Il dibattito sulla fusione tra i Comuni di pescara, montesilvano e spoltore si riaccende in Abruzzo. Il Movimento 5 Stelle insiste sulla necessità di portare a termine il processo previsto entro il 2027, sottolineando l’importanza dei fondi statali e la volontà già espressa dai cittadini. Le istituzioni locali sono chiamate a superare le resistenze e i rinvii, per sbloccare risorse e favorire lo sviluppo del territorio.
La posizione del movimento 5 stelle e le iniziative in consiglio regionale
La consigliera regionale erika alessandrini rappresenta uno dei volti più decisi del movimento 5 stelle in abruzzo su questo tema. Ha annunciato l’intenzione di presentare una risoluzione in consiglio regionale per impegnare direttamente il presidente marco marsilio a respingere qualsiasi nuovo rinvio.
Alessandrini ha sollecitato la regione a mettere a disposizione strumenti gestionali e amministrativi che supportino i tre Comuni nel portare a termine la fusione entro il termine del 1° gennaio 2027. Secondo lei, “la politica regionale deve superare l’immobilismo e mostrare un impegno concreto, non può limitarsi a rinviare le decisioni per ragioni di convenienza elettorale.”
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I motivi per cui la fusione dei comuni è ritenuta indispensabile
La fusione tra pescara, montesilvano e spoltore si basa su più di un semplice risparmio amministrativo. È un processo lungo oltre dieci anni di discussioni, con un consenso popolare già espresso nel referendum del 2014. La decisione di unire i tre Comuni non è solo un obbligo legislativo ma è vista come uno strumento concreto per rinnovare la gestione locale.
Secondo il movimento 5 stelle abruzzo, rinviare la fusione significa ignorare le risorse economiche garantite dallo Stato. Sono previsti oltre 100 milioni di euro da destinare ai Comuni uniti in un arco di dieci anni. Questa cifra può sostenere il miglioramento di servizi essenziali, la riqualificazione delle infrastrutture e la digitalizzazione delle procedure amministrative. Non si tratta di un beneficio astratto, ma di fondi pronti a essere utilizzati per la qualità della vita dei cittadini.
Il movimento ha definito scandaloso il fatto che qualcuno chieda di rimandare al 2029 l’operazione, dopo tutto il tempo già concesso. La preferenza per l’immobilismo sarebbe dettata da interessi politici o dalla paura di affrontare cambiamenti amministrativi complessi, ma questa posizione contraddice la volontà popolare e le esigenze reali del territorio abruzzese.
La reazione e l’impegno del gruppo movimento 5 stelle a pescara
Anche a pescara il movimento 5 stelle ha assunto una posizione netta contro ulteriori rinvii. Paolo sola, capogruppo locale, ha fatto sapere che proporranno un ordine del giorno indirizzato al sindaco cittadino. L’obiettivo è evitare che pescara segua una richiesta di slittamento già avanzata da montesilvano e spoltore.
Sola ha ribadito che “la volontà degli elettori è già stata più volte espressa e che la politica ha il dovere di rispettare quella scelta, evitando che ristagni burocratico o interessi politici minino un processo già avviato.” Chiedono un supporto deciso dalla regione, sia sotto il profilo tecnico sia amministrativo, per completare l’unione entro la data prevista.
La richiesta è chiara: il territorio deve uscire da anni di attesa e dare spazio a una nuova configurazione amministrativa capace di dare più forza e prospettive di sviluppo a quella parte d’abruzzo.
Esempi di fusioni riuscite e il confronto con il mondo dell’impresa
Il movimento 5 stelle ha portato ad esempio la recente fusione nel settore privato, dove confindustria chieti-pescara e confindustria teramo si sono unite nel 2023. La nascita di confindustria abruzzo medio adriatico ha incrementato la capacità di contrattazione, l’efficienza dei servizi e la competitività per oltre mille imprese.
Questo modello è visto come simbolo dei vantaggi che possono derivare dall’unione di risorse e competenze in un’area geografica. La politica, secondo chi sostiene la fusione dei Comuni, dovrebbe prendere spunto da queste esperienze e smettere di tutelare interessi locali stretti o di rinviare decisioni importanti.
L’unione amministrativa dei tre comuni abruzzesi vorrebbe seguire quel modello per rafforzare la propria posizione territoriale e offrire servizi migliori alla popolazione, in tempi più brevi e con risorse certe già stanziate.
Le critiche a chi ostacola il processo di fusione
Secondo i rappresentanti locali del movimento, chi si oppone o ritarda il processo di fusione mette in pericolo l’interesse collettivo e snatura la volontà popolare. Le divisioni campanilistiche sarebbero più dannose delle ambizioni politiche di singoli esponenti.
Alessandrini e Sola hanno sottolineato che “la politica deve smettere di alimentare l’immobilismo e cominciare a governare il cambiamento con responsabilità.” Il ritardo non fa altro che perdere occasioni concrete per lo sviluppo del territorio, mentre altri comuni o enti sono già andati oltre.
Nel 2025, anno in cui si dovrà rispettare la scadenza fissata per legge, la pressione di cittadini, forze politiche come il movimento 5 stelle e istituzioni chiama a un cambiamento netto. La sfida è far passare l’unione da un progetto a un fatto compiuto, altrimenti si rischia di perdere fondi e di rallentare la crescita della città e delle aree limitrofe.