaca nera ha scosso il comune di Veniano, in provincia di Como. A fine febbraio 2025 la Procura ha ordinato l’arresto di Daniele Re, 34 anni, accusato dell’uccisione della convivente Ramona Rinaldi, 39 anni. La donna, madre di una bambina di sei anni, è stata trovata morta nel bagno della loro abitazione, in un primo momento il decesso era stato classificato come suicidio. Tuttavia, alcuni elementi emersi dalle indagini hanno cambiato radicalmente la ricostruzione dei fatti.

L’anomalia nel consumo elettrico che ha scatenato i sospetti

Nel giro di poche ore tra il 20 e il 21 febbraio, i tecnici che monitorano i consumi energetici dell’abitazione hanno registrato un picco insolito nel cuore della notte. Questa variazione, concentrata in un arco temporale ristretto, ha attirato l’attenzione degli inquirenti, che hanno collegato il dato all’uso anomalo degli elettrodomestici all’interno di casa. In particolare è stata analizzata la lavatrice, collocata nel bagno in cui si è consumata la tragedia.

Le registrazioni hanno confermato che in quella notte la lavatrice è stata accesa tre volte di seguito, effettuando altrettanti cicli di lavaggio. Questa scoperta crea un evidente contrasto con la prima ipotesi di suicidio, poiché sarebbe molto improbabile che la vittima avesse tentato di lavare ripetutamente il suo pigiama proprio nel momento in cui si sarebbe tolta la vita. Questi cicli di lavaggio sono diventati quindi un punto chiave per gli investigatori.

Evidenze materiali trovate sulla scena del crimine

Accanto all’analisi dei consumi elettrici, i carabinieri hanno raccolto ulteriori elementi concreti nella casa di Veniano. Sull’asciugatrice, posta sopra la lavatrice, è stata rinvenuta la maglia del pigiama di Ramona. Questo indumento presentava tracce di sangue, suggerendo un’aggressione o una colluttazione prima della morte.

In aggiunta, sulla maniglia dello stesso elettrodomestico è stata identificata un’impronta digitale appartenente proprio a daniele re. L’accumulo di queste prove ha rafforzato il quadro accusatorio contro l’uomo, incompatibile con la semplice pista del suicidio. Gli investigatori hanno definito dunque la morte di Ramona come un omicidio volontario aggravato.

Svolgimento delle indagini e l’arresto dell’indagato

Dopo aver acquisito i primi riscontri, la Procura di Como ha emesso un’ordinanza di arresto nei confronti di Daniele Re, che è stato trasferito al carcere milanese di San Vittore. L’arresto è avvenuto pochi giorni dopo il ritrovamento del corpo, avvenuto all’alba del 21 febbraio.

Nel momento in cui ha chiamato i soccorsi, l’uomo aveva raccontato di essersi svegliato alle 5 del mattino senza trovare Ramona e di aver poi individuato il corpo senza vita nella cabina doccia. Questo racconto è stato messo in discussione dai dettagli emersi durante l’ispezione della casa e le verifiche sui consumi dell’abitazione.

Le accuse riferite a Daniele Re comprendono anche maltrattamenti nei confronti della donna, che secondo alcune testimonianze avrebbe manifestato la volontà di interrompere la convivenza poco prima della tragedia. L’interrogatorio di garanzia è stato fissato per la mattina successiva all’arresto, per approfondire la posizione dell’indagato e raccogliere ulteriori spiegazioni.

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