Piazza affari rallenta con ftse mib in calo e tensioni su iveco e pirelli, spread sotto 102 punti

Piazza affari rallenta con ftse mib in calo e tensioni su iveco e pirelli, spread sotto 102 punti

La Borsa di Milano chiude in calo con il ftse mib a -0,4%, lo spread Btp-bund scende sotto 102 punti; Iveco e Pirelli risentono delle trimestrali, mentre Leonardo valuta lo scorporo della divisione militare.
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La Borsa di Milano apre in calo dello 0,4% con spread in discesa sotto i 102 punti; il settore industriale soffre per i risultati trimestrali di Iveco e Pirelli, mentre Leonardo mostra interesse per la divisione militare di Iveco. Settori bancario ed energetico contrastati, con pressioni dal calo del petrolio. - Gaeta.it

La giornata di Borsa a Milano registra una flessione del principale indice, il ftse mib, che arretra dello 0,4% attestandosi attorno a 40.191 punti dopo quasi due ore di scambi. Lo spread tra i titoli di stato italiani e i bund tedeschi continua la sua discesa, scendendo sotto quota 102 punti, con un rendimento del Btp a 3,69%, in calo rispetto a sedute precedenti. La seduta evidenzia movimenti incerti, con alcuni titoli industriali e bancari sotto pressione e altri che registrano lievi guadagni, in un contesto reso più complesso dal calo del prezzo del petrolio.

Andamento del ftse mib e dinamica dello spread

L’indice principale di piazza affari si mantiene in territorio negativo fin dalle prime fasi della giornata, mostrando una perdita dello 0,4% intorno alle 11:30. Questo movimento si sviluppa mentre lo spread tra Btp e bund scende sotto i 102 punti base, consolidando così un clima di maggior fiducia relativa nei confronti del debito pubblico italiano. Il rendimento del Btp decennale cala di 1,3 punti, fermandosi al 3,69%, mentre il bund tedesco perde 1,6 punti, soffermandosi al 2,68%. Questa variazione dello spread è seguita da vicino dagli investitori come indicatore della percezione del rischio paese.

Effetti delle trimestrali su iveco e pirelli

Il comparto industriale risente delle recenti trimestrali. Iveco cede il 5%, spinta in ribasso dai risultati del trimestre che hanno mostrato un calo sia dei ricavi che dell’utile. Nonostante ciò, l’azienda ha confermato le stime sul risultato dell’intero esercizio, mantenendo una visione prudente sulla propria performance a lungo termine. Pirelli perde il 2,81%, influenzata dai dati trimestrali e dal mancato accordo sulla governance con il socio cinese Sinochem, una situazione che ha alimentato dubbi sulla strategia futura del gruppo.

Le mosse strategiche di iveco e interesse di leonardo

Tra le novità più interessanti c’è l’ipotesi di scorporo della divisione veicoli militari di Iveco. Leonardo ha manifestato interesse per questa area, che nella trimestrale ha registrato una crescita dei ricavi superiore al 30%, raggiungendo 278 milioni di euro. Questo scenario apre a possibili operazioni di mercato nel comparto della difesa, settore dove Leonardo è già un attore di primo piano. Il potenziale scorporo indicherebbe una strategia di valorizzazione mirata per la divisione blindati.

Movimenti nei settori bancari ed energetici

I titoli bancari risentono di vendite diffuse con tenuta solo relativa. Tenaris cala dell’1,95%, così come Unicredit e Banco BPM che perdono oltre l’1,5%. Mediobanca, Bper e Mps presentano flessioni meno marcate, mentre Popolare Sondrio e Intesa Sanpaolo si mantengono praticamente stabili, con variazioni minime. Nel settore energetico, un forte calo del prezzo del petrolio ha impattato in modo negativo su Eni e Saipem, soprattutto quest’ultima che lascia sul terreno l’1,36%. Al contrario, alcuni gruppi registrano rialzi moderati: Hera guadagna l’1,5% dopo la trimestrale, mentre A2A, Campari, Enel, Ferrari e Snam mostrano piccoli incrementi, tutti sotto l’1%.

La seduta di piazza affari mostra un mercato frammentato, con reazioni diverse alle trimestrali e ai dati macroeconomici. Lo spread sul debito pubblico italiano continua a ridursi, contribuendo ad un clima leggermente più sereno. Di contro, la pressione sul petrolio limita i guadagni nel settore energetico, mentre la situazione nei gruppi industriali e bancari resta incerta. Attesa per ulteriori sviluppi dalle mosse sul comparto difesa e dalle prossime comunicazioni societarie.

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