La storica fontana catalana a Fermo, risalente al 1735, è stata danneggiata da un’esplosione di petardo nel febbraio scorso. Le indagini condotte dai carabinieri hanno portato all’identificazione e alla denuncia di due giovani italiani e di un ragazzo del Bangladesh, ritenuti responsabili dell’atto vandalico. Un episodio che ha colpito un monumento antico, sul quale si è concentrata una pronta attività investigativa.
La fontana catalana di fermo e il danno provocato dal petardo
La fontana catalana, chiamata anche fontana delle “pisciarelle“, si trova in via Recanati nel centro storico di Fermo. Realizzata nel 1735, questa vasca di marmo conserva un valore storico e artistico per la città. Il nome popolare fa riferimento alle piccole sculture che adornano la struttura. Nel febbraio 2025, l’esplosione di un petardo ha causato danni importanti alla vasca principale della fontana.
L’esplosione ha provocato il distacco di due lastre di marmo, che in parte sono andate in frantumi. Il danno ha compromesso l’integrità della struttura, minando la conservazione di un bene monumentale del centro fermano. Vista l’epoca di costruzione, ogni danno alla vasca può richiedere interventi complessi e costosi per il restauro. La fonte è un elemento riconosciuto della memoria cittadina, e il suo danneggiamento ha suscitato scalpore e preoccupazione tra i residenti.
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Le indagini dei carabinieri e le tecniche investigative
I carabinieri di Fermo hanno avviato subito le indagini per risalire agli autori dell atto vandalico. La prima fase ha previsto l’esame dei sistemi di videosorveglianza presenti nelle vicinanze della fontana. Le registrazioni di telecamere pubbliche e private sono state analizzate con attenzione per individuare movimenti sospetti o la presenza di persone nello scenario del danno.
Parallelamente sono stati raccolti i racconti di diversi testimoni che si trovavano nella zona nel momento dell’esplosione. Le testimonianze hanno fornito dettagli utili per ricostruire la dinamica dell’evento e identificare eventuali sospetti. Le osservazioni incrociate fra i filmati e le informazioni dei testimoni hanno portato a restringere il campo a tre giovani.
Le attività investigative hanno fatto emergere un quadro preciso sulle responsabilità. L’uso combinato di tecnologie di sorveglianza e l’ascolto delle persone presenti ha permesso ai carabinieri di individuare in modo concreto i ragazzi coinvolti, definendo le loro responsabilità nell’esplosione del petardo che ha danneggiato la fontana.
I responsabili identificati e le conseguenze legali a fermo
Dalle indagini sono stati denunciati tre giovani: due italiani di 22 anni e un 23enne originario del Bangladesh. Ognuno di loro ha ricevuto un’informazione di garanzia in relazione al danneggiamento della fontana catalana. Le denunce sono partite dopo un’attenta valutazione degli elementi raccolti dalle forze dell’ordine.
Questi soggetti sono accusati di aver fatto esplodere, con dolo, un petardo di grosse dimensioni che ha leso una struttura storica protetta. La segnalazione alle autorità giudiziarie mira a far luce sulle motivazioni dell’atto e a stabilire eventuali provvedimenti penali.
L’evento evidenzia come l’uso improprio di petardi e materiale esplodente possa causare danni concreti ai beni storici. I carabinieri hanno sottolineato l’urgenza di vigilare sul rispetto dei luoghi e la necessità di responsabilizzare i cittadini, specialmente i giovani, sulla tutela del patrimonio cittadino.
La reazione della comunità e l’attenzione alla tutela dei beni culturali
Il danneggiamento della fontana catalana ha generato reazioni nelle comunità locali. I residenti e le associazioni culturali hanno espresso preoccupazione per l’episodio, vista la rilevanza storica della struttura. La fontana, essendo parte del patrimonio storico di Fermo, rappresenta un simbolo della città e della sua tradizione artistica.
Dal punto di vista delle istituzioni, l’atto ha richiamato l’attenzione sulla necessità di sorveglianza continua verso i monumenti pubblici. Molti hanno chiesto un incremento della videosorveglianza e una più capillare presenza delle forze dell’ordine, per prevenire episodi simili. L’episodio si inserisce in un contesto più ampio di attenzione alla conservazione dei beni culturali urbani.
Restaurare la fontana richiederà tempi e risorse, ma non solo. Servirà anche un impegno collettivo a evitare ulteriori comportamenti irresponsabili. In queste ore la città riflette sulla tutela dei suoi spazi storici. La vicenda dimostra quanto sia delicato proteggere le tracce materiali del passato, specie in ambienti aperti e accessibili.
In definitiva questa vicenda si colloca tra le tante che portano a vigilare meglio sui patrimoni storici italiani, per salvaguardare segni di un tempo che rischia di perdere pezzi preziosi.