Il 2025 segna un anniversario importante per l’associazione italiana sommelier , che raggiunge i 60 anni di attività. Nata a Milano nel 1965, l’associazione ha attraversato decenni di crescita e ampliamento, diventando un punto di riferimento nella formazione e nella promozione della cultura del vino in tutto il paese. Le celebrazioni per questo traguardo si annunciano ampie, coinvolgendo ogni regione italiana con eventi e progetti dedicati, proprio per sottolineare il legame stretto tra Ais e il territorio. Questo anniversario non è solo simbolico, ma mette a fuoco un percorso di successo basato su indipendenza, impegno culturale e una comunità sempre più estesa.
La nascita e la crescita dell’associazione italiana sommelier
L’associazione italiana sommelier è stata fondata a Milano il 7 luglio 1965 da Jean Valenti, con un’idea chiara e innovativa per quell’epoca: un organismo indipendente dedicato esclusivamente alla diffusione della cultura del vino. Da allora, Ais ha guadagnato progressivamente terreno, sviluppandosi da una piccola realtà con poche centinaia di soci a una grande comunità oggi composta da 45mila iscritti. Questa crescita esponenziale è stata favorita da un modello organizzativo che si basa su associazioni regionali diffuse e molto attive, che hanno portato la formazione enologica in tutte le zone italiane.
Democratizzazione della cultura del vino
Il modo con cui l’associazione ha saputo democratizzare la cultura del vino è evidente anche nella sua presenza capillare. Non più un ristretto gruppo di esperti isolati, ma una rete vivace e diffusa che coinvolge appassionati, professionisti della ristorazione e semplici amanti del vino. Ogni regione ha contribuito con iniziative, corsi e incontri, rendendo Ais un vero e proprio riferimento nazionale. Questo sistema territoriale ha dato forza all’identità dell’associazione, fatta di tradizione ma anche di apertura al cambiamento, come emerge dalle parole dell’attuale presidente nazionale, Sandro Camilli.
Leggi anche:
Il ruolo culturale e sociale dell’ente e il riconoscimento come ente del terzo settore
Un elemento cruciale che caratterizza Ais oggi è il suo riconoscimento come ente del terzo settore. Questo status non è solo una formalità, ma un vincolo giuridico che impone all’associazione di operare con trasparenza e finalità sociali. In pratica, Ais deve agire per il bene della collettività, promuovendo iniziative che vadano oltre la semplice formazione per coinvolgere aspetti più ampi della cultura enogastronomica.
Tra le attività più significative c’è la Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio, un progetto che si svolge in collaborazione con tre ministeri . L’evento rappresenta un momento di educazione e di valorizzazione di prodotti importanti per l’economia italiana e per la tradizione culturale del paese. Al centro di questa iniziativa ci sono le borse di studio offerte da Ais agli studenti delle scuole superiori, un segnale chiaro dell’impegno sociale e formativo dell’associazione. Questi interventi rafforzano il legame tra formazione, territorio e giovani, delineando l’Ais come un attore capace di incidere su più fronti.
Le celebrazioni per i 60 anni e il coinvolgimento delle sedi regionali
Il 7 luglio 2025 segnerà ufficialmente il sessantesimo anniversario dell’Ais con un evento a Milano, città natale dell’associazione. Ma le attività non si limiteranno a una singola giornata. L’intero anno sarà dedicato a una serie di iniziative distribuite su tutto il territorio nazionale, grazie soprattutto al lavoro delle sedi regionali. Queste ultime rappresentano il vero cuore dell’associazione, dando corpo e respiro alle celebrazioni.
Eventi e iniziative locali
Le sedi regionali hanno infatti il compito di organizzare incontri, corsi speciali, degustazioni e convegni che coinvolgeranno non solo i soci, ma anche pubblico più ampio interessato alla cultura del vino. Gli organizzatori puntano a sottolineare non solo la storia di 60 anni di lavoro, ma anche la vitalità di un’associazione che guarda avanti. Il coinvolgimento delle realtà locali mette in mostra la dimensione capillare e partecipativa di Ais, in cui la cultura diventa un patrimonio da condividere ogni giorno.
L’identità e i valori fondanti dell’associazione italiana sommelier
La forza dell’Ais si fonda su alcuni principi chiave che sono stati ribaditi nel corso di questi 60 anni. Innanzitutto, l’indipendenza, un valore ereditato dal fondatore Jean Valenti, che ha voluto un’associazione libera da condizionamenti commerciali o politici. Questo ha permesso di mantenere intatto il focus sull’aspetto culturale e formativo, senza cedere a pressioni esterne.
Poi c’è l’impegno verso la diffusione della conoscenza, con programmi didattici che hanno toccato esigenze diverse, da chi si avvicina per la prima volta al vino fino ai professionisti che lavorano nel settore. L’identità dell’associazione si manifesta anche nello status da ente del terzo settore, che lega il rispetto di criteri di trasparenza e responsabilità. Questo mix di valori ha fatto sì che Ais crescesse in modo organico, rafforzando la sua posizione sia in Italia che all’estero, dove è riconosciuta come il primo ente di formazione per sommelier.
I festeggiamenti del 2025 non saranno quindi solo un momento di ricordo, ma soprattutto di rilancio dei valori originari. Il percorso intrapreso a Milano nel 1965 continua oggi a guidare l’associazione in un ruolo di primo piano nel mondo della cultura enologica nazionale.