Piazza affari debole in avvio con spread btp-bund in calo sotto quota 91 punti base

Piazza affari debole in avvio con spread btp-bund in calo sotto quota 91 punti base

La borsa milanese apre in lieve calo con spread Btp-Bund sotto 91 punti; Diasorin e Campari guidano i rialzi, mentre Leonardo soffre per tensioni sulla spesa militare europea.
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La Borsa di Milano apre in lieve calo con spread Btp-Bund in discesa sotto 91 punti base; settori difesa in flessione per incertezze sulla spesa militare europea, mentre biomedicale, bevande e materiali registrano acquisti moderati. - Gaeta.it

La borsa milanese apre la seduta con scambi poco vivaci e un indice in lieve flessione, mentre lo spread tra Btp e Bund tedeschi scende sotto quota 91 punti base. Le tensioni sul settore difensivo pesano sui titoli legati alla difesa e all’industria militare, dopo segnali di divergenze nei bilanci di spesa tra paesi europei. A metà mattina si evidenziano movimenti contrastanti tra i principali leader di mercato, con qualche acquisto mirato su alcuni titoli.

Andamento delle principali borse e spread in mattinata

Dopo circa due ore dall’apertura, l’indice principale di piazza affari scambia poco sotto la parità, con un calo marginale intorno allo 0,05%. La forza dell’euro e le dinamiche dei mercati europei influenzano l’andamento. Lo spread tra i titoli di stato italiani decennali e i bund tedeschi mostra un calo deciso, attestandosi a 90,8 punti base, valore inferiore alla soglia 91 registrata inizialmente. Il rendimento annuo dei Btp in ribasso di 7,2 punti percentuali arriva a circa 3,42%. Nel contempo, i bund scendono di 5,1 punti allo 2,52%, mostrando un movimento parallelo in direzione opposta.

Calo dello spread e rendimento dei titoli

Il decremento delle tensioni sui titoli di stato può riflettere una maggiore fiducia degli investitori nel debito italiano o il rafforzamento della domanda per i bond considerati più sicuri. Questi dati sono stati comunicati nel corso della mattinata del 19 febbraio 2025.

Movimenti nei titoli di spicco e settori in evidenza

Il paniere dei titoli più capitalizzati appare diviso: alcuni registrano incrementi, altri segnano ribassi più evidenti. Diasorin, esperta nel settore biomedicale, guida gli acquisti con un aumento del 1,52%. Alle sue spalle cresce Campari, che guadagna l’1,23%, seguendo tendenze simili osservate nell’indice europeo delle bevande. Bailano intorno all’1% anche Buzzi, Interpump e Tenaris, compagnie legate rispettivamente a materiali da costruzione, componentistica idraulica e acciaio.

Flessioni nel settore difesa e altre realtà

Sul fronte opposto Leonardo soffre una flessione dell’1,33%. La società leader nel settore della difesa subisce prese di beneficio dopo recenti massimi di prezzo toccati nelle ultime settimane. L’attenuazione del rialzo viene anche spiegata dalle preoccupazioni legate alla spesa militare in Europa, con segnali di possibile divergenza da parte della Francia. Secondo un articolo pubblicato recentemente dal Financial Times, Parigi potrebbe ridurre o rallentare l’aumento delle risorse dedicate al budget difensivo, una mossa vista con scetticismo dagli investitori del settore.

Altri titoli in ribasso comprendono Hera , Iveco e Generali . Calano inoltre i prezzi di Italgas e Prysmian, che segnano perdite vicine allo 0,5-0,6%. Il comparto bancario mostra performance incerte: Banco Bpm e Mps registrano rialzi moderati, mentre Intesa resta stabile . Bper perde lo 0,45%, Mediobanca e Unicredit scendono lievemente intorno allo 0,1-0,15%.

Settore energia e materie prime con variazioni contenute

L’energia manifesta un andamento cauto nella stessa mattinata. Saipem ed Eni mostrano variazioni minime, rispettivamente +0,34% e +0,15%. Il prezzo del petrolio Wti oscilla intorno alla parità, posizionandosi a 64,64 dollari al barile, segno di equilibrio tra domanda e offerta sul mercato internazionale dei carburanti. Tenaris, legata alla fornitura di tubazioni per l’industria petrolifera, mostra invece un leggero progresso dello 0,53%, più marcato rispetto agli altri colossi del settore.

Il mercato azionario e quello delle materie prime riflettono così aspettative contrastanti legate alle condizioni macroeconomiche globali e ai segnali geopolitici, con investitori che mostrano cautela e orientano le proprie scelte verso asset considerati più sicuri o con potenziali di crescita specifica.

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