Petra molino qualia presenta neogranìa: un progetto per nuove varietà di grano autoctono e biodiversità

Petra molino qualia presenta neogranìa: un progetto per nuove varietà di grano autoctono e biodiversità

Neogranìa di Petra Molino Qualia a Supersano promuove la semina di popolazioni evolutive di grano autoctono, valorizzando biodiversità, sostenibilità e filiera partecipativa con il coinvolgimento delle comunità locali.
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Neogranìa è un progetto di Petra Molino Qualia che sviluppa varietà di grano autoctone tramite popolazioni evolutive, promuovendo un'agricoltura sostenibile, partecipativa e legata alla biodiversità e all'identità territoriale. - Gaeta.it

Petra Molino Qualia ha presentato il 24 giugno 2025 a Supersano il progetto Neogranìa, un’iniziativa che mira a sviluppare nuove varietà di grano adattate ai territori specifici tramite la semina di popolazioni evolutive. Questo progetto unisce lavoro agricolo e cultura, puntando a valorizzare la biodiversità cerealicola con un modello sostenibile che coinvolge agricoltori, artigiani e panificatori. Neogranìa fa parte di Petra Evolutiva, percorso che affonda le radici nella ricerca di metodi agricoli rispettosi dell’ambiente e della genuinità del prodotto finale.

Neogranìa: semina di popolazioni evolutive per grani autoctoni

Neogranìa nasce dall’idea di mettere in campo popolazioni evolutive di grano, un metodo che permette al cereale di adattarsi naturalmente al clima e al terreno di un luogo preciso. Questa tecnica sfrutta la selezione naturale e la diversità genetica per creare varietà autoctone che nascono dalla combinazione di fattori ambientali e del lavoro agricolo. Ogni raccolto diventa unico, plasmato dalle condizioni atmosferiche annuali e dal terreno, così come ogni farina ottiene caratteristiche proprie legate al territorio.

Un’agricoltura partecipativa e filiera trasparente

Il progetto consiste nella semina di popolazioni di grano che, nel tempo, evolvono in varietà nuove, resilienti e capaci di mantenere viva la biodiversità cerealicola. L’approccio si basa su un’agricoltura partecipe, che coinvolge direttamente chi coltiva e chi trasforma il raccolto, promuovendo una filiera trasparente e vicina al territorio. In questo sistema, la figura del custode dei semi assume un ruolo chiave nel preservare e trasmettere il patrimonio genetico del grano. Un micromolino speciale si occupa della macinazione monoraccolto, in grado di mantenere caratteristiche specifiche del raccolto in ogni fase di lavorazione.

Un modello agricolo sostenibile e partecipativo

Neogranìa si fonda su principi di sostenibilità che coinvolgono aspetti ambientali, economici e sociali. Ridurre l’uso di trattamenti chimici in campo significa non solo tutelare la salute del suolo e dell’ecosistema ma anche favorire un prodotto più sano e naturale. Il progetto contribuisce a rafforzare la biodiversità, elemento cruciale per l’equilibrio delle coltivazioni e per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici.

Equità economica e valorizzazione del lavoro

Sul piano economico Neogranìa punta a garantire condizioni eque per i coltivatori, assicurando prezzi giusti che danno valore reale al loro lavoro. Anche i trasformatori trovano un riconoscimento legato alla qualità e all’unicità del prodotto, lontano dalle dinamiche di mercato di massa. La filiera coinvolta ricostruisce un legame diretto tra chi coltiva, chi lavora il prodotto e chi lo consuma, creando una narrazione autentica per ogni pane e farina. Questo rende ogni prodotto non solo alimento ma testimonianza di un territorio, di una storia e di un lavoro condiviso.

Coinvolgimento delle comunità locali e identità territoriale

Il progetto coinvolge direttamente le comunità locali, attraverso contadini, artigiani del forno e figure come quella del custode dei semi, che custodisce e tramanda le conoscenze legate alla coltivazione dei grani autoctoni. Neogranìa sostiene una rete di collaborazione dove ogni attore ha un ruolo preciso, contribuendo a ricostruire relazioni e promuovere un modello di produzione alimentare più umano e responsabile.

Biodiversità come patrimonio culturale ed economico

La valorizzazione della biodiversità si traduce anche in un rafforzamento dell’identità dei territori. Ogni varietà di grano racconta la storia di un luogo e di chi lo vive, offrendo nuove opportunità economiche per le comunità. Il progetto punta a creare filiere locali rigenerate, basate su un ciclo virtuoso che parte dal seme e arriva alla tavola, ribadendo l’importanza di difendere e coltivare le risorse agricole tradizionali come strumento di sviluppo e conservazione culturale.

Neogranìa si propone così come un modello replicabile e concreto, capace di incidere sul modo di produrre e consumare grano, con un occhio rivolto al futuro ma radicato nel rispetto per il territorio e per le pratiche agricole antiche.

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