La borsa di Milano ha mostrato segnali di sofferenza dopo le tensioni geopolitiche scatenate dall’attacco Usa all’Iran. L’indice ftse mib ha chiuso in ribasso, risentendo anche del periodo di stacco cedole per diversi titoli. I rendimenti dei titoli di stato italiani, invece, hanno avuto una lieve variazione, con uno spread in calo nei confronti dei bund tedeschi. Andiamo a vedere nel dettaglio come si è mossa la quotidianità finanziaria in questa giornata complicata.
Andamento generale di piazza affari e variazioni dell’indice ftse mib
Il 15 febbraio 2025, la borsa di Milano ha continuato a mostrare debolezza con l’indice ftse mib in calo dello 0,92% rispetto al giorno precedente, fermandosi a quota 38.872 punti. Questo calo arriva nel pieno delle tensioni internazionali, con gli investitori che hanno preferito mantenersi cauti davanti agli sviluppi in Medio Oriente. L’effetto combinato di tensioni geopolitiche e l’appuntamento con lo stacco cedole ha messo pressione al mercato.
Diversi titoli hanno segnato segni negativi importanti, tra cui quelli del comparto bancario e industriale. La giornata si è caratterizzata per un andamento poco favorevole anche per alcuni big come Telecom Italia, Iveco e Stellantis, che hanno subito perdite significative. Complessivamente, le vendite hanno pesato sull’indice principale determinandone il ribasso. Gli investitori hanno preferito attendere, visto il quadro incerto, evitando eccessivi acquisti.
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Movimento dello spread e andamento dei titoli di stato
Il differenziale tra i Btp italiani a 10 anni e i Bund tedeschi ha registrato una diminuzione, scendendo a 98,2 punti base, rispetto ai livelli precedenti. Il rendimento annuo dei titoli di stato italiani ha perso terreno, calando di 1,8 punti base su un livello di circa 3,47%. Contemporaneamente, il rendimento dei Bund tedeschi decennali è sceso di 2,2 punti portandosi a 2,49%. Questi dati confermano quindi un moderato miglioramento del sentiment verso la carta pubblica italiana.
Queste variazioni nei rendimenti riflettono la volontà degli investitori di limitare il rischio, mantenendo un approccio prudente, ma senza reagire con forti vendite. Infatti, l’eliminazione di presunti rischi e una domanda stabile hanno supportato il mercato dei titoli di stato. Il ridimensionamento dello spread indica un piccolo sollievo rispetto alla fase di tensione delle ultime settimane, anche se la volatilità resta alta in presenza degli eventi internazionali in corso.
Titoli in evidenza nella giornata: cedole, cali e qualche ripresa
In giornata si sono registrati diversi titoli che hanno scambiato a prezzi “ex-dividendo”, con conseguenti cali fisiologici dopo lo stacco cedola. Tra questi spiccano Leonardo che ha perso il 2,92%, Poste Italiane con -1,38%, Pirelli -0,8%, Stm -0,26%. Al contrario Snam ed Hera hanno mostrato lievi rialzi, mantenendo un comportamento più stabile.
Altri titoli importanti hanno registrato flessioni maggiori. Tim si è mostrata in calo di quasi il 3% proprio nella giornata dell’insediamento del nuovo amministratore delegato Antonio Filosa, evento che avrebbe potuto dare nuova spinta ma ha trovato il mercato cauto. Deflessioni marcate hanno interessato anche Iveco e Stellantis . Settore bancario in difficoltà con Popolare di Sondrio a -2,47%, Bper a -3,28%, Banco Bpm -1,95% e Unicredit -1,38%. Mediobanca e Intesa hanno chiuso poco sotto la parità, mentre Mps ha segnato un leggero segno più .
Andamento dei comparti energetico e materie prime
Il settore energetico ha avuto una giornata più positiva rispetto al resto del mercato. A2a ha guadagnato l’1,2%, Tenaris si è apprezzata dello 0,92%, Terna +0,86%, Enel +0,71%, Eni +0,25%. Questo andamento ha una certa correlazione con l’andamento del prezzo del petrolio, tornato a calare leggermente.
Il greggio e il sentiment sul comparto energetico
Il greggio Wti ha subito una leggera flessione dello 0,2%, attestandosi a circa 73,60 dollari al barile. Questa lieve riduzione non ha modificato in modo significativo il sentiment sul comparto energetico, che continua a mostrare una certa resilienza rispetto alle tensioni internazionali e ai cali generali del mercato. In effetti, i titoli legati all’energia sono stati tra i pochi a registrare un trend positivo, compensando solo parzialmente le perdite registrate altrove.
Le dinamiche di questi segmenti sono monitorate attentamente dagli operatori. Eventuali nuovi sviluppi geopolitici o variazioni nella domanda globale potrebbero rapidamente modificare la situazione. Al momento però, l’energia continua a offrire livelli di stabilità nel contesto azionario milanese.