Il Lazio investe sullo sviluppo di percorsi ciclopedonali nell’area del cratere sismico, con un piano che coinvolge 15 comuni e integra natura, cultura e turismo lento. La Regione ha stanziato oltre 5,6 milioni di euro per potenziare infrastrutture che coinvolgono cammini storici e ciclovie, con l’obiettivo di valorizzare il territorio e sostenere le produzioni locali.
L’adozione del piano operativo per i percorsi ciclopedonali nel cratere laziale
La giunta regionale del Lazio ha deliberato un piano operativo dedicato allo sviluppo di un sistema infrastrutturale di cammini e ciclovie nell’area colpita dal sisma del 2016. La proposta è arrivata dall’assessore alle Politiche di ricostruzione e Infrastrutture, Manuela Rinaldi, in collaborazione con gli assessori al Turismo e Ambiente, Elena Palazzo, all’Agricoltura, Parchi e Foreste, Giancarlo Righini e alla Cultura, Simona Baldassarre. Il piano concentra l’attenzione sul rilancio dei territori feriti, combinando interventi su infrastrutture e valorizzazione dell’identità locale.
L’obiettivo è terminare i progetti già finanziati per la ciclovia Monti reatini – Valle del Velino, un percorso che interessa quindici comuni del cratere sismico. Il sistema coinvolge circa 600 chilometri di percorsi tra cammini tradizionali, ciclovie e itinerari pedonali. Grazie a questi fondi, si punta a migliorare la rete esistente e a garantirne una fruizione più sicura e accessibile. La strategia regionale non si limita a completare le opere ma si propone come modello replicabile in altre aree interne della regione.
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Il potenziamento e la sicurezza dei percorsi tra natura e cultura
Tra gli interventi previsti nel piano emergono innanzitutto i rilievi georeferenziati dei tracciati, una base fondamentale per aggiornare carte e mappe digitali. Questo consente di offrire ai visitatori strumenti precisi e aggiornati per orientarsi lungo i percorsi. La segnaletica sarà rivisitata e migliorata per guidare camminatori e ciclisti lungo itinerari di interesse storico, religioso e naturalistico. Saranno potenziate le misure di sicurezza soprattutto nei punti più delicati, rendendo i tragitti più accessibili anche a un pubblico variegato.
Il piano sottolinea il coinvolgimento attivo di enti locali, associazioni del territorio e imprese agricole e ricettive. Questa collaborazione serve a radicare il progetto nelle comunità, creando sinergie che amplificano l’impatto economico e culturale. Grazie al masterplan condiviso e a una mappa digitale interattiva, semplice da consultare tramite app, si faciliterà l’esperienza di chi sceglie di scoprire il Lazio a piedi o in bicicletta. Itinerari come i cammini di San Francesco, San Benedetto e San Giuseppe, oltre ai sentieri del club alpino italiano, avranno una nuova vita.
L’impatto sul territorio e le opinioni degli assessori regionali
Gli assessori regionali hanno sottolineato l’importanza di questo piano per rilanciare un’area ancora segnata dal terremoto di agosto 2016. Manuela Rinaldi ha evidenziato come l’intervento rafforzi l’identità del territorio, esaltando non solo il patrimonio artistico ma anche la filiera agroalimentare locale. Giancarlo Righini ha posto l’attenzione sul legame tra natura e produzioni tipiche, definendo l’iniziativa un investimento sull’agroalimentare regionale.
L’assessore Elena Palazzo ha ricordato che il piano mira a intercettare turisti interessati a vacanze a contatto con natura e storia, offrendo un’alternativa al turismo tradizionale centrato sulle città d’arte e riducendo i picchi stagionali. Si punta infatti a far conoscere i borghi e i paesaggi meno battuti. Simona Baldassarre ha messo in risalto l’aspetto culturale e sociale del progetto. Per il patrimonio culturale dei cammini e dei borghi, il turismo lento rappresenta un’opportunità di scambio autentico che porta benefici concreti ed evita lo spopolamento. Il progetto, secondo lei, promuove il protagonismo locale attraverso la cultura come leva per uno sviluppo sostenibile.
Fasi successive e gestione
Le prossime fasi prevedono la conclusione delle opere finanziate e l’attivazione degli strumenti digitali per agevolare l’accesso agli itinerari. Gli enti locali rimangono coinvolti nella gestione e nella promozione di una rete che vuole diventare stabile e attrattiva. Un passo importante per dare nuova vita a un territorio che mira a fondere natura, storia e tradizione, presidiando anche l’economia rurale e turistica del Lazio.