L’evento di giugno 2025 ha richiamato a roma decine di migliaia di fedeli provenienti da numerose nazioni. La convocazione riguarda movimenti, associazioni e nuove comunità cristiane che si riuniscono per varcare le porte sante delle basiliche papali maggiori. La veglia di pentecoste in piazza san pietro, guidata dal papa, rappresenta un momento centrale sia spirituale che di testimonianza pubblica nel contesto di questo giubileo.
La partecipazione internazionale dei movimenti ecclesiali
Sabato 7 giugno 2025, piazza san pietro e le basiliche papali si sono animate di voci e testimonianze di fedeli venuti da quasi ogni angolo del globo. All’evento partecipano circa 70mila persone afferenti a diverse aggregazioni ecclesiali. Emilia González, proveniente da panama e membro dei Cursillos de Cristiandad — movimento sorto nel 1944 — ha descritto con un’immagine concreta la varietà e l’unità dei partecipanti: “i rami di un albero che si estendono in tante direzioni ma cercano la stessa luce”. Il gruppo panamense, giunto con quaranta connazionali, porta con sé la ricchezza della loro esperienza spirituale e missionaria legata ad un paese che nel 2019 ospitò la giornata mondiale della gioventù.
Il significato del pellegrinaggio
La convocazione rappresenta per molti una fonte di speranza e un impulso a vivere il cristianesimo approfondendo l’amore di dio, la misericordia di gesù e la guida dello spirito santo. Questo momento attira numerosi fedeli che arrivano nelle prime ore del mattino, desiderosi di percorrere il cammino fino alla porta santa della basilica di san pietro. Il pellegrinaggio si trasforma in segno concreto di comunione fra le diverse espressioni della fede cattolica.
Leggi anche:
Veglia di pentecoste e funzione conclusiva con papa leone xiv
La serata di sabato vede l’assemblea riunita in piazza san pietro in occasione della veglia di pentecoste, presieduta da papa leone xiv, vescovo di roma. Questa celebrazione segna una tappa centrale del giubileo dedicato alle aggregazioni ecclesiali perché richiama i fedeli ad accogliere lo spirito santo come fonte di forza e rinnovamento. La veglia si svolge in un’atmosfera carica di partecipazione, scandita da canti, preghiere e riflessioni.
La messa solenne
Il giorno successivo, domenica 8 giugno, è prevista la messa conclusiva della solennità del sacrificio, celebrata sul sagrato della basilica vaticana. È il momento in cui papa leone xiv incontra nuovamente i partecipanti. La funzione sottolinea con forza il ruolo di queste comunità e movimenti nella vita della chiesa universale. La celebrazione conferma il legame tra la chiesa locale e l’unità globale della fede cristiana, un filo condiviso da chi ha varcato la porta santa.
Le testimonianze di diversi gruppi e singoli fedeli
Tra i numerosi gruppi, spiccano storie personali che confermano la varietà culturale e spirituale dell’evento. Juan, giovane pianista e membro dei Cursillos de Cristiandad, spiega che per lui l’anno santo significa unire la preghiera ai momenti difficili della vita. Propone un messaggio chiaro di unità e amore, indispensabile nel contesto internazionale segnato da conflitti come quelli in medio oriente e ucraina.
Dalla repubblica democratica del congo arrivano due donne appartenenti al movimento mamans catholiques, fondato nel 1986 da joseph-albert malula. Françoise e madeleine portano con sé la storia di un gruppo che riunisce donne con diverse vocazioni di maternità nella chiesa, ispirate al modello mariano. Sono abbigliate con i tradizionali abiti colorati, segno evidente dell’appartenenza profonda alla propria cultura. Madeleine, che da trent’anni fa parte dell’associazione, descrive il sostegno reciproco e l’accompagnamento delle mamme alle comunità ecclesiali. Françoise confessa l’emozione che prova mentre si avvicina alla porta santa, manifesta attraverso “qualche brivido”.
Nel gruppo guidato da don pietro marchetti, parroco di massa lombarda, ci sono venti bambini arrivati con l’azione cattolica locale. Il sacerdote sottolinea quanto sia essenziale per i più giovani osservare con i propri occhi quello che la chiesa universale rappresenta oggi. Allo stesso tempo mette in evidenza l’aspetto penitenziale di queste giornate, legato alle pratiche di fede e riflessione. Marchetti ribadisce il ruolo importante dei laici nell’evangelizzazione, ruolo che il concilio vaticano II ha messo in risalto già decenni fa.
Emilio puñet e sua moglie, coordinatori in barcellona del movimento apostolico di schoenstatt, raccontano le impressioni di una comunità che si ritrova unita nella fede e nella preghiera. Sono migliaia le persone che accompagnano papa leone xiv in questo appuntamento, che testimonia una chiesa viva e in ascolto dello spirito santo.
Giovani, scout e la crescita nella fede durante il pellegrinaggio
Il pellegrinaggio guarda anche ai giovani, protagonisti di un cammino spirituale vissuto in modo concreto. Un gruppo di scout di bari ha raggiunto roma per questo evento. Sono una quarantina, pieni di energia e con l’entusiasmo tipico della loro età, nonostante abbiano affrontato un viaggio lungo e un programma intenso. Tra loro Pamela, 16 anni, che vede questo momento come occasione per riscoprire la propria fede e ridare a essa nuova speranza. Anna, più giovane di un paio d’anni, esprime fiducia verso un futuro migliore.
Sophie, ancora adolescente, racconta di aver trovato in questo cammino un motivo per credere in modo sincero e per migliorare i rapporti con chi la circonda. Queste testimonianze rafforzano l’idea che iniziative come questa permettono di costruire un senso di appartenenza e sostegno reciproco tra le nuove generazioni, incentrato su valori spirituali concreti. Anche alcuni giovani polacchi del gruppo acqua di vita si sono uniti al pellegrinaggio, sottolineando come l’esperienza trasmetta il senso profondo di essere parte della chiesa madre.
L’evento conferma la presenza attiva e condivisa di movimenti, associazioni e comunità diverse, tutte con un unico obiettivo: camminare insieme nella fede e nella preghiera, portando testimonianza nei luoghi simbolo della chiesa cattolica.