Negli ultimi giorni Pozzuoli e l’area dei Campi Flegrei hanno vissuto una nuova fase di forte tensione a causa di una serie di scosse sismiche che hanno messo in difficoltà chi abita questa zona particolarmente vulnerabile. Dopo un periodo di calma apparente, il terremoto di magnitudo 4.4 di alcuni giorni fa ha riacceso l’allarme nelle comunità locali spingendo le autorità a rafforzare i controlli sugli edifici. La paura di nuovi danni e la gestione della sicurezza degli immobili sono diventati temi centrali, mentre emergono anche segnali di esasperazione sociale.
Le scosse riaccendono la paura tra i residenti di pozzuoli
A Pozzuoli, città che si trova nel cuore dei Campi Flegrei, la popolazione vive una situazione di allarme crescente. La scossa di magnitudo 4.4, registrata in pieno giorno, ha spezzato la calma delle ultime settimane e si è seguita da altre scosse, tra cui una di 3.1 alle 14.23, creando un nuovo stato di emergenza emotiva. Tiziana, una donna di 60 anni, ha descritto questo momento come un continuo ritorno al terrore dopo brevi pause di tranquillità. Le case hanno subito nuovi danni e le persone hanno difficoltà a riprendere la propria vita, tanto che il disagio psicologico cresce insieme al rischio fisico.
Gli edifici della zona già presentavano danni o crepe derivanti dagli eventi sismici precedenti e ora devono affrontare una nuova serie di ispezioni. La situazione non si limita al pericolo materiale, ma coinvolge direttamente la tenuta delle famiglie e la loro capacità di gestire la paura quotidiana. In questo territorio, caratterizzato da un’attività geologica complessa, la convivenza con il bradisismo non è mai semplice, e l’ultima ondata di scosse mostra quanto sia difficile abituarsi a vivere con questa minaccia costante.
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I controlli sugli edifici e gli sgomberi nelle case a rischio
Dopo i nuovi movimenti tellurici, i vigili del fuoco hanno effettuato sessanta controlli sugli edifici danneggiati o potenzialmente pericolanti a Pozzuoli e nelle zone vicine. Questi controlli hanno portato allo sgombero di 83 persone in 19 abitazioni, una misura necessaria per ridurre i rischi di eventuali crolli. Alcune famiglie hanno potuto trovare ospitalità presso parenti o amici, mentre per molte è scattata l’accoglienza in strutture alberghiere messe a disposizione dai servizi assistenziali.
La gestione di questi sgomberi evidenzia la fragilità del patrimonio immobiliare dei Campi Flegrei. Molti degli edifici risalgono a epoche in cui non era obbligatorio rispettare criteri antisismici rigorosi, un fattore che aumenta la vulnerabilità dell’intera area. Il controllo delle strutture si conferma un passaggio chiave per cercare di limitare i danni futuri e tutelare la sicurezza dei cittadini.
Il tema della sicurezza negli immobili diventa quindi priorità per gli enti locali e le autorità di protezione civile, che chiedono alle famiglie anche di aprire le proprie case, includendo quelle abusive, per poter eseguire valutazioni più approfondite. Nonostante il disagio, si tratta di un passo necessario per evitare tragedie e per pianificare eventuali interventi di adeguamento.
Risorse e misure per la messa in sicurezza degli immobili nei campi flegrei
Il capo della Protezione civile, Fabio Ciciliano, ha richiamato i cittadini all’importanza di collaborare con le autorità consentendo l’accesso alle case per le verifiche. È stato poi fatto riferimento a una dotazione economica pubblica già stanziata che comprende circa 100 milioni di euro distribuiti su cinque anni per valutazioni approfondite, ai quali si aggiungono 35 milioni previsti per interventi di riparazione e consolidamento.
Le risorse messe a disposizione servono per permettere agli abitanti di adeguare le proprie abitazioni agli standard di sicurezza antisismica. Il sistema intende favorire interventi mirati, non solo per gli edifici più danneggiati ma anche per quelli a rischio, in una zona con una storia edilizia poco regolamentata.
Ciciliano ha sottolineato che, se la casa risulta sicura, gli abitanti possono rimanere; altrimenti è preferibile effettuare lavori di adeguamento sfruttando i fondi disponibili. L’obiettivo è ridurre il pericolo e consentire una convivenza possibile con la realtà sismica senza dover rinunciare completamente all’abitazione, ma è chiaro che la sfida resta complessa per molte famiglie.
Le reazioni istituzionali e le tensioni sociali dopo l’annuncio di stato di emergenza
I provvedimenti annunciati dal ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, indicano la volontà del governo di dichiarare lo stato di emergenza per l’area dei Campi Flegrei. Questo passaggio amministrativo dovrebbe sbloccare ulteriori fondi e strumenti per affrontare la situazione, ma le modalità e i dettagli restano da definire.
I sindaci dei comuni interessati si sono incontrati con il prefetto di Napoli, Michele di Bari, per discutere l’eventuale attivazione dello stato di emergenza e dare risposte alla popolazione. Le autorità locali cercano di mantenere calma e rassicurare i cittadini, anche se la tensione è palpabile.
La giornata del 20 maggio vedrà una manifestazione promossa da comitati civici locali per protestare contro le misure finora adottate. Decine di abitanti esprimono il loro disagio per la scarsità delle risorse messe a disposizione e per il modo in cui l’emergenza è stata gestita nel passato. La protesta rappresenta un segnale forte che le comunità chiedono più tutele per il loro diritto a vivere in sicurezza.
Il furto delle batterie dei semafori e il rischio di crollo a pozzuoli
Oltre alle difficoltà legate alla sicurezza sismica, Pozzuoli deve affrontare episodi di vandalismo e sciacallaggio. Sono state rubate le batterie dei semafori installati per regolare il senso unico alternato su una strada soggetta a limitazioni dopo il rischio di crollo di un campanile. Questo episodio ha provocato ulteriori disagi al traffico e ha messo in pericolo la sicurezza di chi si muove nella zona.
Il sindaco di Pozzuoli, Luigi Manzoni, ha definito il gesto “indegno” evidenziando come queste azioni aggravino una situazione già complicata. Il furto testimonia lo stato di difficoltà in cui versa il territorio, in cui problemi di sicurezza pubblica si intrecciano con le emergenze generate dal bradisismo e dalle scosse di terremoto. Il controllo del territorio resta quindi un tema urgente.